Regionali, Barilaro non condivide il metodo per la scelta delle liste e lascia l'Udc

"Avvenuta la presentazione delle liste per le ormai imminenti elezioni, duole constatare come nessuno, e ribadisco nessuno, in queste fasi convulse ma decisive che precedono la competizione elettorale, ha inteso consultare il Commissario provinciale di Vibo Valentia sulle strategie da adottare, sui percorsi da individuare, sulle battaglie prioritarie da affrontare; su come insomma interpretare in questa Regione il processo di cambiamento socio-culturale unanimemente reclamato dai cittadini e con il quale la politica e' chiamata oggi più che mai a confrontarsi.

Un partito, l'Udc, che in pratica proprio nel momento che si preannuncia decisivo per le sorti future della nostra regione e delle nostre comunità, ha di fatto abdicato al proprio ruolo di soggetto politico attivo.

Dimostrandosi, nei fatti, incapace di elaborare una proposta credibile, sia in termini di alleanze politiche che di programmi, da offrire alla Calabria.

L'esautorazione dei ruoli ad ogni livello territoriale ha di fatto contribuito alla deriva della politica, ed in particolare del nostro partito, facendo saltare schemi e regole di confronto, partecipazione e dibattito attivo con la base dei nostri elettori, provocando disimpegno e scoramento.

Ad aggravare ulteriormente le cose, la ricerca spasmodica di accordi e relazioni finalizzate non già al conseguimento degli interessi generali del partito, ma solo ed esclusivamente all'ottenimento di qualche manciata di voti per garantire posizioni di rendita personali.

Finalizzate, magari, al mantenimento di un seggio in consiglio regionale ma totalmente avulse da una strategia politica condivisa e di largo respiro e quindi capace in prospettiva di far crescere e radicare ulteriormente sul territorio il nostro partito.

Un fallimento, quindi, che ha generato una crescente delusione in chi con ben altro spirito costruttivo si era avvicinato nel tempo alla militanza attiva nell'Udc, erede legittima della gloriosa tradizione del più grande partito della storia repubblicana.

E del quale oggi, probabilmente non solo in Calabria, rimane come ultima testimonianza la sola presenza formale dello scudo crociato nel proprio simbolo.

Traspare evidente in questa riflessione l'amarezza e il disappunto di chi, come me, con ben altri intenti si era avvicinato a questa esperienza politica, portando come doti personali entusiasmo e voglia di spendersi al servizio della propria gente.

Sentimenti condivisi dai tantissimi amici, che ancora una volta sento il dovere di ringraziare pubblicamente, che a seguito della mia nomina a commissario avevano intravisto una possibilità di rilancio di questo partito nella nostra provincia mettendo a disposizione il loro bagaglio di competenze amministrative, umane e professionali.

Una capacità di aggregare e di fare squadra che, pur nei limiti operativi e di manovra in cui ci è stato consentito, ha prodotto risultati elettorali e politici di assoluto rilievo come peraltro ha confermato anche la recente competizione per il rinnovo del Consiglio provinciale.

Ecco perché oggi, nel momento in cui mi accingo a lasciare l'Udc, il sentimento che prevale e' quello dell'amarezza.

Dettata dalla constatazione di quello che poteva essere e non è stato.

E con il rammarico che se tutti insieme ci avessimo creduto, ancora di più avrebbero potuto essere i successi ed i passi in avanti in direzione del radicamento delle nostre idee e delle nostre esperienze.

Certo il mio non vuole essere il commiato di chi se ne va sbattendo la porta.

Ma solo la serena presa d'atto della fine di un'esperienza politica ed umana in un partito che non c'è più e comunque senza per questo volere minimamente intaccare il rispetto verso persone con le quali ormai da tempo non si condividono più percorsi e obiettivi. Cosi come immutati rimarranno i sentimenti di affetto e amicizia per Michele e Gino Trematerra.

Una decisione, la mia, frutto di una riflessione articolata e meditata, condivisa peraltro da tanti dirigenti del partito con i quali comunque continueremo, seppur da altre postazioni, nell'impegno fattivo per la crescita e lo sviluppo dei nostri territori e delle nostre comunità.

Tra questi, il Segretario organizzativo del partito Walter Lagrotteria, il Consigliere Provinciale Raffaele Scaturchio (Commissario comunale UDC di Dasa'), il Consigliere Comunale di Serra San Bruno Ing. Giuseppe Raffele ed i Commissari comunali di Acquaro (R. Vartuli), Arena(N. Larobina), Pizzoni (F. Aversa ), Fabrizia, Serra(A.Procopio ), Brognaturo (D. Iennarella), Nardodipace (A. Franze'), Spadola (G. Ionadi), San Gregorio ( M. Gioffre'), Mileto ( F. Staropoli )". E' quanto si legge in una lunga nota stampa a firma di Giuseppe Barilaro, sindaco di Acquaro, nel vibonese.