Vibo, i dipendenti della Provincia attendono Alfano: “Vogliamo un incontro in occasione della visita a Dinami del 4 maggio”

Questa la lettera integrale che i dipendenti della Provincia di Vibo hanno scritto al ministro dell'interno Angelino Alfano che sarà il 4 maggio a Dinami (VV): "In occasione della sua venuta di mercoledì 4 maggio p.v. nel territorio della provincia di Vibo Valentia, per l'inaugurazione del Centro di aggregazione Sociale a Melicuccà del comune di Dinami, questa Amministrazione vuole rappresentarLe la drammatica attuale situazione in cui versa questo Ente e della quale, siamo certi, ne è a conoscenza.

L'inaugurazione del Centro di aggregazione sociale, realizzato nell'ambito del Pon Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza 2007/2013, ha il compito di diffondere migliori condizioni di sicurezza, giustizie e legalità per i cittadini e le imprese, non di meno un autorevole Ministro della Repubblica in visita istituzionale in una sperduta frazione di un piccolo paese del vibonese, non può restare insensibile ai costanti appelli di un Ente ormai al collasso finanziario, e che giorno dopo giorno trascina con se i propri lavoratori/dipendenti e le loro famiglie in una spirale senza fine.

Il logorio dovuto ad una situazione senza prevedibile via di uscita e, di cui il suo Governo ne ha fatto uno dei tratti fondamentali della propria attività "l'abolizione delle Province" annunciata con l'approvazione della legge Delrio, di fatti ha solo ridotto e rimodulato gli organi "politici" ed i trasferimenti erariali, facendo collassare anche le funzioni fondamentali delegate in materia di scuola, strade, trasporti pubblici e ambiente.

La predetta legge Delrio, ad oggi, non ha prodotto risparmi "annunciati" e allo stesso tempo"non è stato in grado di mettere in campo una riorganizzazione di così complessa portata capace di tutelare i lavoratori ed i servizi che l'ente di area vasta deve garantire"; nonostante il richiamo dei giudici contabili della Corte dei Conti che mettono in evidenza "la forbice tra risorse correnti e fabbisogno per l'esercizio delle funzioni fondamentali allo stato delle cose, tende ad una profonda divaricazione, difficilmente sostenibile per l'intero comparto" ed i correttivi contenuti nel DL Enti locali, sono risultati "acqua fresca", determinando soltanto un grave conflitto fra lavoratori legittimamente preoccupati per il loro futuro e coinvolti in una confusionaria procedura di mobilità.

Il caso dell'amministrazione provinciale di Vibo Valentia, ormai di dominio pubblico, - pensi signor Ministro che della vicenda è stato interessato il sommo Pontefice -, è il "risultato" di una gestione finanziaria non corretta che ha radici lontane, ha creato un forte squilibrio, a cui si sono aggiunti i notevoli tagli lineari sui trasferimenti Statali e regionali, hanno portato l'Ente in dissesto finanziario.

On.le Ministro desideriamo segnalarLe, la gravissima situazione in cui versa questa Provincia, attualmente in stato di dissesto, coinvolta in varie vicende giudiziarie e per la quale si è in attesa delle risultanze dovute alla definizione dei procedimenti penali in corso, e, a cui si aggiunge la criticità rappresentata dalla mancanza di figure dirigenziali, a cui sta cercando di sopperire in qualche modo il Segretario Generale, aggravata dai ripetuti ritardi degli stipendi a cui si inseriscono e sono ancora più gravi i ritardi nel pagamento dei fornitori, che sistematicamente alimentano tensioni tra i dipendenti e l'utenza.

Lo scompenso strutturale evidenziato si ripercuote in termini negativi anche sulla liquidità, determinando l'impossibilità per l'Ente, come già detto, di poter programmare interventi concreti sul territorio, e la quasi assoluta certezza di non potere assicurare le retribuzioni al personale nei prossimi mesi.

Tali problematiche scaturenti dal forte "disequilibrio finanziario" e dal conseguente "dissesto"in cui versa l'Ente, attualmente non consentono di garantire la manutenzione ordinaria di strade ed edifici scolastici, la tutela dell'ambiente, i servizi ai portatori di handicap, nonché le risorse sufficienti in caso di eventuali interventi in emergenza per eventi imprevedibili quali alluvioni e dissesti vari.

Allo stato attuale il Personale dipendente, in stato di agitazione da tempo, non ha percepito la retribuzione maturata per i mesi di gennaio/aprile 2016.

Certamente signor Ministro, dalla relazione della DIA, saprà le condizioni di questo territorio contrassegnato da consistenti fenomeni di disagio economico e sociale, dalla quale trae, purtroppo, preziosissima linfa una criminalità particolarmente agguerrita e pervasiva, una realtà territoriale, condizionata dalla delinquenza, dove gli amministratori sono pressati e fortemente condizionati dalle consorterie locali, e non vorremmo che personale disperato con problemi finanziari venga attratto dai tentacoli della ndrangheta.

Ecco perché dopo aver ripetutamente segnalato le problematiche a livello regionale e ministeriale, sollecitato il pagamento dei trasferimenti dei fondi ancora dovuti e per un reale interessamento sul "caso provincia di Vibo Valentia", Le rappresentiamo le enormi difficoltà che gli enti locali del territorio vibonese stanno affrontando, per il taglio delle risorse economiche e da una norma ingarbugliata che non consente di attingere al personale della provincia senza incidere sulle spese correnti.

Nè tantomeno, l'accordo tra Tribunale di Vibo Valentia e Provincia denominato "Patto Calabria Sicura" promosso dal Ministero dell'Interno nell'ambito del "Programma Calabria"che impegna la Provincia con 15 unità di personale, ha promosso l'esodo sperato del personale ritenuto utile supporto all'attività degli Uffici Giudiziari vibonesi, al fine di alleggerire le spese dell'Ente.

Facciamo presente, che il 10 marzo u.s. i dipendenti organizzati con un pullman con destinazione Mormanno, per rappresentare le sofferenze di quest'Ente all'attenzione del Governo e del Presidente del Consiglio Renzi, intento all'inaugurazione della galleria autostradale, si sono trovati ostaggio dello Stato, in quanto fermati dalla polizia stradale sull'A3, e successivamente dopo l'intervento dei media e dei giornalisti RAI, siamo stati ricevuti dal Ministro Delrio e dal sottosegretario Lotti unitamente ad una deputazione calabrese, ma ad oggi senza una risposta efficace, solo promesse.

Convinti che la Sua visita, permetterà di dare un segnale forte della presenza dello Stato, ed una incoraggiamento a questa terra che combatte contro una morsa criminale e per dare una speranza ai dipendenti ormai sfiduciati dall'assenza dello Stato, - e ben consapevoli della Sua spiccata sensibilità tanto verso le tematiche volte al ripristino ed al mantenimento della legalità, quanto a quelle legate ai risvolti economici che le nostra famiglie stanno attraversando - , a margine della sua visita istituzionale in loco, gradiremmo incontrarLa presso la nostra sede – nella misura e con le modalità che Ella riterrà più opportune – per illustrarLe le molteplici criticità dell'Ente, non solo di tipo finanziario, ma anche di tipo organizzativo e gestionale".