Reggio, il centrodestra propone: abbassare i tributi e rinegoziare il piano di rientro

confcentrodestratributidi Walter Alberio - "Abbassare i tributi locali si può". Il centrodestra reggino si riunisce per bacchettare i commissari prefettizi, che hanno guidato il Comune di Reggio Calabria negli ultimi due anni, e punzecchiare la nuova amministrazione del sindaco del centrosinistra, Giuseppe Falcomatà, sul tema della pressione fiscale cittadina.

Alla sala Biblioteca di Palazzo Foti, questa mattina, esponenti dei vari partiti e movimenti riconducibili prevalentemente all'area di centrodestra, hanno evidenziato quelle che, a loro avviso, sono le anomalie in merito alla tassazione dei tributi locali e le possibili azioni da intraprendere per un progressivo abbattimento delle tariffe.

Antonio Eroi (Forza Italia), Marcello Altomonte (Insieme a Dattola), Mariangela Cuzzola (Destra per Reggio), Antonella Postorino (Reggio Futura), Enzo Vacalebre (Alleanza Calabrese), l'"outsider" Francesco Anoldo Scafaria (Movimento Reggini Indignati), Giuseppe Quattrone (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) ed Enzo Cuzzola (Movimento Dialogo Civile), si faranno promotori, attraverso la minoranza presente a Palazzo San Giorgio, di una bozza di delibera da sottoporre al Consiglio comunale, con oggetto una proposta di atto di indirizzo per l'abbassamento dei tributi locali.

Nel suo intervento, l'ex dirigente del settore Finanze e tributi del Comune di Reggio, Cuzzola, ha posto l'attenzione, principalmente, sulla tassa relativa allo smaltimento dei rifiuti, l'attuale Tari, rilevando "una errata quantificazione del costo del servizio" con una "sopravalutazione del 20%" da parte dei commissari.

"Si doveva intervenire verificando l'effettivo ammontare dei costi del piano finanziario da coprire con la tariffa. Almeno due voci, infatti, potevano – ha spiegato, Cuzzola - essere eliminate o riviste. Mi riferisco ad un debito pregresso risalente al 2008, caricato in tariffa per un importo di oltre 3 milioni e mezzo di euro, e ad altri 4 milioni di euro circa riferiti a crediti inesigibili. Quasi 8 milioni di euro che, dedotti dalla tariffa, permetterebbero – ha aggiunto - un abbattimento del 20% della stessa. Inoltre, il servizio di smaltimento nel 2011 è costato 24 milioni di euro, mentre nel 2014 è passato a 39 milioni di euro: qualcuno ci spieghi come è stato possibile".

Anche sul canone idrico, secondo Cuzzola, "si doveva intervenire eliminando quell'accantonamento per fondo svalutazioni crediti per 3 milioni e 455 mila euro che ammonta a circa il 13% della tariffa, non imposto dalla norma e – ha proseguito, l'ex dirigente comunale – inopportuno in questo momento di crisi economica e finanziaria".

Secondo l'esponente di Movimento Dialogo civile, l'amministrazione dovrebbe "rivisitare, come previsto dalla legge, quel piano di rientro redatto dalla terna commissariale che –ha affermato, Cuzzola - ha svuotato le tasche dei cittadini, alzando al massimo le aliquote delle tariffe locali".

Alla nuova Giunta, insediatasi un mese fa a Palazzo San Giorgio, la compagine locale del centrodestra chiede un cambio di rotta sul fronte del risanamento del bilancio, abbandonando la politica della pressione tributaria e accogliendo, invece, quelle che vengono definite "misure alternative".

Sostanzialmente, viene riproposta l'operazione legata alla dismissione del patrimonio edilizio, avviata durante l'amministrazione Arena, nonché lo "sblocco" della pratiche di condono edilizio e il recupero delle risorse dall'evasione tributaria.