Riforma costituzionale, anche in provincia di Reggio si forma il fronte del "no"

Si è svolta ieri il 4 febbraio, presso i locali del PCdI, una importante riunione, volta a promuovere, anche nella provincia di Reggio Calabria, la costituzione del Comitato per il NO al Referendum Costituzionale. La riunione è stata molto partecipata; hanno presenziato tanti Partiti, Associazioni, singoli cittadini. Dopo l'intervento di Lorenzo Fascì (Segretario PCdI) che ha sintetizzato le ragioni e le finalità dell'incontro si sono susseguiti tanti interventi:

Giovanni Nucera (Consigliere Regionale)

Nicola Limoncino, (Partito Rifondazione Comunista);

Pino Ciano (Partito Rifondazione Comunista);

Ivan Tripodi, (PCdI);

Pino Siclari; (PCL);

Lucio Dattola (Ass. "ARCIGAY");

Patrizia Gambardella (Ass. "il Cuore di Medea");

Ercole Nucera (ex Assessore Provinciale);

Pino Morabito (Ass. "La Cosa Pubblica")

Davide Quattrone (rappresentante FIOM);

Michele Tripodi (Sindaco Polistena);

Giuseppe Pulitanò (capogruppo consiliare lista Avanti Polistena);

Ottaviano Tripodi;

Leo Pangallo (ex dirigente socialista);

Michelangelo Tripodi (PCdI);

Molti i cittadini presenti a livello individuale.

Alla fine di una ampia e ricca discussione i presenti hanno deciso di dare avvio al Comitato per il NO al Referendum Costituzionale anche nella Provincia di Reggio Calabria auspicando ed impegnandosi ad ampliare ancor di più la partecipazione al Comitato e ripromettendosi di dare massima diffusione nei territori preventivando, in tale ottica, riunioni, banchetti, in tutti i paesi del territorio provinciale e nei vari quartieri della città.

Insomma l'intento da tutti condiviso è di mettere in campo le migliori energie per creare uno sbarramento democratico alle decisioni scellerate assunte dal Governo e di seguito dal Parlamento che hanno il preciso obiettivo di ridurre gli spazi di democrazia in primo luogo attraverso la modifica del Senato elettivo (di fatto abolizione sostanziale) e soprattutto attraverso la modifica della Legge Elettorale (che consentirà al Partito e\o coalizione che otterrà il maggior consenso elettorale di governare con una maggioranza assoluta). Tra l'altro Leggi approvate da un Parlamento delegittimato visto che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la Legge con la quale i Parlamentari in carica sono stati eletti.

Inoltre, sono già arrivate le prime adesioni al Comitato che sono le seguenti:

Nicola Limoncino (Rifondazione Comunista);

Pino Ciano (Rifondazione Comunista;

Michelangelo Tripodi PCdI;

Fascì Lorenzo PCDI;

Ivan Tripodi PCDI;

Pino Siclari PCL;

Totò Messineo PCL;

Lucio Dattola (Ass. "ARCIGAY");

Patrizia Gambardella (Ass. "il Cuore di Medea");

Pino Morabito (Ass. "La Cosa Pubblica")

Antonio Pensabene; (FIOM);

Davide Quattrone (rappresentante FIOM);

Sinistra Ecologia e Libertà;

Leo Pangallo (ex dirigente socialista);

Leo Autelitano (Futuro a Sinistra);

Pino Licandro (FIADEL);

Franco Cutrì (FIADEL);

Aldo Libri (SUL);

Ercole Nucera (ex assessore provinciale);

Antonio Perpiglia (Segretario PSI Area Grecanica);

Giovanni Nucera (Cons. Regionale);

Alberto Ziparo (docente Universitario);

e così ancora:

Fabio Violi; Totò Zema; Nino Scopelliti; Pasquale Piloro.

Hanno, altresì, dato l'adesione al Comitato vari Sindaci ed Amministratori:

Michele Tripodi Sindaco di Polistena;

Michele Conia, Sindaco di Cinquefrondi;

Antonio Longo, Sindaco di Mammola;

Caterina Furfaro, Sindaco di Agnana Calabra);

Francesco Toscano, Assessore Comune di Gioia Tauro;

Lillo Rodà, Assessore Comune di Bova Marina;

Giuseppe Pulitanò (capogruppo consiliare lista Avanti Polistena);

Flavio Loria, Consigliere Comunale Cinquefrondi.

Altre associazioni, singoli cittadini ed intellettuali hanno preannunciato l'adesione al Comitato, per cui nelle prossime ore vi sarà un arricchimento del già consistente nucleo iniziale.

Peraltro, è stato già costituito il Comitato Nazionale per il NO al referendum confermativo delle controriforme istituzionali e il SI al referendum per l'abrogazione dell'Italicum ed allo stesso modo, anche in altre parti d'Italia sono stati già costituiti i Comitati territoriali chiamati appunto, con terminologia molto appropriata, "Comitati per la Democrazia Costituzionale".