Ecco i beni per 7 milioni confiscati a imprenditore Francesco Cianflone, uomo contiguo alla cosca Giampà

DIASono beni per 7 milioni quelli confiscati a Francesco Cianflone, imprenditore edile di Lamezia Terme ritenuto contiguo alla cosca Giampà.

Questi comprendono le quote ed il compendio aziendale della "Costruzioni S.r.l.", con sede in Amato (CZ), operante nel comparto edilizio, 140.000 m/q di terreni prevalentemente agricoli, un appartamento, 37 beni mobili registrati fra i quali numerosi mezzi da cantiere e 23 rapporti finanziari.

Il decreto di confisca eseguito oggi a seguito del sequestro operato nel 2014, è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro ai sensi del c.d. codice antimafia e trae origine da una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia che si fonda sugli esiti di indagini patrimoniali, svolte dalla Sezione Operativa di Catanzaro e interessanti un arco temporale compreso tra il 1996 ed il 2012. Le investigazioni della Dia hanno poi evidenziato che il ruolo delle imprese favorite dalla cosa "Giampà", come quella di "Cianflone", non era circoscritto alla sola fornitura di cemento e di altro materiale ma che gli imprenditori che si aggiudicavano i lavori sul territorio, consapevoli del rapporto che legava certe imprese alla cosca "Giamp"', sapevano che attraverso le stesse avrebbero potuto "sistemare le cose" con la cosca per non avere fastidi.