"Puerto liberado": chiesti oltre due secoli di carcere per il gruppo Brandimarte

gioiatauroporto nuovaIl sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Luca Miceli, ha chiesto oltre due secoli di carcere nei confronti delle persone coinvolte nell'inchiesta "Puerto liberado". Dure condanne quelle richieste dal pm Miceli al Gup di Reggio Calabria. Alfonso Brandimarte 20 anni, Giuseppe Brandimarte 20 anni, Antonio Calabrò 16 anni e 30mila euro di multa, Vinicio Cambrea 14 anni, Antonio Campanella 16 anni e 30mila euro, Vincenzo Caratozzolo 12 anni, Vincenzo Crisafi 16 anni e 30mila euro, Rocco Gagliostro 10 anni, Giuseppe Galluccio 20 anni, Davide Gentile 12 anni, Mario Ietto 14 anni e 30mila euro di multa, Francesco Nirta 6 anni e 30mila euro di multa, Gianpietro Sgambetterra 9 anni e 30mila euro, Francesco Siviglia 12 anni, Antonio Giovanni Staiti 10 anni, Vincenzo Trimarchi 4 anni, Antonio Femia 8 anni e 2 mesi. Il pm Miceli ha infine chiesto l'assoluzione per Giuseppe Condello.

Al centro delle investigazioni, dunque, il gruppo rappresentato dalla famiglia Brandimarte, considerato dagli inquirenti un avamposto delle più note cosche della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. E proprio il porto sarebbe stato il crocevia di ingenti traffici di droga anche con il Sud America. Indagini iniziate nel 2011 e durate alcuni anni per far luce su una vera e propria società di servizi del narcotraffico. Importava grossi quantitativi di cocaina dal Sud America e li immetteva in tutta Europa l'organizzazione criminale scoperta dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria che ha fermato 13 persone per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti nell'ambito dell'operazione denominata "Puerto liberado". Nel corso delle indagini sono state sequestrate oltre 4 tonnellate di cocaina purissima che, sul mercato, avrebbero fruttato circa 800 milioni di euro. Dalle indagini sarebbe emersa una vera e propria "squadra" di dipendenti portuali, operanti all'interno del porto di Gioia Tauro, in grado di garantire il passaggio dei carichi di cocaina eludendo i controlli di polizia.