Due ergastoli in Appello per l'omicidio di Fabrizio Pioli

piolifabriziodi Claudio Cordova - La Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria ha confermato gli ergastoli per Antonio e Francesco Napoli, ritenuti responsabili dell'omicidio di Fabrizio Pioli. I giudici di Piazza Castello, però, non hanno accolto la richiesta di ergastolo che il sostituto pg, Alberto Cianfarini, aveva avanzato nei confronti del figlio di Antonio Napoli, Domenico Napoli: questi – difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Marcella Belcastro - è stato condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione, a fronte di una condanna a 18 anni rimediata in primo grado dalla Corte d'Assise di Palmi. Confermata l'assoluzione per Rosina Napoli, difesa dagli avvocati Angelo Sorace e Guido Contestabile.

Nel febbraio 2012, il giovane Pioli sarebbe stato inseguito, braccato e ucciso perché accusato di avere intrattenuto una relazione extraconiugale con la figlia di Napoli, Simona, sposata e madre di un bambino. Antonio Napoli si consegnerà alla giustizia a poche settimane dall'inizio del processo in Assise, nel marzo 2013. Solo le indicazioni fornite da Napoli permetteranno il rinvenimento del cadavere occultato nelle campagne di Rosarno.

"In certi contesti socio-culturali quello che ha fatto Fabrizio Pioli costa ancora la vita" dirà l'allora procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, che coordinerà le indagini. La vicenda, infatti, creerà scalpore e indignazione non solo in Calabria. A lanciare l'allarme per la scomparsa di Pioli, infatti, era stata proprio Simona Napoli, il giorno in cui il giovane gioiese era andato a trovarla presso la propria abitazione di Melicucco.

Importante, tra le altre prove, l'intercettazione ambientale captata dai Carabinieri nelle fasi d'indagine: "Sono andati a buttarlo" dirà uno degli indagati. Il corpo di Pioli, infatti, si trovava a circa due metri di profondità, in una zona impervia, essendo stato probabilmente sepolto nell'immediatezza, a circa cinquecento metri in linea d'aria da dove, alcune settimane dopo la scomparsa di Pioli verrà ritrovata la sua autovettura bruciata: "Quello che è stato fatto non lo si fa neanche a un animale" dirà ancora – questa volta con rabbia – il Procuratore Creazzo.

La Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, quindi, ha confermato gli ergastoli per Antonio Napoli (difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Marcella Belcastro) e Francesco Napoli (difeso dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Guido Contestabile) già emessi in primo grado, ma mitigato la condanna per Domenico Napoli.