Infrastrutture, la Cgil chiede coinvolgimento parti sociali

“Abbiamo, come CGIL, seguito con molta attenzione l’avvio di un’ennesima discussione delle problematiche sul Mezzogiorno, attivata dal presidente Renzi e che anche durante il periodo estivo, ha avuto altre prese di posizioni su cui quest’organizzazione tenta di indirizzare verso declinazioni del”FARE” attraverso scelte, progetti e finanziamenti certi e completi.Su un punto preciso c’è una condivisione complessiva ed è la certezza che uno dei fattori frenanti allo sviluppo del Sud è rappresentato dal “MAI” definito riequilibrio infrastrutturale fra il Mezzogiorno e il settentrione del nostro Paese. Su quest’argomento si possono portare pretesti, valutazioni e soprattutto decisioni che hanno consegnato questa parte di paese, in una logica d’interessato (Nord) sottosviluppo del Sud, su cui chiaramente ci sono anche le responsabilità di una classe dirigente, in primis politica, ma anche quel senso di assistenzialismo e di becero piagnisteo che la parte sana della società del Sud, sta cercando, con grande difficoltà, di superare. Proprio per questo, ci permettiamo di stare dentro al merito delle problematiche che sono sollevate, cercando di offrire spunti e progettualità compiute; una fra le più importanti, da tante parti sollevata, è la necessità di avere una linea ferroviaria ad Alta Velocità (niente sofismi su Alta Capacità) capace di essere un fattore unificante per l’intero nostro Paese. Abbiamo seguito le proposte avanzate da Renzi e dal ministro Del Rio, ebbene invitiamo l’autorevolezza dell’intero Governo ma anche di tutta la classe dirigente meridionale, anche per la presenza sempre più marcata di un Sud nel Sud, ad assumere una presa di posizione concreta, dove in modo semplice si possa attivare uno sforzo progettuale e sugli investimenti che debba prevedere un avvio contemporaneo dei lavori, sia da Napoli e sia da Reggio Calabria. Un’apparente banalità che però ha il pregio di tentare di eliminare i tanti”EBOLI” che ha coinvolto il Sud e che inoltre ha il vantaggio di poter predisporre un “Umano” crono programma con una riduzione dei costi e la possibilità di un adeguato utilizzo dei Fondi Europei e Nazionali, su una progettualità di sistema dei trasporti funzionale a un possibile sviluppo complessivo del Sud. Sempre legato al tema del trasporto ferroviario, al riguardo della parte Ionica, ci permettiamo di sollecitare l’attuale Giunta Regionale a rispolverare un vecchio progetto, peraltro che ha avuto il contributo di partecipazione della Bocconi, che con i necessari approfondimenti, in particolar modo l’integrazione sistemica e vettoriale del trasporto pubblico locale, può rappresentare un’occasione di rinascita per un territorio dove l’isolamento ormai è legato all’abbandono. Abbiamo, come cittadini Meridionali e Calabresi in particolare, abbondantemente vissuto e pagato le vicende legate al “cosiddetto” ammodernamento della SA-RC, per questo ci permettiamo di suggerire al Presidente Oliviero di uscire dalla logica dello spendersi, pur giustamente, dall’attuazione del Macrolotto 3 della SS.106 e contemporaneamente parlare del superamento dei punti di criticità che, sarà un caso, ricadono solo ed esclusivamente nell’ambito della provincia reggina, per traguardare un disegno complessivo di ammodernamento strutturale dell’intera infrastruttura. Un ammodernamento che potrà evitare lo sperpero di risorse su ipotetici e tutto da verificare interventi di messa in sicurezza. Solo come esempio, invitiamo il presidente Oliviero a verificare le risultanze di queste tipologie d’intervento, nel tratto da Melito P.S. a Reggio Calabria. Per questo motivo riteniamo indispensabile che occorre superare l’attuale scoglio di limitazione circa l’utilizzo dei Fondi europei per il mancato inserimento, nel tratto da Catanzaro Lido a Reggio Calabria, nel corridoio n°5, proprio nel momento in cui, da tutte le parti si parla della SS.106 di una infrastruttura proiettata come porta di accesso verso i paesi del Mediterraneo in una logica d’interscambio culturale e non solo, come concreto atto per tentare di sconfiggere l’attuale ottica del grande esodo di morte. Per la CGIL,questo sarebbe un modo tangibile su scelte responsabili coniugate ad una progettualità ed una operatività tecnica-burocratica, in grado, come governo regionale,di superare gli stantii riferimenti circa l’operato degli<>. Infine, rispetto all’incontro con il Ministro Delrio e Oliviero, proprio di questi giorni, vogliamo e aspettiamo le azioni che concretamente saranno messe in campo, sia sul versante progettuale e sia sul versante degli investimenti, prima di esprimere eventuali giudizi; in questo momento rivendichiamo un coinvolgimento con le parti sociali, per costruire un’intesa generale quadro tra Governo e Regione che sia condivisa, credibile e soprattutto attuabile”. Lo afferma in una nota stampa la Cgil.