Dieci arresti sulle cosche di San Ferdinando: coinvolto anche carabiniere

Confeclissi 2 2luglio2015di Claudio Cordova - Cosche che anche se decimate dalle operazioni eseguite nel corso degli anni sono comunque capaci di rigenerarsi ed espandersi nuovamente. E' il dato che emerge dall'inchiesta "Eclissi 2" con cui i Carabineri hanno tratto in arresto dieci persone ritenute, a vario titolo, affiliate o comunque vicine alla 'ndrangheta di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. Persone riferibili alle famiglie Bellocco - Cimato e Pesce- Pantano. Gli indagati sono sospettati di associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco anche da guerra e clandestine, spaccio di sostanza stupefacente (marijuana). L'operazione, denominata "Eclissi 2", coordinata dal pm della Dda di Reggio Calabria Giulia Pantano, è la naturale prosecuzione dell'inchiesta che nel novembre 2013 fece luce sugli interessi criminali ed economici delle famiglie di San Ferdinando svelandone anche le complicità politiche ed istituzionali: in quell'occasione infatti furono coinvolti anche il sindaco Domenico Madafferi e il vicesindaco Santo Celi. Si tratta dunque di cosche che avrebbero operato sul territorio da circa quarant'anni. Cosche violente: le indagini infatti testimonieranno come un esponente della cosca Pantano abbia sparato a un esponente della cosca Bellocco per un banale alterco avvenuto a un semaforo. La reazione sarà violenta ed eclatante con la cosca rivale che esploderà diversi colpi d'arma da fuoco in pubblico contro l'esercizio commerciale dell'uomo (nel frattempo resosi latitante) nel corso di un'affollata serata estiva. Oltre al reato di associazione di stampo mafioso e di armi, agli indagati viene contestato quello di traffico di sostante stupefacenti, gestito tramite l'accordo criminale con personaggi della 'ndrangheta del mandamento jonico e nello specifico della locale di San Luca: da qui il sequestro di 160 chili di marijuana operato sull'asse Puglia- Calabria. Con l'operazione di oggi è stata anche ripristinata la custodia cautelare in carcere nei confronti dell'ex consigliere comunale di San Ferdinando Giovanni Pantano che, in virtù di un difetto di notifica, era stato scarcerato dal Tribunale del Riesame. Infine, tra le dieci persone coinvolte vi è anche un appuntato dei Carabinieri che avrebbe rivelato particolari di indagine alle cosche: l'uomo, già trasferito fuori dalla Calabria da diversi mesi, è stato posto agli arresti domiciliari.