Reggio, ecco la lotteria Nazionale “Louis Braille” a sostegno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

"Quest'anno le lotterie previste dai monopoli di Stato sono due: quella nazionale classica che non è abbinata ad alcuna iniziativa e un'altra con finalità solidali ben precise, connessa al concorso "Louis Braille" a sostegno dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti". Lo afferma Paolo Marcianò, presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. "I biglietti, al costo di tre Euro, sono in vendita presso la sezione provinciale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Reggio Calabria e sul territorio da parte dei soci e promotori dell'iniziativa.

Parte del ricavato della vendita dei biglietti della lotteria – spiega – è devoluto all'autofinanziamento delle 107 sedi dell'UICI presenti sul territorio nazionale ed ai 20 uffici regionali.

L'estrazione è prevista per il 10 settembre 2015, il primo premio è di cinquecentomila Euro.

In Spagna ormai da diversi anni la stessa lotteria nazionale è abbinata all'autofinanziamento dell'Unione ciechi Spagnola, da quest'anno con il concorso Braille anche nel nostro Paese si tenta di diffondere la formula: gioco, non semplicemente per il gusto di giocare, ma gioco per sostenere i più deboli e contribuire ad accrescere il circuito della solidarietà.

Inoltre, la lotteria è anche un momento conoscitivo e di sensibilizzazione alle problematiche che interessano i disabili visivi in Italia e anche nella provincia di Reggio Calabria.

La scelta di intitolarla proprio alla figura di Louis Braille è già di per se indicativa, perché ha inventato l'alfabeto "Braille", permettendo ai ciechi di potersi istruire e contribuire alla crescita della società contemporanea.

Louis Braille (1809/1852) è stato professore nel collegio di Parigi, dove ha studiato ed inventato l'alfabeto Braille, ispirandosi ad un codice utilizzato dai militari francesi dell'epoca, il metodo Barbier.

I ciechi sino alla metà del 1800 potevano leggere attraverso il metodo delle lettere a rilievo, ma chiaramente incontravano tante difficoltà a scrivere, tutto poi si complicava per gli appartenenti ai ceti più poveri, non potendosi procurare tavolette d'argilla e pennini metallici con i quali si riproducevano le lettere.

Grazie all'alfabeto Braille i disabili visivi di tutto il mondo poterono, finalmente, anche scrivere con facilità e leggere, utilizzando il sistema in cui lettere, numeri e note musicali vengono rappresentati mediante la combinazione di una serie di puntini.

Oggi, nonostante le nuove tecnologie che hanno facilitato l'inclusione sociale dei disabili visivi – conclude Marcianò – il Braille continua ad avere la sua rilevanza nello sviluppo delle capacità sensoriali ed intellettive dei ragazzi con disabilità visiva".