Reggio, domani ad Arghillà nuova tappa del progetto "Costruiamo il nostro spazio pubblico"

Domattina si svolgerà ad Arghillà una nuova iniziativa curata dal Laboratorio di Idee AbitaZone per Arghillà, ed organizzata da molteplici persone residenti ed operanti sul territorio. "Tutti armati di buona volontà vogliamo far si che quest'area popolosa della nuova Città Metropolitana aspiri a diventare esempio di crescita civile, culturale ed ambientale".

La nuova iniziativa segue quelle dell'anno passato che tendevano a sensibilizzare la Città sullo stato di abbandono e degrado in cui era lasciato uno dei più popolosi quartieri della città. In quell'occasione cittadini, imprenditori e organizzazioni civili avevano ripulito e ridato dignità al quartiere Arghillà completamente abbandonato dalle Amministrazioni e lasciato a languire in modo vergognoso dalla gestione commissariale.

Questa nuova iniziativa vuole andare oltre la protesta eclatante ed è un iniziativa particolarmente lodevole che vuole creare un senso civico partendo dalla collaborazione di tutti i cittadini che ad Arghillà vivono e lavorano, di tutte quelle persone per le quali, Arghillà, non è solo una delle tante periferie di una città complessa come Reggio ma il luogo di vita che sia lavorativa, sociale o civica.

Il progetto "Costruiamo il nostro spazio pubblico" è un'iniziativa lodevole perché vuole aumentare la bellezza dell'ambiente cittadino contribuendo a creare un senso si apparenza e di comunità che sicuramente garantiranno il progresso civile ed economico del quartiere. E' un progetto in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea che grazie alla generosità di imprenditori lungimiranti vuole riprogettare gli spazi pubblici per renderli più belli e vivibili e per dare sostanza e valore all'espressione spazio pubblico, questo, dev'essere costruito e vissuto in comunità, per questo motivo all'iniziativa di domani sono invitate tutte le famiglie del quartiere e in particolare i più piccoli e i ragazzini che saranno invitati a piantare una ad una le 100 piante che da domani saranno manifesto vivente del cambiamento possibile, segno visibile di ottimismo e speranza nel futuro, quella speranza che in modo flebile potrebbe ricostruirsi anche verso la pubblica amministrazione che quando sa essere vicina ai propri cittadini, come negli ultimi giorni, contribuisce piano piano a ricostruire la propria mission: servire la comunità.