“Spregio Pari Opportunità”: Raffa finisce in Tribunale vs Polimeno e Cusumano

reggiocalabria provinciadi Anna Zaffino - E' guerra tra la Provincia di Reggio Calabria e il consigliere provinciale Alessandra Polimeno, sostenuta dalla Presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Giovanna Cusumano. Per le due, il presidente dell'Ente intermedio Giuseppe Raffa – sin dal suo esordio – avrebbe perpetrato una grave discriminazione nei confronti delle donne e di quel principio della parità di genere sancito anche di recente dalla Legge Delrio 56/2014, secondo la quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 %.

Si è svolta ieri davanti al Tar l'udienza per il ricorso presentato da Polimeno e Cusumano, difese dall'avvocato Maria Luisa Franchina, contro la Provincia. Secondo le ricorrenti, Raffa nella formazione della Giunta Provinciale, avendo nominato solo componenti di sesso maschile (nei giorni scorsi è avvenuta la nomina di Santina Dattola), avrebbe violato "il principio delle pari opportunità tra uomo e donna, garantito dall'art. 51 della Costituzione, dal D.Lgs 198/2006 (Codice delle Pari Opportunità), dalla Legge 267/2000 e dallo Statuto della Provincia di Reggio Calabria". E' per questo che l'avvocato Franchina, ritenendo i provvedimenti di Raffa illegittimi, ne ha chiesto l'annullamento.

Non sono mancate neanche le polemiche quando Polimeno, proprio nei giorni scorsi, ha lanciato le sue bordate, oltre che a Raffa, anche a una parte delle Pari Opportunità. Alla consigliera di parità della Regione, Maria Stella Ciarletta, che "sta facendo dei passi per quanto ammirevoli inefficaci" e alla stessa consigliera di parità della Provincia, Daniela De Blasio, per la quale "questa questione non riguarda la parità di genere".

Quello su cui ha battuto, invece, l'avvocato della Provincia, Stefania Ieracitano, è il fatto che al momento della notifica del ricorso presentato da Polimeno e Cusumano, la Giunta Raffa risultava ancora incompleta. E' per questo che il legale ha parlato solo di "una presunta lesione del principio di parità, meramente ipotetico e non concretato" , proprio perché dal presidente Raffa dovevano ancora essere compiuti atti volti al completamento dell'esecutivo.

Quelli di Polimeno e Cusumano, quindi, sarebbero solo "meri timori e congetture lungi da alcun riscontro reale e concreto e – in quanto tali – non meritevoli di tutela giuridica poiché non assurgenti al rango di diritti o interessi legittimi". Per l'avvocato Ieracitano occorre "verificare la effettiva, completa e definitiva compagine degli organi per accertare eventuali violazioni".

Inoltre, proprio alcuni giorni fa, Raffa ha provveduto alla nomina ad assessore dell'architetto Santina Dattola, con deleghe alla Pianificazione, al Territorio, all'Urbanistica e agli Espropri (oltre che dell'avvocato Roy Biasi con deleghe alle attività produttive a all'Apq). Per Ieracitano la recente nomina della Dattola concorrerebbe "a garantire il sano e giusto equilibrio rappresentativo" all'interno della Provincia. Un equilibrio, però, non ancora raggiunto considerando la soglia del 40% per la rappresentanza di genere.

Dal canto suo, l'avvocato Franchina ha chiesto l'annullamento del decreto del 10.02.2015 con il quale Raffa aveva nominato in Giunta l'avvocato Giuseppe Campisi, perché avvenuto in violazione del dettato costituzionale secondo il quale "Tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici e alle cariche elettiva in condizioni di eguaglianza secondo i requisiti stabiliti dalla Legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini" (Art. 51 Cost.). Al dettato costituzionale dovrebbero conformarsi gli Enti nelle proprie attività amministrative che – seppur discrezionali – troverebbero un limite nell'articolo in questione.

I decreti di nomina impugnati, inoltre, contravverrebbero anche a quanto esplicitato dall'art 3 della Costituzione che sancisce l'eguaglianza sostanziale. Per rafforzare quanto ipotizzato, l'avvocato Franchina ha menzionato anche le sentenze del Tar di Palermo (14310/2010), del Tar di Bari (474/2008), del Tar di Napoli (1427/2001), del Tar del Lazio (6347/2011) che avrebbero applicato costantemente il principio di pari opportunità. Un principio che troverebbe ulteriore conferma nel Codice Pari Opportunità che assicura le pari opportunità in tutti i campi quando recita "l'obiettivo della parità di trattamento di opportunità tra donne e uomini deve essere tenuto presente nella formulazione e attuazione, a tutti i livelli e ad opera di tutti gli attori, di leggi, regolamenti , atti amministrativi, politiche ed attività".

E' rifacendosi a questi assunti che l'avvocato Franchina ha parlato di "esercizio illegittimo di potere" da parte del Presidente Raffa nella formazione della Giunta provinciale, realizzata "in spregio del criterio legale delle pari opportunità".

Il decreto di nomina per l'avvocato Franchina sarebbe palesemente illegittimo anche perché avrebbe disatteso l'art. 6, comma 3, del D.lgs 267/2000 (Testo Unico Enti Locali), nonché lo Statuto stesso della Provincia che sanciscono anch'essi il principio di pari opportunità.

Il Tuel, inoltre, conterrebbe una norma di indirizzo che secondo l'avvocato va intesa "come norma cogente in modo che uomini e donne siano posti nelle medesime condizioni di accesso agli uffici e alle cariche pubbliche", e non come norma meramente sollecitatoria , ma anche come "norma finalistica" . Anche lo Statuto della Provincia del 2001 all'art. 4 commi 1 e 2 prevede tale impostazione.

Quello che viene rilevato, inoltre, dalla difesa di Polimeno e Cusumano è che Raffa non avrebbe dato nessuna motivazione sulle ragioni della mancata nomina di assessori donna all'interno dell'esecutivo. Secondo quanto si legge nelle carte, "la ricorrente (Polimeno, ndr) è in possesso di tutte le condizioni per essere nominata in Giunta a garanzia della rappresentanza femminile, nonché delle competenze professionali adeguate". E "dai decreti – si legge inoltre – non emerge che sia stata compiuta la necessaria attività istruttoria volta ad acquisire la disponibilità alla nomina di persone di sesso femminile". Quindi, "la violazione del dovere motivazionale e l'eccesso di potere per difetto di istruttoria" sono gli altri motivi per i quali vengono ritenuti illegittimi i decreti emessi da Raffa e viene chiesto l'annullamento delle nomine.

Secondo quanto emerge dalle carte, Alessandra Polimeno, per l'avvocato Ieracitano non sarebbe legittimata ad agire, poiché "non portatrice di alcun interesse specifico" e perché i consiglieri provinciali "non possono proporre ricorsi giurisdizionali avverso atti, quali la nomina di assessori in seno alla Giunta, ritenuti illegittimi per violazioni di norme costituzionali, legislative o dello Statuto dell'ente", essendo "solo titolari di un interesse morale e non potendosi rinvenire una lesione diretta delle loro prerogative" dal momento che l'ordinamento non riconosce ad essi alcun diritto o interessi specifici. Per rafforzare questa ipotesi, Ieracitano fa riferimento a una sentenza del Tar di Cagliari (664/2011). Quello che viene contestato alla Polimeno è di non rappresentare alcuna associazione o gruppo che incarnino la tutela del diritto alle pari opportunità.

Per converso, "l'interesse – invocato dall'avvocato Franchina – a richiedere il controllo in sede giurisdizionale dell'azione degli organi politici dell'Ente di appartenenza attraverso il ripristino della legalità violata" sarebbe uno dei motivi sufficienti per il quale la Polimeno è legittimata ad agire e a ricorrere, quindi, al Tar. Così come la stessa posizione processuale di Giovanna Cusumano sarebbe legittima in quanto la legge attribuisce alla consigliera regionale di Pari opportunità "particolari compiti e funzioni in materia di tutela antidiscriminatoria". E ancora, il Codice attribuisce alle Consigliere di Parità la "legittimazione a proporre ricorso giudiziale" per tutti i casi di discriminazione diretta e indiretta rilevati. E qui vengono richiamate le funzioni di vigilanza, garanzia e tutela antidiscriminazione della figura di Consigliera di Parità.

Questo è il clima bollente all'interno della Provincia, dove ormai Raffa e Polimeno sono due "separati in casa" (per usare un eufemismo): la prossima udienza davanti al Tar verrà fissata dopo che le ricorrenti Polimeno e Cusumano depositeranno i motivi aggiuntivi, che hanno annunciato all'esito della costituzione in giudizio della Provincia.