Anziana segregata in casa a Oppido Mamertina (RC): liberato uno degli indagati

In accoglimento della richiesta di riesame presentata dal difensore, Avv. Giuseppe Alvaro, il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha disposto l'immediata liberazione di Giovanni Startari, 68 anni, pensionato di Oppido Mamertina, indagato per i reati di sequestro di persona e maltrattamenti ai danni della propria sorella, Isabella Startari, 64 anni. Il Tribunale reggino ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari, che erano stati applicati dal Gip di Palmi con ordinanza emessa nello scorso mese di settembre, con quella del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

La vicenda, balzata anche all'attenzione delle cronache nazionali, ha tratto origine dall'attività compiuta dai Carabinieri di Oppido Mamertina il 23 settembre scorso, allorquando i militari, avuta notizia che in un'abitazione della frazione Messignadi di Oppido Mamertina vi era una signora anziana segregata in casa, si recarono sul posto e udirono la voce di una persona che richiedeva aiuto in quanto non riusciva ad uscire dalla casa in cui si trovava. Gli agenti notarono che la porta di ingresso si apriva tramite una chiava posta all'esterno, che, quindi, consentiva l'accesso soltanto a chi stava al di fuori dell'immobile. Una volta entrati all'interno dell'abitazione, gli agenti riscontrarono che anche la finestra della stanza in cui si trovava l'anziana non permetteva di uscire all'esterno, poiché sulla stessa era posta una rete ed una barriera in ferro. La signora Startari, alla vista dei militari, si mostrava contenta e riferiva di essere stata chiusa in casa dai propri parenti, i quali, a detta della donna, la facevano vivere in condizioni degradate, non esitando anche a picchiarla in più occasioni. I Carabinieri procedevano, quindi, all'arresto in flagranza del fratello della persona offesa, Giovanni Startari, e della nipote, Isabella Startari, 27 anni, la quale, sempre difesa dall'Avv. Giuseppe Alvaro, otteneva tuttavia la libertà subito dopo la convalida dell'arresto.

Il difensore di entrambi gli indagati ha sostenuto la mancanza del dolo del delitto di sequestro di persona, evidenziando che la privazione della libertà, di brevissima durata, non era stata sostenuta da una finalità illecita bensì da quella di evitare che l'anziana donna, che versa in condizioni di scarsa lucidità mentale, potesse, durante la momentanea assenza dei parenti, mettere a rischio la propria incolumità, come peraltro era accaduto in passato. Il difensore ha, infine, prodotto agli atti documentazione video-fotografica dalla quale risulterebbe che la signora Startari era trattata dai propri congiunti con tutte le premure e le attenzioni necessarie per la tutela della sua salute e della sua igiene.