Canile di Mortara (RC), continua lo scontro; Dacci una zampa ad Aratea: "Stanchi di affermazioni ingiuriose, provvederemo per vie legali"

dacciunazampaContinua "La sfida" a suon di note stampa tra l'Associazione Dacci una zampa ed Aratea. In questo caso è la prima a controreplicare alle precisazioni con cui la Presidente di Aratea, Irene Putortì, affermava che la sospensiva del Tar fosse limitata al 5 di novembre.

"Comprendiamo che la signora Putortì non abbia di meglio da fare che puntare il dito contro Dacci una zampa - si legge nella nota - del resto siamo noi che stiamo provvedendo a dare casa e cure ai cani recuperati di Reggio città, ma siamo obbligati - per l'ennesima volta - a contestare tanto a mezzo stampa, come nelle sedi competenti le ingiustificate accuse che ci vengono rivolte". Rispondono a tono gli attivisti dell'associazione Dacci una zampa al comunicato con cui un'inviperita rappresentante legale dell'associazione Aratea ha voluto chiarire che la decisione del presidente del Tar di sospendere l'applicazione della determina dirigenziale con cui le era stata assegnata la struttura di Mortara avrà efficacia fino al 5 novembre, quando toccherà al collegio entrare nel merito della questione".

"È curioso - continuano - che la signora Putortì ci tenga tanto a specificare i termini della questione, senza affrontare il punto, che l'associazione Dacci una zampa denuncia da tempo. La decisione del presidente del Tar, per quanto non costituisca una pronuncia di merito, di fatto significa che la questione dell'assegnazione merita di essere dibattuta perché appare controversa". Ma soprattutto ribadiscono gli attivisti "non si comprende perché la signora continui a insultare l'associazione, i giornalisti di questa città, ma anche la cittadinanza tutta che noi avremmo plagiato semplicemente comunicando l'esito di un'istanza presentata a norma di legge. Come ribadiamo da tempo, crediamo nella giustizia e nelle istituzioni, dunque speriamo siano quelle competenti a valutare se – come ci definisce la signora Putortì – siamo responsabili di una campagna mediatica eccessiva e strumentale e con mezzi illegittimi e illegali. Affermazione ingiuriosa che – insieme alle altre diffuse a mezzo stampa – sarà oggetto dell'ennesima querela".