Reggio, Pollifroni (A Testa Alta): “Su Campo Coni ennesima pagina triste della storia della città”

"Sul Campo Coni del Rione Modena di Reggio Calabria si sta consumando l'ennesima pagina triste della storia di questa città". E' quanto afferma Filippo Pollifroni, del Movimento "A Testa Alta" di Reggio Calabria. Nonostante i lavori di adeguamento dell'impianto: ristrutturazione dell'area spogliatoi e dei bagni, ancora le tante persone che del coni facevano un punto di riferimento dal punto di visto, non solo sportivo, ma anche di aggregazione per i loro bambini sono in attesa di sapere quando riaprirà. "E' una cosa inaccettabile, che dimostra l'assoluta inadeguatezza di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica di questa città. Reggio rimane ancora priva di un impianto sportivo fra i più importanti ed utilizzati. La sua chiusura ha stroncato l'attività di decine di associazioni e società sportive, mortificato la voglia di sport di tanti giovani ragazzi che da dilettanti si recavano al Coni di Modena per mantenersi in forma e praticare una sana attività fisica. E' una cosa assurda. L'ennesima punizione verso i cittadini, soprattutto i più giovani che non hanno altri posti di sport dove recarsi. E non va meglio in altri impianti della città, o abbandonati, o affidati a società che sfruttano questi locali solo per guadagnare. La promozione e la diffusione dello sport è tutt'altra cosa".

"L'unico impianto di atletica leggera della città – prosegue Filippo Pollifroni - è stato così sottratto ai cittadini. E non se ne vede la soluzione, perché nonostante gli interventi effettuati, alla luce delle verifiche effettuate, si sono dimostrati insufficienti ed inadeguati e non rispondenti alle severe norme vigenti. Della terna commissariale comunale nessuna traccia. Il Prefetto e compagni hanno dimostrato di esistere solo attraverso le salatissime cartelle dei tributi che sono arrivate in questi mesi ai reggini. Balzelli inusitati ed assolutamente sproporzionati ai servizi erogati. Mi domando, a questo punto, chi dovrà trovare la soluzione. E mi domando ancora, se i lavori effettuati siano da completare con altri interventi, o siano stati perfettamente inutili. Non ci sono parole per commentare quello che succede in questa città, che aspira a diventare 'normale', sulla quale tutti, candidati e aspiranti candidati alle prossime elezioni, propongono soluzioni e progetti di rinascita. Ma la realtà, la dura realtà – commenta Filippo Pollifroni – è solo questa. Non si riesce a riattivare un impianto sportivo, peraltro l'unico della città, chiuso dal mese di marzo, e punto di ritrovo per migliaia di sportivi, sia a livello dilettantistico che agonistico. E chissà quando questo potrà avvenire".

"Questa città – conclude Filippo Pollifroni – vuole ritrovare la sua identità. Vuole tornare a vivere. Ma non ha certo più bisogno dei soliti dilettanti della politica, che tali si sono dimostrati anche in questo frangente e che puntano a tornare a Palazzo San Giorgio".