La Cisl chiede a Renzi completamento dighe provincia di Reggio Calabria

Il Regno Unito in meno di un decennio ha ultimato il tunnel nella Manica, nel Bel Paese 30 anni circa (non sono stati sufficienti per completare, tra le altre cose, tre dighe locali.

Paradossi tipicamente italiani che drenano ancora oggi centinaia di miliardi delle vecchie lire dalle tasche degli onesti contribuenti, peraltro in perenne "attesa".

La Cisl e la Fai di Reggio Calabria – attesa l'annunciata ricognizione delle grandi incompiute da parte del Governo centrale - auspicano un intervento da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinchè, tra le grandi incompiute locali, possano trovare una corsia di emergenza le dighe sul Metramo, sul Menta e sul Lordo, di cui la collettività, l'economia agricola, l'indotto, non possono più prescindere, complice la precarietà dell'assetto idrogeologico.

Lo stato dell'arte delle suddette opere è il seguente:

la diga sul "Metramo" - Galatro (RC), concepita per uso irriguo, civico ed energetico del comprensorio della Piana, avviata negli anni ottanta, ha visto negli anni '90 il completamento dell'invaso con una capacità di 26 milioni di metri cubi d'acqua, tuttavia necessita ancora di piccoli dettagli con esigui conti di spesa per il suo completamento;

la diga sul "Menta" progettata per l'approvvigionamento idrico della città di Reggio di Calabria e dei comuni limitrofi ed ad uso irriguo per le campagne antistanti, avviata negli anni ottanta consta di un invaso con una capacità di diciotto milioni di metri cubi d'acqua, ciononostante adoggi necessita delle strutture di collegamento ed opere di adduzione realizzabili, anche in questo caso con esigui conti di spesa;

la diga sul "Lordo" ubicata nell'area della Locride, concepita per servire le attività agricole dell'intera area, nonchè le vicine cittadine di Locri, Gioiosa, Marina di Gioiosa e Siderno, ha visto l'inizio dei lavori nel 1983, dotata di un invaso con una capacità di otto milioni di metri cubi d'acqua, manca delle opere di completamento a seguito di un imprevisto tecnico ancora non risolto ( una lesione del pozzo delle paratoie).

"Serve un cambio di passo. La "melina" in atto, peraltro tanto dispendiosa, va rapidamente messa in soffitta. Non poter mettere a frutto la risorsa acqua, dopo aver spesso ingenti risorse, è una vergogna intollerabile, che determina mancanza di fiducia e disaffezione della gente verso le istituzioni e la politica" affermano il segretario Generale Fai Cisl, Romolo Piscioneri e il segretario generale Cisl, Domenico Serranò.