Dipendenti Centri per l'Impiego della Provincia di Reggio Calabria: la Cisl Funzione Pubblica alza la voce

La CISL Funzione Pubblica di Reggio Calabria alza nuovamente la voce, per l'ennesima volta, per difendere e tutelare interessi e diritti dei 66 dipendenti a tempo determinato, in servizio presso i Centri per l'Impiego della Provincia di Reggio Calabria, con la speranza di far giungere le loro ansie e le loro preoccupazioni fino agli Organi competenti: "Quegli Organi che invece continuano ad ignorare in maniera sistematica ed inspiegabile ogni tipo di richiesta, calpestando anche i diritti più basilari. Il tempo delle parole è terminato e la presente protesta è rivolta in egual modo sia all'Amministrazione regionale, sia a quella provinciale". Alla Regione si chiede, senza mezzi termini, che vengano stanziati con maggiore regolarità i fondi necessari per il pagamento degli stipendi: con il mese di settembre saranno ben cinque le mensilità arretrate non corrisposte e non si dimentichi che le retribuzioni finora sono state garantite solo grazie allo sforzo dell'Amministrazione Provinciale, che si è assunta l'onere di anticipare le somme dovute. "Si tratta di una situazione inaccettabile in un contesto di forte depressione economica che pesa soprattutto sulle già fragili spalle di lavoratori precari per tipologia contrattuale. Tali ritardi risultano, inoltre, inspiegabili soprattutto se si considera che l'Unione Europea ha sempre stanziato regolarmente i fondi destinati al funzionamento dei Centri per l'Impiego delle Province ed ancora più inspiegabile è il fatto che i lavoratori a tempo determinato in servizio in altri Centri della Calabria ricevono puntualmente lo stipendio ogni fine mese.

All'Amministrazione provinciale la CISL FP reitera, invece, la richiesta di attivare immediatamente un tavolo di negoziazione ufficiale per affrontare, una volta per tutte, la situazione relativa al futuro professionale di questi lavoratori, precari ormai da quasi un decennio. E' stato chiesto più volte al Presidente Raffa e agli Assessori competenti un incontro urgente, ma ad oggi, a tre mesi dalla scadenza dei contratti, non è pervenuta alcuna risposta. Tutte le altre Amministrazioni provinciali calabresi hanno affrontato e risolto positivamente la questione, mentre Reggio Calabria continua a mantenere in una sorta di limbo la vita lavorativa di 66 operatori, nonostante siano ormai professionalmente formati e ben integrati nel tessuto organizzativo dell'Ente. Perché a Catanzaro e Cosenza si è già proceduto alla trasformazione dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato? Perché a Crotone i contratti in scadenza il prossimo 31 dicembre sono stati già prorogati per altri 12 mesi? Perché a Reggio Calabria tutto si complica?

La CISL FP esige risposte certe, chiare ed inequivocabili, soprattutto alla luce della volontà manifestata dall'attuale Governo nazionale di prorogare tutti i contratti a termine nelle Amministrazioni provinciali. La CISL FP è pronta a dichiarare lo stato di agitazione dei lavoratori precari dei CPI e ad affiancarli in tutte le forme di protesta legalmente previste, con il chiaro intento di svegliare gli animi dei soggetti istituzionali che possono e devono affrontare e risolvere una partita che si sta giocando su un terreno contaminato da troppa disoccupazione" conclude la nota firmata dal segretario generale Luciana Giordano.