Gerace (RC), il sindaco Varacalli su Reggio Città Metropolitana: “Rischio di trasformare il nuovo soggetto in una vecchia provincia, ma con un nome diverso”

"Ogni innovazione soprattutto se tocca l'architettura istituzionale implica, ovviamente, una fase di messa a punto dei nuovi assetti: gli errori e le disfunzioni fanno fisiologicamente parte del processo di cambiamento. Non per questo, però, essi vanno accettati passivamente: ognuno ha il dovere di portare il proprio contributo affinché la fase di avvio duri il meno possibile e serva a risolvere la maggior parte dei problemi. Il processo costitutivo delle Città Metropolitane non fa eccezione: è quindi con spirito costruttivo che occorre evidenziare le attuali deficienze, che rischiano di trasformare il nuovo soggetto in una vecchia provincia con un nome diverso".
Così il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, interviene sulla questione dell'istituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Le aree urbane – e, in particolare, le 14 Città Metropolitane – sono considerate dai promotori di tale innovazione quali territori per cogliere le sfide di "crescita intelligente, inclusiva e sostenibile" proprie della Strategia Europa 2020: per questo motivo ad esse è dedicato un Programma Operativo Nazionale (PON) addizionale rispetto alle altre filiere di programmazione settoriali e regionali, il PON METRO 2014-2020.
Tra qualche giorno – il 18 settembre – si conclude la fase di consultazione pubblica sul PON e sul relativo rapporto ambientale ed entro tale data vanno dunque presentate eventuali osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. "È questo il momento – afferma Varacalli – per evidenziare i limiti riscontrati e consentire ai soggetti responsabili di apportare gli eventuali correttivi. Dall'esame dei documenti a disposizione emergono sostanzialmente due tipologie di problematiche, una di carattere territoriale, l'altra di carattere strategico che invalidano totalmente lo strumento: occorre ripensarlo di sana pianta, pena l'ennesimo sperpero di risorse pubbliche senza alcun risultato significativo per il Sistema Paese.
«La prima problematica – spiega il primo cittadino di Gerace – è legata all'evidente contraddizione tra quanto prevede il legislatore sotto il profilo del disegno della nuova architettura istituzionale e quanto invece viene previsto in sede di allocazione delle risorse: occorre prendere atto, però, che non esistono innovazioni a costo zero, i cambiamenti hanno un costo che, se non viene coperto con appositi strumenti, non avverrà mai. Le Città Metropolitane vengono viste come uno strumento strategico per incrementare la competitività del Sistema Paese: la loro estensione territoriale viene fatta coincidere dal legislatore con l'attuale territorio provinciale. È evidente da tale disegno, quindi, che la competitività territoriale non è funzione solo delle aree urbane identificabili nei Comuni capoluogo bensì delle nuove sinergie che devono essere attivate tra aree urbane e aree rurali. Stante l'impossibilità di creare una Città Metropolitana Reggio Calabria-Messina, la mancata considerazione di limitare all'area urbana – unica – che va da Melito Porto Salvo a Villa San Giovanni, rischia di far perdurare la situazione di effettiva "distanza", a partire dalla mancata conurbazione, tra il Capoluogo e le zone più remote della costituenda Città Metropolitana – come ad esempio la Locride –, proprio come già oggi avviene pur se in presenza del vecchio istituto provinciale".
Le Città Metropolitane dovrebbero costituire un'opportunità per migliorare le condizioni di vita dei cittadini residenti in tutto l'attuale territorio provinciale, non l'ennesima occasione perché le città drenino risorse dalle zone periferiche.Sotto questo profilo – prosegue Varacalli – il PON METRO smentisce le intenzioni del legislatore, concentrando invece tutte le risorse nei Comuni capoluogo, rendendo anche al tempo stesso inefficace il perseguimento degli obiettivi generali posti a base del PON medesimo, come ad esempio "rendere le città metropolitane più accessibili, funzionali e sostenibili". Come si rendono, ad esempio, le Città Metropolitane più accessibili concentrando le risorse nel Comune capoluogo?"
Secondo Varacalli il sentimento di diffuso scollamento tra il Comune capoluogo e gli altri comuni della provincia reggina può trovare, ad esempio, proprio in una diversa impostazione del PON METRO le necessarie risposte: "È attraverso il condiviso ed efficace utilizzo delle poche risorse disponibili che è possibile intervenire concretamente a favore di una maggiore integrazione e coesione territoriale, facendo trovare anche ai comuni più periferici la convenienza a contribuire attivamente alla costruzione della Città Metropolitana".
L'altra questione di carattere strategico su cui si concentra l'analisi di Varacalli riguarda gli assi prioritari individuati dal PON – validi per tutte le 14 Città Metropolitane –, ossia: l'Agenda digitale metropolitana, la Sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana, i Servizi per l'inclusione sociale, le Infrastrutture per l'inclusione sociale, l'Assistenza tecnica.
"È evidente che il tema della competitività territoriale presenta caratteri comuni ovunque, come ad esempio l'Agenda digitale e, più in generale, l'innovazione tecnologica. Esistono, però, anche specificità territoriali che rendono necessario fissare priorità diversificate per le 14 Città Metropolitane: le tensioni abitative, per esempio, non sono uguali a Milano, a Firenze, a Bari e a Reggio Calabria. Anche sotto il profilo delle priorità strategiche – conclude il Sindaco di Gerace – occorrerebbe quindi un maggior coinvolgimento dei territori, attivando processi di partecipazione e concertazione autentici, non fittizi. La situazione di commissariamento del Comune di Reggio Calabria ha certamente esteso i tempi per la costituzione della Città Metropolitana: a questo punto sarebbe pertanto pratico e vantaggioso utilizzare tale tempo in più a disposizione per una ottimale organizzazione, ma non c'è alcun dubbio che dovrebbe essere la struttura stessa del PON a favorire l'avvio dei processi necessari".