Reggio, il 3 settembre l’incontro promosso da ReggioNonTace ““M’importa … per partecipare responsa-bilmente: la forza di vivere”

Si terrà il 3 settembre alle ore 20.45, nel cortile della chiesa degli Ottimati, il nono incontro
dell'estate del Movimento ReggioNonTace dal titolo "M'importa ... per partecipare responsabilmente: la forza di vivere".
"Abbiamo più volte sottolineato – dicono dal Movimento la scelta come una sorta di filo conduttore – del tema dell'ambiente; chiarendo che non vogliamo farne solo una questione di difesa della bellezza della natura o della nostra città. D'inquinamento si muore! e moltissime volte a morirne sono i più piccoli e fragili.
Ma siamo convinti che non basta la sola denuncia; o meglio, che anche la denuncia può diventare sterile, se non parte da e non porta alla solidarietà. Non si tratta, infatti, di ribel-larci all'in-Giustizia di chi riduce il nostro spazio vitale a una specie di camera a gas; mossi semmai dalla rabbia, quando il cancro o la leucemia ci toccano da vicino. Se non ci diamo la possibilità d'incontrare persone concrete, che hanno conosciuto o conoscono la sofferenza e il dolore, prodotti dalla malattia o dalla perdita di persone care – anche non conosciute personalmente – rischiamo di continuare a fingere che la distruzione dell'ambiente non ci riguarda tutti, personalmente! Per mantenere alta e viva la denuncia, è necessario partire dalla solidarietà.
Ma la solidarietà dev'essere anche il fine della denuncia; perché deve risvegliare la no-stra Coscienza di cittadini che si prendono cura del bene comune, soprattutto quando questo bene è violato, o addirittura negato, a qualcuno.
La serata l'abbiamo intitolata "La forza di vivere". Sarà l'occasione per ascoltare l'esperienza del C.STOf (Centro di Sostegno territoriale Oncologico femminile), costituito all'inizio di quest'anno da donne che hanno vissuto l'esperienza del tumore e ne han fatto una risorsa e un'opportunità di condivisione e consapevolezza.
Riteniamo che questa realtà – conclude ReggioNonTace – possa dare un volto concreto al-la solidarietà, perché nasce da persone che non stanno affrontando la malattia come fatto privato – il che spesso rischia di chiudere nella paura –, ma come presa in carico dell'altro: che non cancella le paure, ma almeno offre la possibilità di dare solidità alla solidarietà; e, così, all'impegno per la vita.
Pensiamo possa far bene a tutti – anche a chi sta bene – conoscere questo centro perché tutti possiamo ricevere – ascoltando chi sta trasformando un'esperienza in apparenza esclusivamente negativa in risorsa – un'occasione per rifondare la propria Coscienza su un senso più profondo della propria vita".