Ex campo Coni, il presidente della Fidal Calabria Ignazio Vita: “Comunque vada, ne esce sconfitta la città”

"Quanto è accaduto a Reggio Calabria non è mai avvenuto in nessun'altra parte d'Italia o di qualsiasi Paese civile. L'unica pista di atletica leggera della città chiusa per oltre quattro mesi è uno scandalo di proporzioni inaudite". È molto dura la reazione del presidente della Fidal Calabria, Ignazio Vita, sulla persistente chiusura dell'ex campo Coni del rione Modena. Per il massimo rappresentante dell'atletica regionale, "bisogna riconoscere che il mondo delle istituzioni, nel corso degli anni se non dei decenni, ha messo davvero tutto l'impegno possibile per far morire il nostro sport. Siamo allibiti per l'approssimazione, la superficialità ma soprattutto l'indifferenza verso un movimento sportivo che coinvolge migliaia di persone nella città di Reggio e verso un impianto che ha un bacino d'utenza molto più ampio dei confini comunali". Vita richiama "gli sforzi compiuti dal Coni Calabria presieduto da Mimmo Praticò e dalla nostra federazione, unitamente alle società e soprattutto alla base di atleti, tecnici e dirigenti, per riuscire a far riaprire la struttura. E non può essere sottaciuto l'impegno di tanti cittadini che si sono uniti alla battaglia del 'popolo del campo scuola'. L'ultimo tassello di questa vicenda, con la mancata previsione di un raccordo tra il box adibito a spogliatoi e quello destinato alle docce, è la ciliegina sulla torta di una storia che non rende giustizia all'atletica reggina e calabrese e che, diciamola tutta, ci ha esposti anche a una pessima figura a livello nazionale. Dispiace per chi, come il presidente della Provincia, hanno messo a disposizione risorse e tempo per riaprire il campo. Ma da questa situazione – conclude Vita –, comunque vada a finire, non esce sconfitta l'atletica. Ne esce sconfitta la città".