Reggio, Itri e Catalano (Cisal): "Su Atam immobilismo Istituzioni"

"L'indifferenza da parte delle Istituzioni in merito alla proposta avanzata dall'Amministratore Unico dell'Atam di RC prof. Antonino Gatto di un'azione sinergica per sanare la situazione economico-finanziaria dell'Azienda e avviare conseguentemente un processo di sviluppo, ha confermato l'immobilismo persistente delle Istituzioni che, non adottando nel tempo le giuste misure, ha contribuito ad accentuare la grave crisi in cui versa l'Azienda.

Infatti, data la mancanza di liquidità l'Atam non solo non garantisce la puntualità delle retribuzioni salariali, ma non è neanche in grado di erogare regolarmente il servizio, dal momento che oltre il 50% dei mezzi aziendali è fermo, sia per la vetustità dei bus che per l'inadeguata manutenzione degli stessi. Ma per onestà intellettuale, dobbiamo altresì sottolineare che l'attuale situazione in cui versa l'Atam è frutto di inadeguate scelte aziendali che nel corso degli anni si sono dimostrate fallimentari. Pertanto, alla luce della situazione pre-fallimentare che ha condotto l'attuale A.U. a presentare istanza di concordato in bianco presso il Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria, sollecitiamo la Dirigenza Aziendale ad assumere una posizione di maggiore autorevolezza con gli Enti preposti, al fine di scongiurare il pericolo ancora incombente di fallimento dell'Azienda. In particolare, è necessario che la Regione rediga al più presto una certificazione riguardo i debiti pregressi con l'Atam, in mancanza della quale non sarebbe possibile salvare l'Azienda dal fallimento, e che il Comune proceda al pagamento pregresso dei servizi scuolabus. Infine, per quanto concerne il previsto taglio del 40% sul trasporto pubblico locale è urgente instaurare un tavolo di confronto fra Azienda e Sindacato, allo scopo di verificare le eventuali ricadute sui servizi e sui livelli occupazionali". Lo affermano in una nota stampa Il Responsabile Territoriale Trasporti della Cisal, Gianni Itri, e il Segretario Aziendale Atam, Teresa Catalano.