L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria segnala disagi per la fatturazione elettronica

Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria si unisce, alla richiesta, giunta da più fronti di derogare, almeno fino a quando gli uffici pubblici non saranno realmente pronti, all'obbligo di fatturazione elettronica nei confronti delle pubbliche amministrazioni: "Molti uffici pubblici, infatti, anche nella nostra regione ma non solo, hanno dimostrato di non essere pronti a questo stravolgimento, di ordine tecnologico, che avrebbe dovuto portare più trasparenza ma che, invece, alla luce dei fatti, ha portato solo al blocco dei pagamenti di molti professionisti fra cui numerosi medici che ci hanno segnalato enormi disagi oltre al conseguenziale blocco delle liquidazioni di pagamento".

Il Decreto Ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013, entrato in vigore il 6 giugno 2013, infatti, ha fissato la decorrenza degli obblighi di utilizzo della fatturazione elettronica nei rapporti economici con la Pubblica Amministrazione, a decorrere dal 6 giugno 2014. Di conseguenza, proprio a partire da tale data, molti uffici pubblici non accettano più fatture che non siano trasmesse in forma elettronica. Inutile, stare a soffermarsi sulla via crucis necessaria a coloro che si avventurano, da soli, nell'adeguamento al sistema di fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, considerata l'attuale enorme farraginosità del sistema ideato per giungere all'esito imposto dal Governo.

Inoltre, trascorsi tre mesi dalla data del sei giugno 2014, la Pubblica Amministrazione (eccetto enti locali e Università) non potrà procedere ad alcun pagamento, nemmeno parziale, sino alla ricezione della fattura in formato elettronico

Per di più, ai sensi dell'art. 25 del Decreto Legge n. 66/2014, al fine di garantire l'effettiva tracciabilità dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, le fatture elettroniche emesse verso le PA devono riportare determinati codici, alcuni dei quali di competenza delle pubbliche amministrazioni medesime.

Un bel progetto nelle intenzioni ma che, sul piano pratico, si sta scontrando con inadeguatezze e difficoltà varie. Diversi colleghi, infatti, ci hanno segnalato il loro peregrinare, da un ufficio all'altro, nell'attesa di avere dei riscontri e delle delucidazioni che non sono arrivate con il risultato di non veder evadere delle prestazioni professionali eseguite nell'arco di mesi od anni.

A tal proposito, proprio nei giorni scorsi, è stata presentata in Parlamento, un'interrogazione al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione riguardante l'entrata in vigore dell'obbligo della fatturazione elettronica per i rapporti con le pubbliche amministrazioni.

"Nell'ambito del Ministero della Giustizia, - si evidenzia - tale obbligo ha creato, di fatto, un blocco dei pagamenti in tutto il settore relativo alle spese di giustizia". I sistemi informatici, utilizzati in questo settore, infatti, non consentono l'inoltro della fattura elettronica. La situazione di stallo che si è venuta a creare sta generando enormi problemi in particolare ai magistrati onorari che non ottengono la retribuzione da quasi due mesi e che rischiano di non averne per i prossimi sei ed agli avvocati che operano con il gratuito patrocinio. Situazione identica a quella dei numerosi medici che operano per i vari uffici dipendenti dal Ministero della Giustizia.

Si potrebbe pensare ad una deroga all'obbligo di emettere fattura elettronica nell'ambito delle spese di giustizia agganciandosi al termine del 30 aprile 2015 previsto per gli Enti locali e le Università, permettendo, in questo frangente, a tutti gli uffici pubblici, di adeguarsi realmente al cambio epocale imposto dal Governo che non trova, però, nei fatti le condizioni minime necessarie per la sua concreta applicazione.