Saline Joniche (RC), il Comitato “FuturoSicuro”: “Concessione autorizzativa del Porto alla Sei apre nuovi scenari”

E' una notizia positiva, un grande tassello è stato inserito all'interno del lungo iter burocratico, per un'opera importante quanto la realizzazione della centrale a carbone. E' quanto dice il Comitato "FuturoSicuro". "La concessione autorizzativa del porto di Saline alla società sei – aggiunge il Comitato – apre finalmente nuovi scenari all'interno di un territorio disastrato e trascurato, fino ad oggi teatro di parole da parte dei politici di turno e dei tanti venditori di fumo. Sul porto in località sant'Elia di Saline sono stati scritti fiumi di parole ma poco o nulla sono stati i fatti concreti. Per anni è stato frutto di polemiche e ingenti sperperi di soldi della comunità, di proclami e progetti che sebbene in parte hanno visto la luce, sono stati dei puri fallimenti tecnici e politici efficaci solo a gettare fumo negli occhi in occasione di elezioni a sostegno del politico di turno.
Su tale argomento gli ambientalisti e sopratutto i comitati "no coke" sono stati quasi sempre assenti, mai un intervento a sostegno di chi si batteva a difesa del porto per una risoluzione del problema, anzi hanno sempre preferito glissare o mettere la testa sotto la sabbia come lo struzzo, eppure i disastri causati dal porto erano e sono sotto gli occhi di tutti.
Contrariamente, sempre i "no coke" hanno preferito condensare le loro tesi su altre tematiche, sono stati bravi a cavalcare fantasmi, apocalittici che potevano dare origini a disastri per la salute e l'ambiente con la realizzazione della centrale a carbone, trovando inizialmente terreno fertile sulle persone non competenti in materia e poco informati su un progetto innovativo e di ultima generazione.
Per fortuna che – prosegue "FuturoSicuro" – intorno a questo si sono creati e moltiplicati dei comitati spontanei favorevoli alla realizzazione della centrale i quali, dopo aver esaminato a lungo la fattibilità in termini di sicurezza del progetto, hanno iniziato a sensibilizzare l'opinione pubblica organizzando delle manifestazioni al chiuso e nelle piazze riscuotendo continuamente numerosi attestati favorevoli alla realizzazione di un valido progetto che porterà lavoro ed occupazione per i tanti giovani che stanno vivendo un tragico presente e con una speranza per un futuro non molto lontano migliore ai fini occupazionali.
Abbiamo notizia e dati medico-scientifici certi che il tessuto urbano inserito tra Lazzaro e Brancaleone è ad alto indice di tumori, soprattutto l'area di cui stiamo articolando il discorso...E' forse colpa della centrale??? E i no coke hanno mai sfiorato tale argomento per capire quali sono le cause?
Speriamo che questa notizia sia un segnale per un percorso comune e condiviso tra i comitati del sì, i no coke e gli ambientalisti quantomeno sulla realizzazione del porto.
Oggi ci auguriamo che tale opera possa essere un volano di sviluppo non solo perchè legato alla realizzazione della centrale a carbone, ma per l'indotto che si può creare intorno al porto con la nascita di piccole attività imprenditoriali per l'area del basso Jonio, per la nautica da diporto, il ricovero delle barche per i pescatori della costa grecanica e non solo, ed in ultimo come più volte illustrato nelle varie riunione con i tecnici della sei l'approdo delle navi da crociera che in un futuro non molto lontano potrebbe essere il fiore all'occhiello dell'intera provincia.
La realizzazione del porto, con le più alte tecnologie l'investimento di capitali privati, chiude un brutto capitolo di storia e quarant'anni di disastri, dovuti al continuo insabbiamento e al crollo dei muri esterni, causati dal moto ondoso e dall'erosione dello scirocco che batteva nel basso Jonio con la conseguente scomparsa delle incantevoli spiagge di sabbia argentea sul litorale che va da Riace a Bocale.
Pertanto – conclude il Comitato – oggi grazie al progetto realizzato dalla società Sei possiamo ancora coltivare un sogno, che è quello di rivedere le spiagge di un tempo".