Chiusura del centro diurno per disabili di Catona, i genitori ai Commissari: "Pronti ad azioni eclatanti"

"Il Comune di Reggio Calabria, dopo aver messo in ginocchio migliaia di Reggini con il gravoso aumento di tasse per servizi inesistenti, continua la sua corsa al massacro colpendo ancora una volta i disabili e le loro famiglie attraverso la mancata erogazione dei crediti al terzo settore che fra le tante competenze garantisce anche il servizio c/o i Centri Diurni per ragazzi disabili adulti". Lo si legge nella richiesta inviata da Sabina Berretta, Rappresentante dei genitori del Centro Diurno Disabili adulti di Catona nonché Reggente per la Regione Calabria del Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi.

"A tal proposito, le famiglie del centro Diurno di Catona, manifestano il loro sbigottimento per essersi visti recapitare da parte della Piccola Opera una
lettera dove viene annunciata la sospensione a tempo indeterminato, a far data dal 28.4.2014, del servizio che garantisce l'apertura del Cento Diurno per disabili adulti di Catona, decisione drastica assunta dal Forum del Terzo Settore.
Le trenta famiglie H (tanti sono i ragazzi che il Centro ospita dalle ore 9.00 alle ore 15.00 per cinque giorni la settimana) solidali con l'associazione appaltante ed indignati per l' ennesimo abuso, chiedono alla Terna Commissariale perché si adoperi in tempi brevissimi a liquidare le somme dovute così da consentire alla Piccola Opera una serena continuità del servizio stesso.
Nel caso ciò non dovesse trovare concretezza saranno le famiglie H insieme ai disabili a mettere in campo azioni dimostrative eclatanti al solo scopo di porre fine a questi abusi che oltre a recare un danno psicologico ai ragazzi che frequentano il Centro, portano scompiglio in quelle famiglie che già la vita ha scompigliato sufficientemente".