L'ex faccendiere e 007 Pazienza: "D'Ascola stoppò l'estradizione di Matacena"

matacena amedeo500newL'ex senatore ed ex presidente della commissione Giustizia, l'avvocato, Nico D'Ascola, nella precedente legislatura avrebbe fatto pressioni affinché non fosse ratificato il trattato di estradizione tra Italia ed Emirati Arabi Uniti senza il quale l'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena può continuare la sua latitanza a Dubai dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. A dirlo - scrivono oggi Il Fatto Quotidiano e la Gazzetta del Sud - è stato il faccendiere ed ex agente dei servizi segreti Francesco Pazienza interrogato dagli investigatori della Dia. Verbale che il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha fatto acquisire al processo contro l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola - imputato di avere favorito la latitanza di Matacena - in vista dell'interrogatorio di Pazienza in dibattimento. Quanto riferito da Pazienza è stato definito da D'Ascola, in una nota, "radicalmente falso".

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Pazienza è stato sentito dalla Dia nell'ambito dell'inchiesta coordinata da Lombardo "Stato Parallelo", una sorta di superassociazione segreta dove la 'ndrangheta si colloca "al pari di altri componenti di un sistema politico-economico pantagruelico e deviato", compresa la massoneria, che legherebbe le latitanze di Marcello Dell'Utri e Amedeo Matacena. Pazienza dice agli investigatori di avere appreso la circostanza di D'Ascola dall'avvocato Stefania Franchini, "una persona di grande valore, un'italiana che è 27 anni che è negli Emirati, uno degli avvocati dell'Emiro". L'avvocato D'Ascola, è intervenuto, con una nota: "tutto quanto viene riferito su questa vicenda è falso. Direi che lo è anche 'quantitativamente' perché non vi è un solo grammo di verità in tutto ciò che è stato riportato".