"Gotha": il Tribunale della Libertà conferma detenzione in carcere per il senatore Antonio Caridi

caridiantonio senato 500di Angela Panzera e Claudio Cordova - Speranze vane quelle di Antonio Caridi. Il Tribunale della Libertà ha rigettato l'appello degli avvocati Carlo Morace e Valerio Spigarelli, confermando la custodia cautelare in carcere per il senatore del Gal, coinvolto nell'inchiesta "Mammasantissima", poi confluita nel maxiprocesso "Gotha" alla masso-'ndrangheta. Speranze vane nonostante il Tdl fosse chiamato a pronunciarsi nuovamente dopo che alcune settimane fa la II Sezione Penale della Cassazione aveva annullato con rinvio l'ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore Antonio Caridi decisa dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria lo scorso 11 agosto nell'ambito di un'inchiesta sul sistema politico affaristico calabrese. Caridi è detenuto a Rebibbia, dove rimane recluso per associazione mafiosa.

Dopo la pronuncia della Suprema Corte gli avvocati Morace e Spigarelli avevano sottolineato come la decisione della Cassazione fosse "un primo importante passo verso la dimostrazione dell'insussistenza delle accuse". Il Tdl, evidentemente, non è dello stesso avviso. Per Caridi, rappresentante del centrodestra, era stata data dal Parlamento l'autorizzazione all'arresto.

La vicenda di Caridi, del gruppo Gal (Grandi autonomie e liberta') e' iniziata nel luglio dello scorso anno, quando scatto' l'operazione condotta da Ros e Carabinieri di Reggio Calabria. Caridi e' tra i cinque indagati per i quali il gip ha emesso un' ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa. Nel mirino della DDA c'e' la cosiddetta "cupola degli invisibili", come viene definita dai magistrati, che avrebbe condizionato la gestione della cosa pubblica reggina, inserendosi in appalti e nella gestione dei servizi. La "cupola" si sarebbe anche attivata per orientare le scelte elettorali della 'ndrangheta, ed in particolare della cosca egemone a Reggio Calabria, quella dei De Stefano. La misura nei confronti del senatore, per via dell' immunita' parlamentare, era rimasta ineseguita fino al pronunciamento sulla richiesta di autorizzazione all'arresto, giunta ai primi di agosto. Caridi, dopo il pronunciamento dell'Aula, si consegno' in serata nel carcere romano di Rebibbia.

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Il Tribunale della Libertà ha rigettato quindi le istanze difensive del senatore Antonio Caridi, che resta quindi detenuto nell'ambito del procedimento con cui la Dda di Reggio Calabria è convinta di aver scoperto la cupola segreta di Reggio Calabria, retta, tra gli altri, dagli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano. Dopo l'autorizzazione del Senato all'arresto di Caridi, membro del gruppo Gal, ma vice coordinatore regionale di Forza Italia, il politico si era avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia, puntando tutto sull'udienza davanti al Tdl, presieduto da Natina Pratticò. In quell'occasione, la difesa aveva puntato sul tentativo di smontare le dichiarazioni dei diversi collaboratori di giustizia che accusano Caridi di connivenza con la 'ndrangheta (tra gli altri, Salvatore Aiello e Consolato Villani).

Argomentazioni che, evidentemente, non avevano convinto il Tdl: Caridi sarebbe stato uno strumento, al pari dell'ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra, di cui si sarebbe servita la cupola segreta della 'ndrangheta. In particolare, soggetti come Paolo Romeo e Giorgio De Stefano, avrebbero condizionato la vita politica, sociale ed economica di Reggio Calabria, ma non solo, ingerendo sulle scelte del Comune e, di fatto, pilotando alcune carriere politiche, funzionali al progetto criminale. In tal senso, lo straordinario cursus honorum di Caridi, passato dal Consiglio Comunale di Reggio Calabria al Senato della Repubblica (passando per la Regione Calabria) sarebbe emblematico della capacità della cupola di piazzare i propri uomini nelle Istituzioni.

Accuse, quelle nei confronti di Caridi, che, dopo gli arresti, sono state rimpolpate anche dalle dichiarazioni del coindagato Alberto Sarra, che ha tirato in ballo diversi soggetti politici, tra cui l'ex sindaco di Reggio Calabria ed ex governatore, Giuseppe Scopelliti.