"Situazione disastrosa": FSI chiede dimissioni Commissario Asp di Reggio Calabria

Il Coordinatore Nazionale della FSI( Federazione Sindacati Indipendenti) Pasquale Calandruccio denuncia la situazione fallimentare ed emergenziale in cui versa la Sanità Calabrese "ed in particolar modo all' ASP di Reggio Calabria che come è noto ha portato al commissariamento del settore e ancora prima allo scioglimento".

"Da circa dieci anni e precisamente da quando l'esecutivo Regionale procedeva all'accorpamento delle aziende Sanitarie di Reggio Calabria ,Palmi e Locri ha prodotto e continua a produrre un grande guazzabuglio dove l'ASP di Reggio Calabria ha prodotto e continua a produrre danni e confusione nei confronti dei lavoratori e dei cittadini utenti.
La disastrosa situazione patrimoniale e finanziaria caratterizzata dall'assenza di bilanci economico preventivi e bilanci consuntivi ripetutamente bocciati dalla Regione Calabria e nulla si è fatto su sprechi e clientele che a nostro avviso sono il vero cancro che ha aggredito il nostro sistema sanitario in una realtà difficile e complicata come la nostra".

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"Consulenti che vanno e vengono non ultima la delibera di acquisizione tramite agenzia interinale di: sei Ragionieri,di due laureati in Economia e Commercio e di due Avvocati senza fare un indagine interna per poi esplicitare un bando di partecipazione interna relativo all'acquisizione di queste figure che vi posso assicurare, di fatto esistono con grande esperienza nel settore contabile legale per averci già lavorato nel servizio finanziario della stessa azienda.
La FSI (Federazione Sindacati indipendenti )chiede con forza le dimissioni dell'attuale Commissario e del Sub Commissario dell'ASP di Reggio Calabria in quanto incapaci a soffermarsi in modo definitivo sulle questioni basilari ed irrinunciabili dei cittadini legate alla Sanità e ai lavoratori che a tutt'oggi non percepiscono da tre anni i buoni mensa , che non vengono assegnate le fasce retributive da parecchi anni mentre il contratto nazionale del lavoro li prevede ogni due anni,il saldo della produttività e i dipendenti che vanno in quiescenza gli viene assegnata una pensione provvisoria perché i contributi sono stati versati cumulativi e non singolarmente e ora non si riesce a venirne a capo .
Ad oggi la politica sia Regionale che locale è sorda al grido esasperato dei lavoratori e dei cittadini di richiamarli al proprio dovere per intervenire a tutelare i propri diritti sacrosanti , mentre loro sono impegnati ad assegnare le poltrone di potere ai loro galoppini.
Quindi bisogna fare capire ai politici che per avere una buona Sanità servono urgenti ed indifferibili interventi strutturali per ricondurre la sanità nell'alveo della trasparenza e della legalità come il riordino della rete ospedaliera e territoriale la quale non risponde alle esigenze dei cittadini per il mancato funzionamento dei LEA (Livelli essenziali di Assistenza) che a tutt'oggi non esistono e le Case della Salute che sono delle scatole vuote , per cui senza queste indispensabili strutture su tutto il territorio non si può cambiare e preservare i ricoveri inappropriati rendendo disponibili i posti letto per i pazienti ACUTI per cambiare l'attuale modello sanitario di Ospedale Centrico che risulta poco funzionale ed inefficace a garantire un intero territorio.
Per noi come organizzazione sindacale non è questa la sanità che vogliamo per i cittadini e per i lavoratori ,noi proponiamo una sanità Nazionale Regionale e Locale: Nazionale nelle garanzie ,Regionale nella programmazione e locale nell'erogazione dei servizi gestiti da persone preparati e non nominati dalla politica altrimenti si continua ad avere una sanità da terzo mondo".