Studenti, tanti. Istituzioni (alcune con la i minuscola) altrettante. Società civile, poca. Prima del maltempo, che si abbatte su Reggio Calabria, la manifestazione contro la violenza sulle donne gode della mattinata serena. Per molti sentita, per dare un segnale dopo i terribili fatti di Melito Porto Salvo: una 13enne stuprata per due anni dal branco capeggiato da Giovanni Iamonte, figlio del capomafia Remingo. Per tanti, uomini e donne della politica, o comunque gravitanti attorno ad essa, un momento di visibilità.
Selfie, foto in posa, sorrisi e post su Facebook e su altri social network che nulla hanno a che vedere con la drammaticità dei fatti. Come previsto dal Dispaccio, del resto, per molti la manifestazione è divenuta un modo per stringere mani e sfilare per le vie del centro, magari insieme al ministro Maria Elena Boschi, al presidente della Camera, Laura Boldrini, o ad altri esponenti politici locali.
Per cogliere lo "spirito" di taluno, pubblichiamo alcuni (si tratta solo di esempi, sicuramente ci sarà sfuggito molto) scatti reperiti online o inviati dai nostri lettori.
Il consigliere regionale Giuseppe Aieta con alcuni fans
Il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, Arturo Bova, e l'assessore regionale Federica Roccisano
Il presidente del consiglio comunale di Paola, Emira Ciodaro, componente della Commissione regionale Pari Opportunità
Il Garante per l'Infanzia, Antonio Marziale, con l'addetta stampa del Partito Democratico, Barbara Panetta
Il governatore Mario Oliverio
L'europarlamentare Pina Picierno, l'onnipresente Annarita Leonardi e il ministro Maria Elena Boschi
Ancora l'assessore regionale Roccisano
Il consigliere regionale Sebi Romeo
Il presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, con la parlamentare Enza Bruno Bossio e l'assessore regionale Federica Roccisano