Il controllo di Sarra su Scopelliti: ecco come è nato il “Modello Reggio”

sarrascopelliti 500di Claudio Cordova - Ha il merito di riscrivere la storia cittadina di Reggio Calabria, l'inchiesta "Mamma Santissima". Secondo il materiale investigativo raccolto dal Ros dei Carabinieri, Paolo Romeo, considerato all'apice della componente segreta della 'ndrangheta, si sarebbe mosso sia nelle elezioni del 2002, sia in quelle del 2007: entrambe vedranno la vittoria di Giuseppe Scopelliti, eletto sindaco della città.

Le dinamiche relative alla competizione del 2002 furono già cristallizzate dall'inchiesta nota come "Caso Reggio", di cui, però, resteranno solo le dinamiche e le relazioni, dato che tutti i protagonisti (Paolo Romeo compreso) finiranno assolti.

La vicenda elettorale del 2007 risponde alle medesime logiche che caratterizzarono la competizione del 2002, la cui regia faceva capo a Paolo Romeo che mirava ad assumere il controllo del Comune e della Provincia e quindi quello della Regione. In quest'ottica, dunque, vennero individuati i candidati da sostenere, tra cui Giuseppe Scopelliti che nel 2007 si ricandiderà - sempre alla carica di Sindaco del Comune di Reggio Calabria - con esiti assolutamente favorevoli, "in modo da consentire la perpetuazione del potere di controllo e condizionamento della cosa pubblica da parte di Romeoe del gruppo di cui lo stesso è espressione" scrivono gli inquirenti.

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Che questi fossero gli intendimenti di carattere programmatico di Paolo Romeo emerge - in maniera netta - dalle già intercettazioni svolte sul conto di Franco Germanò, dirigente della destra reggina, tra gli attuali animatori di Azione Nazionale. Proprio queste vicende, invero, consentono di inquadrare in maniera compiuta anche la disfatta elettorale delle elezioni provinciali del 2006: è proprio la forzata assenza di Paolo Romeo dalla scena politica locale che si è tradotta, nei fatti, nell'incapacità da parte tanto di Scopelliti che di Sarra di addivenire autonomamente al contemperamento degli interessi personali.

...Omissis...

GERMANÒ Francesco: io sono stato presidente della RECASI (RE.CA.S.I. S.p.A., società partecipata dal Comune di Reggio Calabria, ndr)...

D'AGOSTINO Raffaele: e quando ai miei figli...

GERMANÒ Francesco: non in quota non in quota SARRA (SARRA Alberto, ndr)...

D'AGOSTINO Raffaele: e quando ai miei figli gli dico...

GERMANÒ Francesco: eh Raffaele...

D'AGOSTINO Raffaele: non possiamo mangiare...

GERMANÒ Francesco: io io non sto dormendo, ha quindici giorni, perché ho il problema di mia figlia Roma. Io con i soldi della RECASI mantenevo a mia figlia. Io non più... ho problemi seri non così, perché ho un mutuo... ancora pago seicentoquindici euro al mese di mutuo... cin... quattrocentosettanta euro d'affitto a Roma, sono problemi seri. Io presidente della RECASI non in quota SARRA, in quota SARRA è entrato IMBALZANO, Nico IMBALZANO(IMBALZANO Domenico961, ndr).

D'AGOSTINO Raffaele: qua dovevamo uscire...

GERMANÒ Francesco: è entrato Nico IMBALZANO in quota SARRA. Io sono entrato in quota AN, che era stato un accordo pre elettorale...

D'AGOSTINO Raffaele: Nico IMBAZANO?

GERMANÒ Francesco: si! E Nico IMBALZANO non è stato tre anni nel consiglio di amministrazione di RECASI!

D'AGOSTINO Raffaele: perché era com... commercialista.

GERMANÒ Francesco: no, lo ha messo Alberto!

D'AGOSTINO Raffaele: ma come commercialista o come... come...?

GERMANÒ Francesco: no, consiglio d'amministrazione!

D'AGOSTINO Raffaele: consiglio d'amministrazione.

GERMANÒ Francesco: tre anni! Allora in quota SARRA è entrato IMBALZANO, non è entrato GERMANÒ!

D'AGOSTINO Raffaele: lui ha fatto dal 2007 al 2010?

GERMANÒ Francesco: si. Non è entrato GERMANO'...

D'AGOSTINO Raffaele: ah, quando siamo andati a trovarlo in quel palazzo ex INAM là, che già lui se n'era andato, Nico?

GERMANÒ Francesco: e va be, lui... fino al 2010 è stato.

D'AGOSTINO Raffaele: ma un giorno ti ricordi che siamo dovuti andare a trovarlo fino a là... eravamo io, tu e lui... poi tu e lui siete scesi e avete parlato un'ora con Nico?

GERMANÒ Francesco: eh! Allora gli aveva menato lui...

D'AGOSTINO Raffaele: eh, quando è stato il fatto, il fatto dell'elezioni... comunali... GERMANÒ Francesco: eh! si, si... e ma lui è stato dal 2007 al 2010, in quota SARRA. Nico IMBALZANO è entrato, GERMANÒ in quota AN! Perché GERMANÒ doveva fare l'assessore esterno, dopodiché si sono inventati la scusa che BERTONE (BERTONE Salvatore, ndr )non è stato eletto e quindi non potevo fare l'assessore, capito?

D'AGOSTINO Raffaele: perché non è stato eletto BERTONE.

GERMANÒ Francesco: No! E quindi SCOPELLITI (SCOPELLITI Giuseppe, ndr )mi ha detto: "vai a fare il Presidente di una società". Io all'inizio non volevo, ero titubante, ho detto: "Peppe ma... per dare un segnale politico di ritrovata pace, devo tornare a fare l'assessore!" Anche perché questi erano gli accordi. Invece Alberto spingeva a fare...

D'AGOSTINO Raffaele: per...

GERMANÒ Francesco: per Seby VECCHIO(VECCHIO Sebastiano, ndr)...

D'AGOSTINO Raffaele: che poi ha fatto il Presidente del Consiglio...

GERMANÒ Francesco: a Seby VECCHIO...

D'AGOSTINO Raffaele: che poi ha fatto il Presidente...

GERMANÒ Francesco: no, nel 2010 ha fatto il Presidente del Consiglio. Nel 2007 c'è l'assessore, capito? Nel 2007 ha fatto l'assessore, quindi... questa è... va bene, ci aggiorniamo dai...

D'AGOSTINO Raffaele: almeno ha fatto l'assessore... Alberto...

GERMANÒ Francesco: e va bo...

D'AGOSTINO Raffaele: ed io devo fare la guerra... GERMANÒ Francesco: alui Paolo ROMEO(ROMEO Paolo, ndr)l'ha sce...

D'AGOSTINO Raffaele: ed io devo fare la guerra.

GERMANÒ Francesco: Ciao Franco!

D'AGOSTINO Raffaele: Ciao

All'esito delle elezioni del 2007, superato il disaccordo tra Scopelliti e Sarra, il primo ha ottenuto un consenso plebiscitario attestato intorno al 70% mentre il secondo, secondo i voleri di Romeo, ha fatto sì che il poliziotto Seby Vecchio fosse nominato Assessore. Questa vicenda, dunque, conferma il ruolo attivamente esercitato da Romeo anche nella vicenda elettorale del 2007 per il tramite di Sarra.

Determinate il ruolo di Sarra nell'affermazione elettorale di Scopelliti, la cui strategia è passata attraverso la collocazione di persone di fiducia all'interno della lista di AN e la creazione di una propria lista che ha aderito alla coalizione di centrodestra, destinata a supportare lo SCOPELLITI, legata al Centro Democratico Cristiano - CDC e federata al movimento politico Italiani nel Mondo, riconducibile al già Senatore Sergio De Gregorio

Nella fase relativa alla formazione delle liste, le intercettazioni svolte hanno evidenziato la sussistenza di un rapporto simbiotico tra Sarra e Scopelliti. Nella conversazione del 10 aprile 2007, infatti, Sarra comunica a Scopellitila necessità di incontrarlo per «completare la lista e te la devo fare vedere tutta», tant'è che i due si accordavano per vedersi intorno alle 23:00. Inoltre, nell'attesa di risposta, Sarra dialogava con tale Mimmo, riferendogli che «dobbiamo arrivare a quattro Mimmo, sai che significa se arriviamo a quattro, diventiamo un caso nazionale... e perché con quattro più due sei, più quelli di AN vicino a noi, noi riusciamo ad averle, le liste dei...». Sarra intendeva perseguire più scopi: da un lato rafforzare i consensi verso il Centro Democratico Cristiano,raggiungendo la soglia del «quattro» percento - la qual cosa sarebbe apparsa come «un caso nazionale» e gli avrebbe dato notevole visibilità - e dall'altro, sul piano locale, godere di in concreto potere di controllo sull'amministrazione comunale reggina tramite «quattro più due sei» consiglieri «più quelli di AN vicino a noi».

L'attività d'indagine ha consentito di identificare compiutamente i Consiglieri e Assessori direttamente riconducibili a Sarra in Demetrio Strati, detto "Pastina", per il movimento CDC, Leandro Savio per la lista civica Alleanza per Scopelliti e Massimo Labate, Paolo Gatto, Beniamino Scarfone e Sebastiano Vecchio, per AN.

La sinergia tra Sarra e Scopelliti emerge anche nella conversazione del 27 aprile 2007, in cui il primo segnalava che «ci sono questi di Forza Italia, che per le circoscrizioni stanno creando problemi, che dice che vanno da soli, non lo so. Che qua addirittura sulla seconda... fanno l'accordo con "Io Non Ci Sto", perché poi se fanno queste cose, poi... fanno accordi per fare perdere i nostri» tant'è che si vedeva costretto a «fare campagna elettorale nella circoscrizione» con dispendio di energie da sottrarre alle «elezioni al Comune che ci sono» perché «dobbiamo vincere le elezioni» sperando che «poi... almeno tu che ti ricordi!».

Il giorno successivo Scopelliti chiedeva a Sarra notizie sulla riunione con i rappresentanti di «Forza Italia» avente ad oggetto la presentazione delle liste per i Consigli circoscrizionali. Sarra, conseguentemente, illustrava le due ipotesi di lavoro raggiunte con Forza Italia: la prima era «quella di chiudere su nove circoscrizioni assieme, e su sei... e... che Forza Italia vada con un loro candidato» e «le circoscrizioni dove andrebbero con un loro candidato, sono la prima, la sesta, la settima, l'ottava, la tredicesima e la quattordicesima»; la seconda era quella di accordare «la terza e la quarta» circoscrizione, concorrere «in tutte assieme» ed accordare a Forza Italiala possibilità di presentare «il candidato nella settima, nell'ottava, e poi tredici e quattordici», ancorché «un candidato di bandiera».

Nella circostanza, Sarra aveva comunque «detto che sulla terza rinunciamo a... mettiamoci d'accordo» perché «su questa c'è una richiesta del sindaco...di carattere generale, perché sulla terza circoscrizione ci sono una serie di... di richieste, c'è stata la posizione e... di alleanza per Scopelliti, di Bilardi".

In ogni caso, intuendo le ragioni ostruzionistiche, aveva detto che «se voi pensate di e... mettere il sindaco in situazioni di e... precarietà, perché pensate di fare pressioni attraverso le circoscrizioni sul Comune - gli ho detto - io questo non ve lo consento», «cediamo sulla seconda, cediamo su tutto quello che volete, però dovete essere persone serie, perché a noi interessa vincere al Comune».

Lo stesso giorno Sarra ricontattava Scopelliti, informandolo di trovarsi «a Palazzo San Giorgio» - sede del Comune di Reggio Calabria - e che «loro sono disponibili, sono qui con Pasquale Naso, quel ragazzo che ha presentato... le... liste... voleva soltanto... te lo passo... un solo secondo... perché lui era disponibile a ritirare questa cosa... siccome gli ho detto che noi eravamo su questa linea, che cerchiamo l'unita dappertutto. Te lo passo un secondo, poi mi assumo io la responsabilità, però era giusto che sentisse te per doverosità. Te lo passo...». Pertanto, la conversazione continuava tra Scopelliti e Pasquale Naso il quale riferiva che«Io ho parlato già con Mimmo (Demetrio Logoteta detto «Mimmo», ndr)che con... con... Nino (Antonino Foti, ndr)...io sono disposto a fare il passo indietro... qua c'è pure Alberto se a voi interessa, io sono disposto perché...se a te interessa io faccio il passo indietro, lo sai... io ti sto dicendo! Il partito (Forza Italia, ndr) me l'ha chiesto... i buoni rapporti ce l'ho sia con te che con Alberto, quindi se... ci sono i tempi, va bene come volete voi...».

Sempre in merito alle liste per il rinnovo dei Consigli circoscrizionali il giorno successivo Scopelliti Giuseppe comunicava a SARRA di essere stato a «Pellaro» e di aver incontrato «Mimmo Logoteta», il cognato di «Veneziano» per verificare la disponibilità di Forza Italia in ordine alle candidature. All'incontro era presente anche Luigi Fedele al quale avrebbe riferito «ci vediamo dopo, parliamo con calma, così... vediamo chi sono... chi sono gli amici e chi sono... chi gioca a fottere ogni volta!». Nel prosieguo della conversazione sempre Scopelliti precisava che il giorno precedente, «Mimmo Logoteta gli aveva inviato un messaggio di apertura dicendogli «sai, possiamo...", mi ha detto... "mh... a norma di legge fate tutto quello che potete fare"» e Sarrariscontrava la circostanza aggiungendo che «è venuto Nicolò (Alessandro Nicolò,ndr)e mi ha detto: "sai, se lo chiama il Sindaco a Logoteta"», evidentemente individuato come fautore dell'accordo.

Tale richiesta non incontrava il favore di Scopellitiche riteneva inopportuna la proposta dal momento che, riferendosi a Logoteta, «l'ho fatto diventare Presidente di... di Fata Morgana».

Sorto il problema con Forza Italia per la presentazione delle liste relative ai Consigli circoscrizionali, Sarra aveva invitato Scopelliti - «se riusciamo, eventualmente esponendoti un minimo tu... e io, insomma più io...» - a confrontarsi con gli esponenti più rappresentativi di quel partito – Foti, Fedele e Vilasi- con l'intento di farli desistere dal competere autonomamente alle circoscrizioni con propri candidati. Quindi, grazie all'intervento risolutivo di Logoteta e Foti, Sarra aveva raccolto la disponibilità di Naso, il quale si era dimostrato favorevole a seguire le indicazioni del partito, ritirando - «se ci sono più i tempi» e «a norma di legge» - le liste già presentate.

Dunque, il presupposto di base che ha spinto Sarra e Scopelliti ad armonizzare l'operato dell'amministrazione comunale con quello delle circoscrizioni nasce dall'assoluta necessità di creare e mantenere un assetto politico omogeneo. E così l'impegno profuso da Sarra a sostegno di Scopelliti è emerso in modo incontrovertibile e il servizio di intercettazione dà conto di un numero rilevante di contatti.

Il risultato è noto a tutti: Scopelliti stravince con il 70% dei consensi. Il "Modello Reggio" spicca il volo, ma, fino a oggi, poco o nulla si sapeva delle dinamiche sotterranee al fenomeno politico che ha caratterizzato per diversi anni la città dello Stretto.

Dopo il successo elettorale, gli esponenti più rappresentativi del centrodestra - unitamente ai candidati eletti - analizzavano e commentavano i risultati ottenuti, rimandando ai singoli partiti politici il compito di designare gli Assessori e sottoporre i nominativi all'attenzione del neo - eletto Sindaco.

In questa fase emerge in tutta la sua valenza il contributo elettorale fornito da Sarra sia ad AN che al CDC. Il 29 maggio 2007 Sarra si congratulava con Vecchio per il risultato «straordinario» conseguito, rammaricandosi del fatto che Salvatore Bertone era rimasto «fuori per poco perché bastavano... cinquanta voti» e per «il CDC»che«non prende il secondo (Consigliere comunale, ndr)per dieci voti». Inoltre, Sarra puntualizzava che erano «le uniche schegge impazzite... perché è un consiglio selezionato proprio... Noi siamo sfuggiti. Tu, Paolo (Paolo Gatto, ndr)... l'unica cosa che mi secca è Bertone e il... coso... e il CDC il secondo ... Ehm, che vuoi, io purtroppo mi sono ehm, uno sono. Mi sono dedicato ehm... a te».

Ciò conferma ulteriormente il legame esistente tra Sarra e Vecchio, riscontrando il narrato di Germanòin esito alla tornata del 27 e 28 maggio successivi.

Lo stesso giorno Sarra tranquillizza la convivente di Paolo Gatto - del fatto che «sono confermati i nove (Consiglieri comunali, ndr) che ti dicevo di AN. Quindi luiè dentro tranquillo...voglio vedere se riusciamo a strappare la delega con l'assessorato per Paolo. Capisci? ... Perché è l'unico degli uscenti, anche se Seby Vecchio ha preso più voti e cose, però, è l'unico che può aspirare ... E poi, facciamo una strategia per lui".

Parimenti interessante è la conversazione del 1° giugno 2007, in cui Sarra commentava con Massimo Labate i risultati elettorali: in particolare, si assisteva a un crescendo di riconoscimenti nei confronti di Sarra,ritenuto capace di essere riuscito a farne «salire cinque», tra cui «Gatto» che aveva beneficiato di «duecentovoti» gestiti da Sarra: i «cinque» erano comunque Consiglieri di AN cui andava sommato quello del CDC.

Quindi i due si confrontavano sull'operato di Sarra.

A Labate, per il quale«Vecchio» aveva beneficiato di «un due, trecento» voti di Sarra,quest'ultimo ribatteva dicendo che si trattava di «molti di più» come pure «Pastina»- si tratta di Demetrio Strati dettoMimmo Pastina- aveva attinto al suo bacino nella misura di«trecento» voti. Inoltre, Sarra, nel precisare a Labate che i voti«li hai avuti pure tu», si mostrava amareggiato per l'insuccesso di Bertone verificatosi «perché ho fatto un calcolo sbagliato... dovevo dargli duecento voti, centocinquanta usciva (sarebbe stato eletto Consigliere comunale, ndr)»: effettivamente, nelle consultazioni elettorali del 2007, Bertone ha ottenuto 467 consensi e, se avesse avuto i «duecento voti» di cui ai calcoli di Sarrasi sarebbe posizionato tra il 10° e l'11° posto (AN ha avuto 12 tra Consiglieri e Assessori). Inoltre, Labate, riconoscendo a Sarra il potere di incidere sulle decisioni del Sindaco Scopelliti, in ragione del suo determinante sostegno, gli affidava le proprie sorti politiche, ambendo ad «entrare in Giunta». L'ambizione appariva legittima per aver ottenuto «millequattrocento voti» e, in tal senso, gli chiedeva «una mano», accontentandosi anche «di fare la poli... Polizia Urbana».

La conversazione proseguiva sulle nomine degli Assessori e Sarra, rispondendo a Labate, precisava che gli Assessorati disponibili erano quattro, in teoria «Tre più uno» esterno, perché «C'è un impegno con Franco (Germanò, ndr)» - talché risulta riscontrato il contenuto dell'intercettazione tra presenti di cui alla premessa - «però...non lo so», nel senso che «tre sicuro perché per forza che» Scopelliti «deve tirarsi Agliano.

Accanto ai sostenitori di SARRA vi erano però anche i detrattori che non avevano mancato di commentare negativamente i risultati elettorali.

Ecco quindi la tesi degli inquirenti per la quale Scopelliti è il risultato di un meccanismo elettorale che se da un lato ne ha consentito l'affermazione dall'altro - inglobandolo - gli ha concretamente impedito di operare autonomamente. Queste, in buona sostanza, sono le coordinate mentali con le quali Sarra interloquirà con Scopelliti onde ottenere il giusto ristoro.

Infatti, il 10 giugno 2007 informando Paolo Gatto di una riunione interpartitica presieduta dal Sindaco Scopelliti,ipotizzava che quest'ultimo«a tutti i partiti darà un riconoscimento». Quella stessa sera, SARRA chiedeva al Sindaco Scopelliti un incontro «per fare un poco il punto della situazione» per risolvere in via prioritaria «un problema di carattere generale dell'amministrazione» e «poi si vedono i singoli», anticipandogli che «anche per il CDC... pure dobbiamo parlare un pochettino». Con riferimento alle posizioni vantate dai singoli, Scopelliti gli riferiva che «c'è questo Germanò che chiama in continuazione a Luigi (Tuccio, ndr)», rivendicando che «Peppe ha preso impegni con Valentino (il senatore Giuseppe Valentino, ndr)». La cosa stava infastidento lo stesso Scopelliti - che aveva onerato Tuccio di riferire a Franco germanò che «Peppe» - il riferimento è a Valentino -«ha parlato con Alberto e quindi Peppe e Alberto si mettono... parlano loro... e poi decidiamo assieme» - e Sarra, concordando sul punto, soggiungeva che Germanò «deve stare calmo, le soluzioni si trovano, ma prima... dobbiamo parlare io e te, perché c'è un problema di carattere generale dell'amministrazione, poi si vedono i singoli».

L'esistenza di accordi a beneficio di Germanò era emersa nella conversazione dell'1° giugno 2007- già analizzata - in cui Sarra e Labate, dialogando sul numero degli Assessori, ne ipotizzavano «Quattro», vale a dire «Tre più uno» esterno che avrebbe dovuto rispondere all'esigenza di soddisfare l'«impegno con Franco» GERMANÒ.

L'esigenza di Scopelliti di ripescare Agliano, già palesata da Sarra, aveva imposto di nominare i quattro Assessori tra i Consiglieri eletti e ciò aveva comportato il sacrificio delle aspettative di Germanò. Questi - dovendo rinunciare all'Assessorato - aveva rappresentato al senatore Valentinol'ipotesi del suo subentro a«Demi ARENA» nell'incarico di Amministratore Unico dell'ATAM S.p.A. e Sarra, sul punto, confermava che«quello è l'impegno che ha preso il Sindaco con me».

Nella tarda serata dello stesso giorno, Sarra ricontattava Valentino e, nell'esternargli soddisfazione per gli esiti della riunione avuta con il Sindaco Scopelliti, evidenziava il fatto che «Franco dovrebbe andare alla Presidenza della "Leonia"1004 che è... la... quella più grossa(intendendo una delle più rilevanti società miste in cui il Comune di Reggio Calabria è presente nelle veste di socio pubblico, ndr)... e... lui è contento»ma che «ci riserviamo di rivederci con lui (Scopelliti, ndr)per definire... se Franco ha una possibilità anche per l'esecutivo» in quanto «c'è una cosa che non è definita, per via di questa situazione di incertezza... che attiene alla... al seggio in più o in meno per AN».

Proprio a ridosso della formazione della Giunta, sono state captate conversazioni telefoniche che, nell'evidenziare le criticità sorte in proposito, mettevano ulteriormente in risalto il legame tra Sarra e Scopelliti

Significativo in proposito era il contenuto della conversazione telefonica avvenuta il 15 giugno 2007, allorché Sarra intimava a Gatto di non prendere «nessuna decisione definitiva» alla riunione del gruppo di Alleanza Nazionale indetta per quel giorno dal Sindaco Scopelliti poiché l'intenzione era «Zito (Pasquale Orazio Zito, ndr)e Minasi (Tilde Minasi, ndr) riconfermati» mentre «c'è una forte pressione per Sidari (Vincenzo Sidari, ndr)». In una ulteriore conversazione Sarra contattava Germanò informandolo che per «domani mattina» aveva indetto una«riunione alle nove... diglielo a Lorenzo (SURACI Lorenzo, ndr)e convocate tutti... con i Consiglieri... Non si può fare... Facciamo un passo per volta... intanto digerisco questa cosa... o Paolo o Seby

o Beniamino... insomma, non è che possiamo rimanere fuori da AN». In più, lo stesso Sarra confermava la presenza di Luigi Tuccio

La situazione aveva fortemente indignato Sarra che comunicava a Paolo Gatto di aver indetto la riunione di partito per l'indomani e di avere ricevuto «un messaggio» dal «Sindaco per vederci prima». Indignato, Sarra contattava Scopelliti, al quale esternava tutta la sua amarezza sul fatto che «Tuccio fa i colpi di mano»: nonostante Sarra avesse «umiliato il CDC per arrivare a questa cosa», dirottando su AN parte dell'elettorato del CDC, il risultato concretamente ottenuto sarà quello di non avere in AN «una persona con cui posso dialogare».

La mancata disponibilità a designare un Assessore legato a Sarra, in buona sostanza, era letta da quest'ultimo come forte ingratitudine, nonostante «sono cinque anni che sono stato zitto... non ho chiesto niente» (dunque a partire dal 2002).

L'atteggiamento di Sarra causava il risentimento di Scopelliti che, al pari dell'interlocutore, lamentava il fatto di non essere «riuscito ancora, a fare una scelta autonomamente» e avvertiva Sarra che «tu stai facendo più di quello che sta facendo il Sindaco». Sarra, tuttavia, non si mostrava acquiescente alla linea difensiva di Scopelliti, decidendo di incalzarlo. Infatti, riferendosi ai papabili Assessori, asseriva che «li voglio davanti a me! voglio vedere Nicolò (Nicolò Antonio, ndr), questi qua, e poi gli dico io alcune cose, però attenzione! Perché se questi provocano, poi chiariamo la situazione di tutti, dei singoli... e poi ti dico come ha preso i voti Zito, poi ti dico, come li hanno preso altri. Però attenzione! Perché si inaugura una stagione molto pericolosa, che non riguarda te ma... riguarda loro! Uno per uno, singolarmente...». In nottata Sarraricontattava immediatamente Scopelliti: i due ripercorrevano la vicenda in argomento e il primo rimarcava la scorrettezza di Tuccio, puntualizzando che «dopo cinque anni, dopo che mi sono spaccato, ho fatto una lista con i soldi miei, non sono andato a chiedere niente a nessuno, ho fatto manifesti miei, per le circoscrizioni, e per il comune... ho votato Alleanza Nazionale a spada tratta, strafregandomene se prendevamo il seggio, se non lo prendevamo, cose come CDC, mi sono dedicato totalmente a te, alle circoscrizioni, alle cose, e il ringraziamento quel è?... Il colpo di mano! Va bene». Per sbloccare la situazione di impasse venutasi a creare, Scopelliti si mostrava propenso ad accordare al Sarra «l'Assessore in AN però non mi chiedere altri Assessori. Ti do l'Assessore di AN e poi ti do altre cose che ci siamo dette, non mi puoi cercare le cose, di più di quello che uno, ti può dare... hai capito quello che ti voglio dire?».

In buona sostanza, Sarra reclamava una maggiore visibilità e autorevolezza sia all'interno del partito di «AN» sia «come CDC, come Alberto Sarra», in ragione del «nostro rapporto» perché«io per te mi prendo sempre le bastonate», «come al solito resto io con le cicatrici... e tu fai il grande», «se ti fanno qualunque cattiverie io sarò là e non arriveranno a te. Magari faranno cattiverie a me, ma a te non arriveranno perché Alberto Sarra è là».

Sarraaveva proposto al Sindaco Scopelliti il nome di Seby Vecchio - nella veste di suo referente politico nell'esecutivo comunale - per la nomina ad Assessore, cosa che puntualmente accadeva.

Nelle trattative c'è spazio anche per il consigliere Leandro Savio- consigliere di maggioranza per la lista Alleanza per Scopelliti - che lo informava che «mi hanno chiamato che vogliono stabilire le Commissioni... e... scusa... le Presidenze... delle Società Miste» e siccome «il mio partito... cioè sta specie di partito... vogliono una Presidenza... dice cosa preferite... prendetevi una Presidenza e quindi dovrei mettermi a discutere con Dominique (Suraci, ndr)e sistemarmela... o due Consiglieri», chiedeva consigli su «cosa conviene» in quanto «se gioco per la Presidenza... dovresti darmelo tu... uno fidato», mentre se «puntiamo su due consiglieri ne pigliamo uno io e uno... Dominique». Sul punto Sarra consigliava di optare per«due Consiglieri». Le ragioni del suggerimento di Sarra vanno ricercate nella sua esigenza di disporre del più ampio numero di Consiglieri sì da poter condizionare l'operato di Scopelliti.

"In definitiva, secondo le medesime strategie del 2002, Sarra ha gestito in prima persona - e d'intesa con Romeo Paolo - la vicenda elettorale in esame, sostenendo strenuamente la candidatura dello Scopelliti che - per l'effetto - si è trovato nuovamente prigioniero di un sistema finalisticamente orientato a frustarne l'autonomia" scrivono gli inquirenti.

Il sistema, infatti, ha agevolato il cursus honorum di Scopellitie cementato il rapporto con Sarra il quale, non intenzionato a portarne le «cicatrici», pretendeva riconoscimenti per sé.

A tal fine, ritiene necessario che i singoli pretendenti recedano dalle posizioni assunte «Perché se questi provocano, poi chiariamo la situazione di tutti, dei singoli... e poi ti dico come ha preso i voti Zito, poi ti dico, come li hanno preso altri» con l'effetto che «si inaugura una stagione molto pericolosa»: tale affermazione, certo si ricorderà, è accompagnata dalla precisazione che essa «non riguarda te», espressione che ha più il senso della minaccia che non quello della rassicurazione e che mira ad estorcere il consenso di Scopelliti.

Il fatto che la categorica e, per certi versi rancorosa, affermazione di Sarra abbia fatto presa su Scopelliti depone nel senso della piena consapevolezza, da parte del secondo, della provenienza dei «voti» che «hanno preso» i candidati che hanno contribuito alla sua affermazione elettorale.

Un'ultima notazione degli inquirenti: "La minaccia di Sarra ha i crismi della serietà e della fondatezza nella misura in cui, come si è visto, ha oculatamente provveduto a smistare i consensi che aveva personalmente raccolto more solito presso la 'ndrangheta".