Crotone, il Comitato Marrelli Hospital scrive al Prefetto De Vivo

Questa la lettera che il Comitato Marrelli Hospital ha scritto e inviato al Prefetto di Crotone, Vincenzo De Vivo

Gentile Prefetto di Crotone

Con la presente intendiamo partecipare un senso di forte disagio ed apprensione derivante dalla constatazione che sono ormai trascorsi 16 mesi da quando la struttura Marrelli Hospital è stata ultimata e pronta in ogni sua parte e dal 24 Novembre 2014 l'ASP di Crotone ha deliberato confermando il possesso dei requisiti in termini strutturali, tecnologici e organizzativi. Dunque l'iter ormai concluso (manca solo il decreto finale) si è bloccato da oltre 6 mesi presso l'ufficio del Commissario e non conosciamo né il motivo di tale ritardo né i motivi ostativi al completamento della procedura.

Il Marrelli Hospital è una clinica privata ad indirizzo polispecialistico medico – chirurgico con prevalente attività oncologica ed ortopedica, che dovrebbe svolgere attività a Crotone. La struttura è l'ultima nata del " Gruppo Marrelli", pensata e realizzata dal Dr. Marrelli, con l'obiettivo di diventare un centro di eccellenza ed offrire ai pazienti servizi di prevenzione, diagnosi e cura secondo i migliori e più elevati standard di qualità a disposizione.

Una clinica nata in Calabria, con soldi privati, che nulla toglie al pubblico, anzi aiuta e integra.

La strategia dell'azienda è avviare, sin dal suo avvio di attività, una politica di supporto rispetto ad una sanità regionale, sia pubblica che privata, che mostra evidenti segnali di carenza, sia sul piano della tipologia dei servizi sanitari offerti, sia sul piano quantitativo e qualitativo.

Ecco che nella scelta delle prestazioni da erogare si è tenuto conto della mobilità passiva della regione Calabria, vera piaga del sistema sanitario regionale che costa circa 250milioni/anno alla regione (nel 2013 è stata di 281 milioni di euro), e dei primi DRG principale causa della mobilità passiva vi sono proprio le neoplasie .

A questo si aggiunge che Crotone, in quanto territorio che è stato soggetto a forte inquinamento industriale ed oggi area SIN (Sito Interesse Nazionale), ha un elevato tasso di mortalità per cancro, con elevato tasso di ricoverati per malattie oncologiche.

Anche per quanto riguarda la chirurgia ortopedica emerge una mobilità passiva pari ad oltre il 50% della produzione regionale. Gli interventi effettuati in Regione Calabria nell'anno 2012 sono stati infatti n. 9.645, quelli effettuati dai cittadini calabresi in altre regioni sono stati 4.927.

Questo ci consente di affermare che

· Il Marrelli Hospital si propone di recuperare almeno il 5% di pazienti oncologici e ortopedici che oggi scelgono di andare a curarsi fuori dalla Calabria

· Ai pazienti oncologici ci sarà da aggiungere la quota di pazienti che potranno utilizzare la struttura per altre prestazioni di chirurgia generale

· Associato alle prestazioni di chirurgia generale e oncologica, oltre che ortopedica, la struttura potrà erogare prestazioni ambulatoriali e di diagnostica.

· Il Marrelli Hospital sta realizzando anche una struttura a completamento della struttura sanitaria già pronta ospitarà un centro radiodiagnostico e radioterapico attualmente in fase di cantiere edile.

Il decreto di autorizzazione è pronto da diversi mesi e deve essere firmato solo dal Commissario. A fronte di questo ad oggi l'azienda non ha avuto nessuna comunicazione. Il Comitato nei mesi precedenti ha avviato una massiccia campagna di raccolta firme a sostegno dell'apertura della struttura sanitaria che nei prossimi giorni consegnerà agli organi competenti.

Anche sul versante dell'occupazione l'apertura del Marrelli Hospital darà una risposta non di poco conto al territorio, infatti a regime la struttura potrà occupare oltre 150 collaboratori che si aggiungerebbero ai 200 collaboratori già presenti che collaborano con il Gruppo Marrelli.

Da questa realtà emerge la necessità di un suo intervento istituzionale per evitare che il protrarsi dell'attesa provochi ulteriori danni non solo all'impresa che ha realizzato la struttura ma anche alle centinaia di famiglie in attesa di un posto di lavoro ed alle migliaia di pazienti che vedono in questa struttura una speranza.

E' nostra intenzione avviare da subito una mobilitazione che consenta di capire come mai a distanza di 6 mesi ancora il decreto non è stato firmato e per questo le chiediamo un incontro ed un suo celere intervento .