‘Ndrangheta in Emilia Romagna, il presidente della Regione, Bonaccini: “Creare solida barriera contro malavita”

"L'infiltrazione mafiosa, specialmente in territori con un tessuto produttivo di grande rilevanza, richiede la massima attenzione non solo da parte degli inquirenti, ma anche da parte delle istituzioni territoriali, in modo tale da creare una solida barriera contro i fenomeni malavitosi, di qualunque natura essi siano". È quanto afferma il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nel congratularsi con il Procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso, per la maxi operazione 'Aemilia' contro l' ndrangheta radicata in regione. "Un'importante operazione contro la criminalità organizzata in Emilia Romagna" prosegue Bonaccini, rivolgendo il suo "plauso alla Dda di Bologna, al Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, al Procuratore Alfonso, per l'eccellente lavoro svolto in stretta collaborazione con le forze dell'ordine". "La Regione da tempo svolge un'azione, anche legislativa, di contrasto al fenomeno mafioso: dalla legge contro le infiltrazioni malavitose in edilizia, a quella sulla promozione della cultura della legalità - ricorda il Governatore - dall'attività del Girer istituito subito due mesi dopo il sisma". "Come Regione abbiamo l'obiettivo irrinunciabile - conclude il presidente - di condurre una serrata e decisa azione per il contrasto della illegalità, questo è e sarà un punto irrinunciabile della nostra azione di governo, in piena collaborazione con la Magistratura e con le forze dell'ordine".