Era stato richiesto l'arresto per l'ex assessore regionale Trematerra

Trematerra michele2La Direzione distruttale antimafia di Catanzaro aveva richiesto l'arresto dell'ex assessore all'Agricoltura e foreste della Regione Calabria Michele Trematerra per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dal favorire una consorteria mafiosa, ma il gip distrettuale l'ha rigettata. In merito al primo capo d'imputazione - il concorso esterno - il gip ritiene che "gli elementi posti dall'accusa a sostegno della mozione cautelare non siano sufficienti per ascrivere all'indagato la condotta di concorrente esterno in quanto non emerge la prova di un concreto ed effettivo contributo prestato da Trematerra a favore dell'associazione, emergendo, al contrario, piuttosto chiaramente, l'esistenza di una reiterata condotta di favore nell'interesse esclusivo di Angelo Gencarelli e di soggetti comunque ricollegati ad interessi personali (ed economici) di quest'ultimo". "Ed invero - scrive il gip nelle 300 pagine dell'ordinanza - se da un lato è pacifico che gli eloquenti elementi investigativi delineano in modo assolutamente nitido ed evidente l'immagine, invero desolante, di un politico che ha intessuto una stabile e assolutamente deprecabile relazione di cointeressenza con il coindagato Gencarelli (compagno politico di partito e, notoriamente, soggetto legato a contesti illeciti), nella perfetta consapevolezza di piegare le sue funzioni politiche agli interessi personalistici del Gencarelli, è però al tempo stesso vero come le indagini sin qui svolte non hanno consentito di ricondurre le condotte poste in essere da Trematerra come finalizzate anche a vantaggio non del singolo sodale ma piuttosto dell'intero clan". Quanto al voto di scambio, secondo il gip, "gli esiti dell'attività investigativa documentano in maniera evidente come Angelo Gencarelli si sia attivamente operato a favore del candidato Trematerra sostenendone la compagna elettorale; del pari evidente è che, successivamente alla sua elezione, Trematerra abbia assunto comportamenti di palese favore nei confronti dello stesso Gencarelli e dell'impresa 'la Fungaia' allo stesso riconducibile. Tali elementi appaiono rappresentativi della realizzazione dell'accordo sinallagmatico". Tuttavia, per il gip, "il titolo di reato contestato, anche nella forma aggravata, per i limiti edittali di pena prevista non consentirebbe il ricorso al rimedio cautelare".