Cosenza, Sindaco Occhiuto all’intitolazione di Piazza Faustino La Verde, tra i fondatori dell’Opera Sila

Da oggi all'angolo tra viale Trieste e Via Veneto, la toponomastica cittadina si è arricchita di una nuova targa. E' quella che indica la nuova intitolazione che il Sindaco Mario Occhiuto e l'Amministrazione comunale hanno voluto attribuire allo slargo situato al termine di via Felice Migliori, all'incrocio di Via Vittorio Veneto, via Sempione e via Doberdò.Quello slargo è da oggi Piazza Faustino La Verde, nome di uno dei fondatori ed alto dirigente dell'Opera Valorizzazione Sila, poi divenuta Esac e più tardi ARSSA, la cui sede è proprio di fronte.In quella sede l'ingegner La Verde, originario di Canicattì, in provincia di Agrigento e scomparso agli inizi degli anni novanta, lavorò per moltissimi anni ricoprendo diversi incarichi, prima di diventare Direttore generale dell'Opera Sila: Direttore dei Lavori, Capo dell'Ufficio progettazione, Direttore del Settore "Opere di difesa del suolo e forestale", Direttore del Settore "Programmazione e studi".Questa mattina, alla presenza dei familiari dell'ingegner La Verde, i figli Giacinto e Patrizia, tanti parenti ed amici, oltre a rappresentanti delle istituzioni, come, tra gli altri, il deputato Roberto Occhiuto e il consigliere regionale Ennio Morrone, il Sindaco Mario Occhiuto ha ufficializzato la reintitolazione della piazza che ha acquisito il nuovo toponimo, prendendo il posto del toponimo precedente, piazza Michele Cozza, che sarà a breve ricollocato nella piazza antistante la Stazione di Casali, in un quartiere più consono dove il nome di Michele Cozza, socialista e meridionalista, sarà accostato a quello delle diverse strade che, in quella zona del centro storico, portano i nomi di altri socialisti della città di Cosenza.Breve, sobria, ma non senza emozioni, la cerimonia nel corso della quale, questa mattina, il Sindaco Mario Occhiuto e i figli dell'ingegner La Verde, Giacinto, medico ematologo di fama all'Ospedale S.Andrea di Roma, e Patrizia, hanno scoperto la targa con la nuova intitolazione della piazza. Assente solo la signora Rosa Elena, moglie dell'ing.La Verde, rimasta a casa per qualche piccolo problema di salute.Il Sindaco Mario Occhiuto ha, nel suo intervento, ricordato la figura dell'ing.La Verde. "Una persona ha detto - che tutti a Cosenza ricordano con affetto, sia per il suo valore professionale, ma anche per le sue riconosciute qualità umane".Occhiuto ha, inoltre, sottolineato l'importanza dell'azione che Faustino La Verde portò avanti per la difesa del territorio. "Se ne interessò moltissimo – ha aggiunto il Sindaco – considerandola una priorità, peraltro in un periodo in cui la coscienza ambientalista non era così diffusa. "Oggi, al contrario – ha detto ancora il primo cittadino – si registra un abbandono del territorio perché non ci sono più quella cultura e quella capacità di un tempo che vedeva uomini come Faustino La Verde in prima linea ad occuparsi di queste tematiche che riguardavano il dissesto del territorio e l'abbandono delle aree periferiche.Questa è l'occasione per ribadire che persone come l'ing.La Verde, ma anche enti come l'Opera Sila, che svolse una funzione essenziale di sviluppo e a difesa del territorio, andrebbero additate ad esempio, ma anche riportate alla memoria perché possano fungere da modello per un'attività di controllo del territorio che è sempre necessaria". Subito dopo Occhiuto è intervenuto il Prof.Giacinto La Verde, figlio dell'ex direttore generale dell'Opera Sila, tra gli ematologi più apprezzati del Paese e, piccola curiosità, consulente della celebre fiction televisiva di Raiuno "Braccialetti Rossi", diretta da Giacomo Campiotti.Il Prof.La Verde ha ringraziato l'Amministrazione comunale e il Sindaco Occhiuto per l'intitolazione della piazza "con la quale viene valorizzato- ha detto - il ricordo di un uomo che ha lavorato con lungimiranza, rettitudine e serietà per la nostra regione. Al di là dell'uomo pubblico, Giacinto La Verde ha raccontato quello che il padre era in privato: "capace di essere comprensivo e accogliente nei momenti difficili, ma anche critico e severo quando si derogava da quella linea retta che lui amava definire la via più breve tra due punti".Visibilmente commosso, il Prof.La Verde ha rivolto al padre un ringraziamento particolare : "mi ha seguito nei momenti difficili dell'adolescenza, quando mi trovai di fronte alla scelta universitaria, laddove mi diceva : "non è importante quello che farai, ma come lo farai". Lui mi ha condotto per mano fino all'aurora della mia professione, consentendomi di diventare quel professionista che sono oggi a Roma. Sono orgoglioso di aver avuto un padre così amato, così stimato e soprattutto dolcissimo"