Oliverio: "Quella di Oriolo è una ferita che va rimarginata in fretta"

"Oriolo è una ferita che si riapre in una regione che, purtroppo, nel suo corpo di ferite ne ha già abbastanza. Sono oltre 409, infatti, i punti di criticità presenti su tutto il nostro territorio regionale. Quella di Oriolo, così come le altre ferite, deve essere rimarginata al più presto".

Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, a margine del vertice convocato per questa mattina dal Prefetto di Cosenza, dott. Gianfranco Tomao, presso la sede della Prefettura.

"All'indomani della grave frana verificatasi in questo comune –ha proseguito Oliverio- ho effettuato un sopralluogo ed ho verificato di persona quanto grave fosse la situazione ed urgente un intervento. Interi nuclei familiari che avevano assunto con sacrificio un mutuo o un prestito per costruirsi una casa sono stati evacuati, aziende agricole ed agriturismi sono rimasti isolati e messi in ginocchio. Come Giunta regionale abbiamo subito approvato una delibera per aiutare il comune ad affrontare l'emergenza. Abbiamo stanziato seicentomila euro, mentre abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con il responsabile nazionale dell'Unità di missione di Palazzo Chigi, Erasmo D'Angelis, responsabile di italiasicura, con il quale abbiamo esaminato anche altre situazioni gravi di dissesto verificatesi nei comuni di Scala Coeli, Canolo, Petilia Policastro, ecc. Per quanto riguarda Oriolo abbiamo abbiamo deciso di mettere in campo una task-force che, nei prossimi giorni, avrà il compito di affrontare l'emergenza individuando soluzioni valide per evitare l'isolamento di questo centro, di verificare le opere di manutenzione necessarie sul territorio e definire un progetto complessivo di sistemazione strutturale. La stessa cosa faremo con gli altri territori colpiti dal dissesto utilizzando le risorse che saranno disponibili entro il mese di maggio".

"Le problematiche della difesa del suolo e del dissesto idrogeologico –ha aggiunto il presidente della Giunta regionale- dovranno essere assunte, e noi lo faremo, come centrali in una azione e in una strategia di sviluppo. Per troppo, lungo tempo, queste problematiche sono state marginalizzate e messe da parte. Una regione assai fragile dal punto di vista idrogeologico avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione e dare maggiore centralità a queste problematiche. C'è stata e c'è ancora una insufficienza di risorse, ma c'è stata anche e soprattutto una mancanza di coordinamento degli strumenti. Non a caso nella riorganizzazione della macchina regionale abbiamo ridotto i dipartimenti da quattordici a dieci, dando vita ad una sola Unità Organizzativa Autonoma per la difesa del suolo e per la prevenzione dei rischi idrogeologici. Essa avrà il compito di ricondurre ad unità tutti gli strumenti che operano sul territorio come Calabria Verde, la Protezione Civile, l'ABR (Autorità Regionale di Bacino), i Consorzi di Bonifica, ecc.".

"Siamo convinti, però –ha concluso Oliverio- che il primo cambiamento da compiere è quello culturale. Dobbiamo cambiare mentalità, adeguare i nostri strumenti urbanistici, rispettare regole e vincoli e dire no quando si deve dire di no, puntando definitivamente al recupero e al "consumo zero" del nostro territorio".