Cosenza, la Cisl: “Sanità provinciale al collasso, politica regionale intervenga sui 133 precari Asp”

"Da tempo, denunciamo la situazione di emergenza sanitaria e di smantellamento dell'offerta sanitaria provinciale, attraverso l'aumento dei posti letto per garantire quei livelli LEA che oggi sono disattesi, negando il diritto costituzionalmente sancito alla salute.

Riteniamo necessari e irrinunciabili il potenziamento della rete di emergenza-urgenza e della medicina territoriale, interventi concreti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa, per contenere il fenomeno dell'emigrazione sanitaria che rappresenta costo economico e sociale non tollerabile.

Quanto sta accadendo, liste d'attesa di mesi e mesi per prestazioni sanitarie e la situazione dei Pronto soccorso, con pazienti stipati come sardine, sono la dimostrazione lampante di una situazione al collasso.

Paradossale è la situazione che per esempio ha interessato un operatore privato che attende da circa 5 anni l'autorizzazione definitiva all'esercizio della PET TC, strumento fondamentale per la diagnostica dei tumori, di cui è dotato in Calabria la sola Fondazione Campanella, con tempi di attesa di 4 mesi, che costringono i calabresi all'emigrazione sanitaria con costi per la regione di milioni di euro.

Come CISL abbiamo giudicato positivamente la disponibilità del Presidente Oliverio ad assumere il ruolo di Commissario, perché crediamo in una assunzione di responsabilità che serva a traghettare la sanità verso una fase ordinaria.

Ma nel contempo crediamo che i tempi lunghissimi della politica non si conciliano con le urgenze e le criticità di una sanità ormai allo sfascio e soprattutto crediamo che la sanità debba finire di essere il luogo in cui ci si adopera per la ricerca spasmodica del consenso clientelare e che i suoi manager debbano essere scelti per competenze e non perché vicini a questo o quel politico.

A questo riguardo, chiediamo che venga fatta chiarezza sulla vicenda dei 133 precari e sulla loro utilizzazione presso l'Asp di Cosenza avvenuta pochi giorni prima delle elezioni, così come si sta facendo per situazioni analoghe in alcuni Enti strumentali regionali.

Crediamo, infatti, che il superamento del precariato regionale di cui alla Legge n. 1 del 2014, sia un obiettivo troppo importante che richiede rigore e serietà perché tocca la vita di migliaia di calabresi.

Le poche spiegazioni fino ad ora confusamente fornite non ci soddisfano.

La Legge n.1/2014 e successive modifiche prevede la costituzione (art. 1 comma 6) di un elenco regionale dal quale gli Enti possano attingere per la loro utilizzazione, composto dai lavoratori di cui alle legge regionali 15/2008, 28/2008, 8/2010 esteso dalla legge 12/2014 a disoccupati di lunga durata in possesso di determinati requisiti.

Sollecitiamo il Governo Regionale a fare chiarezza sulla pubblicazione di tale elenco, considerato che riscontriamo la pubblicazione, nonché sui criteri di anzianità anagrafica, anzianità di servizio e carichi famigliari previsti dalla legge 1/2014 che avrebbero dovuto essere utilizzati per la individuazione da questo elenco dei precari utilizzati dall'Asp pochi giorni prima delle elezioni.

Si tratta di una richiesta ineludibile di trasparenza e chiarezza rispetto alla quale la nuova Giunta Regionale non può più sottrarsi.

Come CISL crediamo che il superamento del precariato sia una autentica priorità per dare certezze a tanti calabresi, ma nel contempo crediamo che non si possa prescindere da regole certe e chiare". Lo afferma in una nota la Cisl di Cosenza che interviene sul tema sanità e precari.