Metrotranvia a Cosenza, Guccione: “Finalmente si mettono da parte posizioni strumentali e populistiche”

«Mi fa piacere che, finita la campagna elettorale, si mettano finalmente da parte posizioni strumentali e populistiche. Le parole espresse oggi sulla Metro tranvia da parte del sindaco Mario Occhiuto, e riprese dal consigliere regionale Fausto Orsomarso, vanno giustamente nella direzione della realizzazione di questa importante infrastruttura che collega Unical-Rende-Cosenza e Savuto. Noi, durante la campagna elettorale, avevamo sostenuto la necessità di un collegamento veloce, moderno, ecosostenibile in grado di proiettare Cosenza e la sua area urbana in una dimensione europea e spostare la direttrice di sviluppo verso Sud, con le sue due fermate nel centro storico e la valorizzazione delle frazioni fino a Rogliano».

E' quanto sostiene Carlo Guccione, consigliere comunale della Grande Cosenza.

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«La città vecchia, - continua Carlo Guccione - grazie a questa infrastruttura, diventa centrale nel contesto dell'intera area urbana. Questo permetterà all'Università della Calabria di poter spostare alcune funzioni, valorizzando il grande patrimonio dei palazzi storici della città vecchia. Allo stesso modo permetterà a molti studenti universitari di alloggiare e vivere nel centro storico».

«Si concilia bene – sottolinea il consigliere comunale - il passaggio della Metro tranvia su viale Parco con la proposta del sindaco di pedonalizzare l'area, creare un polmone verde, prevedere l'utilizzo del trasporto elettrico e l'implementazione del sistema della piste ciclabili».

«Il tavolo istituzionale proposto – precisa Carlo Guccione – (composto dai consiglieri regionali di Cosenza, rappresentanti della giunta regionale, dal rettore dell'Unical, dai sindaci di Cosenza, Rende e Castrolibero) è un passaggio opportuno affinché si arrivi all'apertura dei cantieri per dare il via alla prima grande opera del Comune unico. Dobbiamo avere e maturare tutti quanti la consapevolezza che la classe politica della Calabria del Nord non può non porsi il problema che la nascita della città metropolitana di Reggio Calabria e la cancellazione delle Province rischia di marginalizzare Cosenza, la sua area urbana e tutto il territorio provinciale. La città metropolitana di Reggio Calabria ha di fatto modificato gli assetti istituzionali della nostra regione. Non è un caso se il Governo nazionale interloquisce con la regione e con la città metropolitana di Reggio Calabria. Anche l'abolizione delle Province ha accelerato questo processo. Quella di Cosenza rappresentava il 42% del territorio regionale restituendo forza e capacità di azione a ogni progetto politico e di sviluppo. Oggi, non avendo grandi città, questa parte della Calabria è fortemente penalizzata. Per questo dobbiamo fare in modo che si realizzi, attraverso il Comune Unico della Grande Cosenza, una città di 200mila abitanti (con una università prestigiosa) che ci permetta di interloquire con il Governo Nazionale e con l'Europa».