A Catanzaro l’incontro “Quale strada per il futuro della Calabria: idee a confronto”

Grande successo di partecipazione per l'incontro "Quale strada per il futuro della Calabria: idee a confronto". L'iniziativa, organizzata dall'associazione politico - culturale "La Calabria in Cammino" si svolge nel pomeriggio di venerdì nella sala giunta della Provincia di Catanzaro. In sala, oltre ai soci fondatori e ai simpatizzanti del sodalizio, ci sono Domenico Lo Polito avvocato, già sindaco di Castrovillari, vincitore delle primarie e in lizza per la carica di primo cittadino, Simone Veronesi, responsabile della struttura amministrativa del presidente della Regione, Mario Oliverio, alcuni sindaci e molti amministratori locali.

Dopo i saluti del presidente della Provincia, Enzo Bruno, intervengono nell'ordina Teresa Corea (portavoce de La Calabria in Cammino), Carmelo Cosentino (presidente), Vanessa Sità, Antonio Ursino, Stefania Caiazza, Francesco Mingrone, Renato Daniele, Domenico Concolino e Salvatore Mazzotta. Ospiti d'eccezione dell'incontro il consigliere regionale Michele Mirabello e il deputato Bruno Censore.

I lavori, moderati da Rocco Mungo, si aprono con il saluto del presidente della Provincia, Enzo Bruno. "Sono contento di ospitare l'incontro de La Calabria in Cammino e sono lieto di rivedere l'amico Bruno Censore. Con Michele Mirabello ci accomuna il ruolo di segretario provinciale del Pd. Saluto i tanti amici che conosco: da Salvatore Mazzotta a Rocco Mungo, passando per Salvatore Bruno. La vostra associazione - afferma - arricchisce il panorama politico del nostro territorio. Vedo tanti giovani e ne son felice. Ritengo, pertanto, che La Calabria in Cammino possa avere un ruolo importante. Di più. Credo sia possibile collaborare per la costruzione di una realtà progressista in grado di inserirsi nel dibattito regionale".

Il dibattito prosegue, quindi, con l'intervento di Teresa Corea. La portavoce de "La Calabria in Cammino" spiega lo spirito che anima il sodalizio. "L'associazione vuole dare un contributo alla crescita della regione. La Calabria vanta un passato glorioso, purtroppo, poi c'è stata la decadenza. Oggi noi abbiamo il compito di fare qualcosa. Occorre partire dalla moralizzazione della politica. La politica non deve essere un mezzo di promozione dell'individuo ma un impegno consapevole. Noi, in questo momento, pensiamo di dover appoggiare quei politici che si impegnano verso una crescita politico- sociale e culturale della Calabria. Non si può parlare di ideologie politiche. Occorre parlare di uomini e di etica".

Parla dell'associazione come di una squadra il presidente de "La Calabria in Cammino", Carmelo Cosentino. "L'associazione nasce dal desiderio avvertito da uomini e donne, professionisti, uomini delle istituzioni, persone del volontariato, di creare una sorta di laboratorio di cultura politica che consenta di cogliere e sviluppare le modalità con cui alcuni principi condivisi possono costituire una risorsa per rispondere alle molteplici sollecitazioni poste dalla società attuale. Il punto di partenza - afferma - è la comune consapevolezza che un impegno per il bene comune, portato avanti a qualsiasi livello, risulta tanto più efficace quanto più chiara la coscienza della propria entità, cioè dei primari valori della libertà della persona, dell'educazione, della famiglia e dell'intraprendenza socio-economica nei quali crediamo e da cui ci sentiamo legati. Siamo convinti che, nel contesto in cui viviamo, ogni iniziativa pubblica ha bisogno di un consenso socialmente rilevante. Da qui l'idea di costituire un'associazione animata a raggiungere degli obiettivi quali: offrire un punto di riferimento formativo e informativo stabile, utile a chiunque intenda approfondire i temi a noi più cari: libertà, persona, difesa della natura umana, famiglia, ordine pubblico, di fronte agli attacchi che questi principi stanno subendo; promozione della scienza politica e della cultura alle vocazioni e allo sviluppo socio - politico ed economico della Calabria, orientala ai valori di ragionevolezza e moderazione. Uno strumento che vuole rimanere fuori dagli schemi lobbistici e di posizionamento. Vuole solo richiamare i problemi che attanagliano questa nostra regione; sostenere l'azione di chi fra noi è impegnato in ambito pubblico, sociale e politico, nel portare avanti questi ideali attrazione l'azione sistematica di giudizi, progetti e posizioni da proporre all'interno delle istituzioni e attraverso gli organi di informazione. L'associazione si costituisce per studiare, approfondire e dibattere la cultura e la tradizione politica, traducendo i principi in progetto politico, economico sociale ed istituzionale. Crediamo oggi che la politica, a prescindere dai diversi ed opposti schieramenti, soffra di una grave perdita di rapporto con la società civile anche a causa del venir meno della consistenza e dell'autorevolezza dei partiti. Si è affievolito fino a scomparire, a partire dai primi anni '90, il ruolo di "scuola politica" e, quindi, di progressiva preparazione ad assicurarsi un impegno nelle istituzioni che il partito esercitava nei confronti degli aderenti e, specialmente, dei giovani. Quanto sia grave questa carenza è reso oggi evidente dalla qualità troppo spesso bassa e insufficiente della rappresentanza politica all'interno delle istituzioni democratiche. Per questo un'associazione come la nostra, che si promette di diventare un laboratorio di cultura-politica, non può ignorare questo bisogno di formazione all'impegno nelle istituzioni. Vuole, pertanto, offrire un contributo. Sicuramente a tale scopo non ci limiteremo ad organizzare conferenze e convegni con esperti qualiticati, ma riteniamo sopratutto opportuno valorizzare in primo luogo le risorse e le competenze culturali e professionali esistenti al nostro interno individuando le forme e gli strumenti più adeguati. Ciò anche perché vorremmo evitare un approccio generico e inconcludente ai temi e ai problemi di cui ci occuperemo. Per questo motivo daremo vita a cicli di seminari condotti dai nostri associati, nell'ottica di un laboratorio sempre aperto ad approfondimenti, in particolare alle altre associazioni. Apriremo questo ciclo di incontri di respiro annuale, in occasione della quale una persona di spicco del mondo della cultura o della politica affronterà un tema atto ad evidenziare il filo conduttore del nostro lavoro nei mesi successivi. Chiuderà i nostri seminari al termine dell'anno solare, una conferenza dibattito aperta al pubblico nella quale inviteremo un relatore a tirare le fila delle nostre riflessioni. Quindi "La Calabria in Cammino" vuole essere uno strumento di una regione civile e libera che si impegna a fare cultura civica, a partecipare allo scambio di idee, a cogliere le urgenze dell'attualità, a far crescere un pensiero critico e riflessivo, a formare d'intesa con scuola e università le nuove generazioni. La Calabria in Cammino vuole interessarsi di ciò che ci circonda e cambia insieme a noi: persone, fatti, idee, cose. Vuole interessarsi anche della politica perché c'è bisogno d'impegno e di partecipazione nella politica. Però attenzione - tuona il presidente - la politica senza cultura è condannata ad avere un respiro corto, può vivere e crescere solo insieme alla cultura".

Cambiare il Sud per cambiare l'Italia: inizia citando il titolo del libro di Francesco Lo Giudice, l'intervento di Stefania Caiazza. La professionista entra subito nel merito del tema parlando dei giovani: "Dobbiamo fare in modo che i nostri giovani non vadano via dalla Calabria. Chi rimane vive in un contesto d'incertezza che genera un forte stato di rassegnazione. Anche per questo in pochi si interessano alla politica. La politica, epperò, un modo per guardare al futuro. I giovani devono guardare alla politica, quella onesta, giusta".

Arriva da Crotone uno dei due vicepresidenti dell'associazione. Si tratta di Francesco Mingrone. Lavoro, occupazione, imprese: questi alcuni dei temi trattati. "Dobbiamo portare il costo del lavoro agli standard europei. Per quel che concerne il turismo - quest'anno penalizzato dal Job Act - c'è ancora molto da fare. Ed ancora: la Regione Calabria ha bisogno di un assessore all'agricoltura. Si tratta di una figura necessaria perché si faccia portavoce a Roma dell'istanza di abolizione dell'Imu agricola".

Avvocato, mamma e cittadina di Catanzaro, Vanessa Sità offre alla sala uno spaccato vivo, reale del futuro della Calabria. "E' ormai troppo diffusa l'abitudine di ragionare come individui e non come comunità. La vittoria di un singolo e del gruppo che si trascina con sé non è una crescita. Non c'è il concetto di comunione d'intenti. Ebbene La Calabria in cammino punta anche a questo. Vogliamo essere promotori di una nuova stagione per il riscatto e la rinascita della Calabria".

Dal passato glorioso della Calabria al difficile sistema in cui è, oggi, affogato il Sud parte l'intervento di Antonio Ursino a cui segue quello del vicepresidente, Renato Daniele. "Per cambiare la formazione e la mentalità dei calabresi bisogna partire dalle scuole. Propongo, dunque, di lavorare insieme per creare un rapporto costruttivo per la risoluzione dei problemi che attanagliano il territorio". Lunga e dettagliata la riflessione del vicepresidente sul tema della sanità: "Mi auguro che il governo regionale compia una svolta in campo sanitario".

Da consigliere comunale di Catanzaro, Domenico Concolino, non poteva che soffermarsi, in particolare, sulla città capoluogo. Dal piano di riordino della sanità con il rischio di depotenziamento del sistema cittadino e di chiusura di Dipartimenti e reparti fino all'allarme che arriva dal Sant'Anna Hospital. "Si tratta di eccellenze che andrebbero potenziate. Come, invece, sembra essere svanito il progetto del nuovo ospedale". Dalla sanità alla legalità, il passo è breve. Concolino rivolgendosi a Censore afferma: "Occorre intercedere presso il ministro degli Interni per potenziare i servizi di sicurezza della città. L'allarme lanciato dal presidente della Corte d'Appello, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario, è chiaro: le carenze ci sono e vanno sanate".

Anima e motore dell'associazione è Salvatore Mazzotta. "L'associazione parla di cammino. Il cammino dà l'idea del viaggio. Il viaggio si può fare con tanti mezzi. Noi parliamo di cammino perché vogliamo mandare un messaggio: il cammino richiede lo sforzo di ogni singolo uomo. Il vero cambiamento parte dall'impegno di ciascuno di noi. E la strada? In questo preciso momento storico di cambiamento, in cui le coalizioni cadono e si scompongono, mettiamo al primo posto la scelta dei compagni di viaggio. L'associazione non legifera, non dà posti di lavoro. Ha il compito di formare classe dirigente. Di fare sintesi ed elaborare proposte. Per quanto lungo possa apparire il viaggio, se credi in questo viaggio, continua a percorrerlo!".

Consigliere regionale e presidente della commissione Sanità, Michele Mirabello, risponde alle osservazioni e agli spunti formulati durante il convegno con dovizia di particolari: "Il ragionamento offerto da La Calabria in Cammino si è mosso su due filoni: il senso della politica e la visione - di natura programmatica - di quello che vuole essere l'impegno nelle istituzioni. Ho un'impostazione di partito come scuola di politica. Oggi le cose non sono più così: una volta i partiti si facevano carico dei problemi della società. Piano piano, poi, i partiti sono diventati a servizio dei grandi leader. Un tempo i leader diventavano sintesi di una comunità. Oggi si appropriano della comunità. Questa distorsione ci porta, quindi, a cercare nuove frontiere di confronto. Per questo vale la pena sviluppare insieme i grandi temi in modo da formare i nuovi quadri dirigenti. C'è, quindi, bisogno di aprire una nuova stagione. Per troppo tempo questa terra si è trascinata troppe zavorre come, ad esempio, la criminalità e le lobby di potere". Per quanto riguarda la sanità, Mirabello dice: "Lavoreremo con il presidente della Regione per cambiare l'impostazione data a questo settore". Ed ancora, per quanto concerne, i fondi comunitari, incalza: "In questo ambito bisogna fare scelte nette. Forse scomode e dure". Con il consigliere regionale, Michele Mirabello, si torna a parlare della necessità di dotare la Calabria di un consigliere regionale all'Agricoltura. Il consigliere regionale si dice pronto a collaborare con La Calabria in Cammino, dando e raccogliendo proposte, istanze, suggerimenti e idee. Il tutto finalizzato alla sola crescita della nostra terra.

"L'iniziativa organizzata da La Calabria in Cammino è qualcosa di diverso dal solito", esordisce così Bruno Censore. Il deputato parlando alla sala dice: "Voi siete la Calabria in cammino perché siete la Calabria buona, onesta. Più debole è la struttura sociale della regione più crescono i fenomeni che la indeboliscono. Abbiamo discusso di cose molto importanti. La legalità è la prima questione che riguarda la nostra terra. Quando una regione arriva ad avere questa forza occulta - l'antistato - che controlla i territori e cerca di controllare le imprese divenendone proprietari, allora, vuol dire che qualcosa non va. La mafia getta una luce sinistra sulla nostra regione. La gente ha paura di venire qui perché c'è pregiudizio rispetto alla nostra terra. Dobbiamo lavorare per offrire le forze migliori. Per creare una sinergia tra chi vuole fare politica e chi rappresenta la società civile. Voglio cogliere il senso dell'iniziativa de La Calabria in Cammino ed affermare che l'associazione è una forza positiva per la regione". Rispondendo sul tema della sanità ed, in particolare sui rischi del Sant'Anna, Censore ammonisce: "Si tratta di un'eccellenza che va tutelata". Tornando poi all'associazione, soffermandosi in breve sulle province come Enti, Censore invita i fondatori del sodalizio a dare seguito all'interlocuzione avviata oggi. Perché, a suo giudizio, "la Calabria ce la può fare". Ed allora vale la pena provarci.