Giornata contro la violenza sulle donne: l'Associazione "Universo Minori" invita alla denuncia

Oggi giornata contro la violenza sulle donne, l'associazione "Universo Minori" con la presidente Rita Tulelli ci tiene a ricordare questa giornata soprattutto parlando di violenza domestica. La violenza domestica è anche chiamata "violenza dolce", perché si consuma tra le mura della propria casa. Tecnicamente la violenza domestica è il comportamento abusante di uno o entrambi i compagni in una relazione intima di coppia, quali il matrimonio e la convivenza. Si estrinseca in molte forme, quali l'aggressione fisica, minacce di aggressione, intimidazione, controllo, stalking, abusi sessuali od emozionali, trascuratezza, deprivazione economica. Tali comportamenti possono costituire reato a seconda della locale legislazione e della loro gravità. Negli anni 70 il movimento femminista richiamò l'attenzione sul fenomeno delle mogli picchiate dai mariti. Tale visione è estesa ad includere fra le vittime di violenza domestica le donne non sposate ma coabitanti. La violenza cresce ogni giorno di più è come un escalation. Ad essere violentati sono le donne ed i bambini, cioè due categorie che si ritrovano in una relazione che prevedere uno squilibrio di potere, le prime partono da una posizione talvolta di svantaggio ed i secondi sicuramente di dipendenza. In linea di massima si può affermare che quando ad una mamma si tocca il bambino questa reagisce e denuncia. I bambini vittima di violenza diventano come soldati di guerra. Molte volte una madre non si rende conto, presa com'è dalla necessità di evitare le percosse giornaliere, del fatto che i bambini subiscono dei gravi danni psicologici perché assistono alle aggressioni subite dalla madre. Da dati statistici emerge che ci sono 400 mila bambini testimoni di violenze domestiche. Dove? In Italia e sicuramente anche in Calabria nella nostra regione. Purtroppo dalle statistiche emerge anche che le donne vittime di violenza domestica, fisica o sessuale, hanno maggior probabilità di suicidarsi o andare in depressione. La presidente Rita Tulelli quindi invita le donne a denunciare il loro carnefice affermando, che un uomo violento non è capace di amare.