Catanzaro, il Pd chiede valorizzazione biblioteche e archivi

"In un momento di crisi acuta delle finanze pubbliche e di generale confusione politica, in cui gli enti locali sono in difficoltà, si ha spesso la sensazione, a queste latitudini, che tutto ciò che ruota attorno alla valorizzazione dei beni culturali sia la più trascurabile delle voci di bilancio delle varie amministrazioni. Poi si fa presto a dire che l'Italia ha nell'arte, nel suo patrimonio culturale materiale e immateriale la sua risorsa numero uno. Troppo di frequente, invece, la cultura è relegata in una posizione ancillare che presto scivola nel dimenticatoio, come ogni cosa che non genera utile (apparentemente) e che è un peso per l'economia pubblica. Eppure, la cultura è anche educazione, formazione civica, informazione, che sono diritti imprescindibili di ogni cittadino e la cui promozione è un dovere morale per ogni amministratore pubblico. Catanzaro possiede presidi culturali di grande rilevanza che sono centri fondamentali di ricerca, formazione e aggregazione, e naturalmente luoghi in cui i beni culturali sono tutelati e preservati. Non solo musei, teatri, chiese e siti archeologici – a cui più spesso pensiamo - ma anche archivi e biblioteche sono strutture preziosissime. La Biblioteca comunale De Nobili è, probabilmente, la principale di queste istituzioni, sicuramente di quelle di competenza degli enti locali, mentre l'Archivio di Stato lo è tra le strutture di diretta competenza nazionale. Il Partito Democratico ritiene che sia giunto il momento di occuparsi seriamente di una comparto strategico, lavorando ad una integrazione tra tutti quegli istituti che tutelano e offrono la cultura. Se si pensa che, secondo l'Anagrafe delle biblioteche italiane dell'ICCU (Istituto centrale per il catalogo unico), a Catanzaro se ne contano 13 (comunale De Nobili, provinciale Chimirri, Teologica S. Pio X, arcivescovile Lombardi, Camera di Commercio, Area biomedico-farmaceutica Unicz, Area giuridica Unicz, Archivio di Stato, Liceo Classico Galluppi, Liceo Scientifico Siciliani, San Bonaventura, Corte d'appello, Assessorato Regionale ai Beni culturali) e che tutte operano e programmano in autonomia senza una reale rete a supportarle e a coordinarne i servizi e le attività, si capisce bene che esiste un problema a va risolto. Si consideri anche che, per la limitatezza dei cataloghi, è spesso necessario ricorrere al prestito interbibliotecario per gli utenti (richiedendo testi a biblioteche fuori regione) e questo genere di servizio sarebbe certamente più funzionale se si operasse in sinergia. La nostra regione, tra le altre incongruenze, trova la gestione del Centro Elaborazione Dati del Polo SBN (sistema bibliotecario nazionale), ubicato presso il Sistema bibliotecario vibonese, e non nel Capoluogo di Regione. Con il definanziamento della legge regionale 17/85 per le biblioteche, la Regione Calabria finanzia, per l'appunto, solamente il Sistema bibliotecario vibonese, mentre il Capoluogo resta a bocca asciutta. La principale biblioteca di Catanzaro, la De Nobili, è da tempo senza direttore, e la preziosa competenza delle operatrici e degli operatori che da decenni ci lavorano rischia di non potersi trasferire ad una nuova generazione di addetti ai lavori perché il blocco del turn-over nella pubblica amministrazione ha inceppato l'ingresso di nuovo personale qualificato in istituti del genere. Occorre quindi dare al più presto per via concorsuale e meritocratica una nuova guida alla Biblioteca De Nobili (che è stata per anni uno dei pochissimi presidi culturali attivi in Città) e procedere con una visione di sistema alla gestione delle biblioteche catanzaresi, allargandola anche ad archivi e musei (per la digitalizzazione e catalogazione delle opere d'arte), verso la costituzione di un Servizio Documentario Metropolitano. Anche sull'Archivio di Stato ci sono grandi aspettative, per l'enorme patrimonio documentario che custodisce. Dai locali fatiscenti di piazza Rosario, presto dovrebbe trasferirsi in quelli dell'ex mattatoio di via Milelli messo a disposizione dal Comune di Catanzaro dal 2009. Ci auguriamo che i lavori avviati dal Mibact giungano presto a conclusione, che i fondi giudiziari che si trovano nella sezione staccata di Lamezia Terme rientrino nel Capoluogo (si trovano lì da decenni per mancanza di spazio a Catanzaro), che i versamenti di documenti dagli uffici dello Stato procedano e che quindi questo istituto possa riacquistare il prestigio che gli spetta ed entri appieno nel sistema integrato che auspichiamo si costituisca anche con l'Archivio storico comunale (a proposito, quando riaprira?) e con l'Archivio storico provinciale. La prossima estinzione dell'Ente intermedio, infatti, imporrà un ragionamento serio sul destino degli istituti culturali di sua competenza, come la Biblioteca provinciale Chimirri e potrebbe essere finalmente l'occasione per far partire una rete del settore veramente integrata. Dal sostegno alla Biblioteca De Nobili e dalla progressiva integrazione degli altri istituti potrà nascere un sistema bibliotecario e archivistico che sia degno di un Capoluogo di Regione e che garantisca prospettive certe ad un settore in netta difficoltà. Un valido supporto in questo senso, ad esempio, potrebbe darlo l'Associazione Italiana Biblioteche, in quanto soggetto qualificato e riconosciuto in ambito nazionale e alcune soluzioni già operative in regioni virtuose (Emilia Romagna e Veneto) potrebbero essere validi modelli a cui attingere. La politica catanzarese, specie ora che ci si avvia ad eleggere la nuova Amministrazione regionale, sia dunque attenta al settore dei beni culturali, avendo ben chiaro che anche dalla tutela del suo patrimonio culturale Catanzaro potrà riacquisire la centralità del ruolo di Capoluogo, che in questi ultimi anni è stato progressivamente trascurato. Il Partito Democratico farà la sua parte". Lo afferma una lunga nota stampa del Pd di Catanzaro.