Alfano presenta il Piano d'azione contro la 'ndrangheta: "Nessuna tregua ai clan"

alfano angelino"Il nostro obiettivo è quello di non dare tregua alla 'ndrangheta e agli 'ndranghetisti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, presentando al Viminale le linee guida del nuovo "piano d'azione nazionale e transnazionale contro la criminalità organizzata di tipo mafioso calabrese". "Nella sola Calabria - ha spiegato Alfano - sulla base di atti ufficiali abbiamo censito 160 organizzazioni e 4.389 affiliati. La 'ndrangheta attualmente viene ritenuta l'organizzazione criminale più pericolosa, fortemente radicata nella sua regione d'origine ma dotata di straordinarie capacità di ramificazione in altre regioni d'Italia e all'estero".

A livello territoriale, "oltre a continuare nell'attività di ricerca dei latitanti e di
individuazione dei patrimoni illeciti, vogliamo affermare una
vigilanza sempre più penetrante sui cantieri: attraverso la nostra
presenza vogliamo garantire maggiore libertà alle imprese e
diminuire il rischio di infiltrazioni mafiose" ha detto Alfano.

Nel resto d'Italia, ha ricordato il ministro dell'Interno, "non c'è regione dove la vigilanza sia ridotta o il livello di attenzione minore, ma ci sono alcune regioni dove il focus sulla 'ndrangheta è particolarmente intenso perchè la 'ndrangheta ha dimostrato di essere capace di penetrare anche in attività lecite e di riciclare grandi somme di denaro". A livello internazionale, infine, "la creazione di cinque grandi hub regionali - ha aggiunto Alfano - consentirà di avere una centrale logistico-organizzativa per la vigilanza e il monitoraggio dei territori più ampi"

Altro obiettivo del Piano è quello di "mettere a fattor comune tutte le informazioni in possesso dei vari organismi investigativi, in modo da poterle incrociare". Ciò sarà possibile, in particolare, "attraverso il Macro, che consente la mappatura dei soggetti e delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, italiane e straniere, presenti sul territorio, e attraverso uno speciale sistema di georeferenziazione dei dati, finalizzato allo studio delle caratteristiche dei fenomeni criminali su tutto il territorio nazionale".

"Nella lotta alla 'ndrangheta saranno impegnati 800 uomini in più: 155 nuovi investigatori, 355 per il controllo del territorio", 290 provenienti dalle varie forze dell'ordine a supporto delle attività investigative e del controllo del territorio" Ha detto invece il capo della polizia, Alessandro Pansa, nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano d'azione contro la 'ndrangheta. "Il piano - ha spiegato Pansa - prevede tre livelli di intervento: il primo di controllo del territorio, ricerca dei latitanti e misure di prevenzione personali e patrimoniali; il secondo livello, esteso a Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Liguria, di aggressione ai patrimoni criminali; e il terzo, con la creazione di una rete di 50 esperti all'estero coordinata da cinque grandi uffici regionali". 

"Il Piano anti 'ndrangheta - ha premesso il capo della polizia - prevede anche l'adozione di nuove tecnologie, che poi verranno progressivamente estese a tutte le strutture investigative, con la condivisione di tutte le informazioni contenute in una serie di banche dati". Un supporto importante alle indagini arriverà dal Ma.Cr.O, "in pratica - ha spiegato Pansa - la mappatura dei soggetti e delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, italiane e straniere, presenti sul territorio nazionale". Questi dati potranno essere incrociati e integrati con quelli forniti dal nuovo "Sistema di georeferenziazione che, monitorando fascia oraria, tipo, modalità esecutive e distribuzione di tutti i reati, migliorerà la qualità delle indagini e consentirà una più razionale distribuzione delle risorse operative".