Cisl e Uil: “Per lo Svimez Calabria regione più povera d’Italia. Fondamentale utilizzare in modo efficace i fondi comunitari”

"Una fotografia impietosa e desolante quella che ci consegna l'anticipazione del rapporto SVIMEZ 2015 sull'economia del SUD Italia. PIL, investimenti, consumi, disoccupazione, reddito medio, persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, non c'è indicatore economico e sociale che sfugga al disastro in un pezzo di Italia che rischia il sottosviluppo cronico.
A 24 ore dal lancio di queste notizie, si è tenuto il IX comitato di sorveglianza sul POR FESR 2007/2013 per l'analisi della spesa dei fondi comunitari. Vengono snocciolati dati e numeri che non solo appaiono mortificanti ma addirittura diventano insopportabili e inqualificabili alla luce della situazione certificata dallo SVIMEZ, con la Calabria regione più povera d'Italia". Lo scrivono in una nota Cisl e Uil Calabria.

"A fronte di una dotazione finanziaria di circa 2 mld di Euro, la Regione Calabria ne ha speso in 9 anni (!!!) solo 1,25 mld trovandosi a dover spendere bel 750 mln di Euro in soli 5 mesi pena la perdita dei finanziamenti.
A questo punto la considerazione da fare è quella per cui accelerare la spesa non è sufficiente se non si migliora la qualità della spesa stessa.
La domanda è: si decide di spendere operando scelte strategiche utili al territorio? Siamo sicuri che si otterrà ciò di cui la Calabria ha veramente bisogno? Il risultato atteso sarà il massimo di ciò che avremmo potuto ottenere?
È indubbio infatti che l'urgenza di contabilizzare spesa sia in antitesi con i concetti di analisi, programmazione, controllo dei risultati e correzione delle strategie che gli studi economici, ma anche i regolamenti europei, pongono come via maestra per l'utilizzo delle risorse.
Allora, risulta improcrastinabile che in questa terra bella e maledetta si torni ad introdurre il concetto di RESPONSABILITA' nei ragionamenti e nelle valutazioni sull'agire pubblico e politico. Non è più sopportabile che gli sfasci, le inefficienze e le storture a cui assistiamo giornalmente passino come cosa ormai assodata e della quale nessuno venga chiamato a rispondere davanti al pubblico giudizio. È irrinunciabile individuare persone e/o strutture e/o motivazioni tecniche che impediscano alla Calabria di poter sfruttare ogni occasione utile per creare sviluppo e occupazione. Diventa necessario non per sanare la sete di giustizialismo ma per essere in grado di rimuovere ogni ostacolo che si frapponga sulla strada del benessere collettivo.
Nella consapevolezza che occorre andare al di là della critica, sia pure sacrosanta, le scriventi OO.SS. hanno inteso esprimere fiducia nella competenza e nel senso di responsabilità di quanti, autorità di gestione, rappresentante della Commissione Europea, Agenzia governativa e funzionari regionali, si sono sobbarcati l'onere di cercare di raddrizzare la rotta di una nave che rischiava di incagliarsi tra gli scogli dell'inefficienza amministrativa e della irresponsabilità politica di quanti, dal 2007 ad oggi, hanno avuto ruoli di gestione. Certo meglio sarebbe stato essere messi in condizione di dare il nostro contributo in modo più puntuale e concreto ed è per questo che nel corso degli anni abbiamo richiesto più volte l'istituzione dell'Ufficio del Partenariato in modo da avere una struttura con cui poter dialogare e che fosse capace di fornire dati ed elaborazioni indispensabili per una verifica dell'andamento della spesa e per supportare suggerimenti e analisi da parte degli attori del "Dialogo Sociale".
Ma siamo anche consapevoli che è giunto il momento di non accontentarsi e di non rassegnarsi all'immutabilità delle cose. Per questo abbiamo richiesto a gran voce che i metodi di gestione della programmazione comunitaria 2014-2020 siano completamente diversi nei contenuti e nell'approccio. Abbiamo bisogno di una innovazione mentale. Velocità nell'utilizzo dei fondi europei, efficienza amministrativa che faciliti l'accesso ai finanziamenti, chiarezza dei bandi, trasparenza dell'azione politica e amministrativa, valutazione dei risultati a partire dalla declinazione chiara e semplice di ciò che si vuole raggiungere, pubblicità dei target pre e post intervento, condivisione delle scelte con i portatori di interesse sociale e quindi un maggiore coinvolgimento del Partenariato Sociale che sia messo in condizione di svolgere fino in fondo il proprio ruolo di portatore delle istanze del territorio.
In questo senso, accogliamo con favore l'impegno assunto dal Dott. Paolo Praticò, responsabile dell'Autorità di Gestione, di convocare un incontro con il Partenariato in cui si analizzare, asse per asse, le difficoltà incontrate nella gestione dei fondi comunitari 2007/2013.
È una impostazione che condividiamo e che sosteniamo perché potrà consentire per il futuro di non incorrere negli stessi errori e di percorrere strade alternative a quelle che hanno evidenziato difficoltà amministrative e pratiche.
I Fondi Europei rappresentano un volano importante per la crescita e noi abbiamo il dovere morale di utilizzarli nel modo migliore possibile. Lo dobbiamo ai tanti giovani in cerca di lavoro, alle tante famiglie che vivono in situazioni di estremo disagio economico e sociale, lo dobbiamo agli imprenditori che lottano ogni giorno per far sopravvivere le loro aziende, lo dobbiamo alla CALABRIA".