Consiglio regionale, avviati lavori IV Commissione sul tema rifiuti

Il tema rifiuti al centro dei lavori della IV Commissione consiliare, "Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'Ambiente". In "Questa Commissione – ha detto il presidente Nicola Irto introducendo la seduta - è fortemente interessata allo stato dei lavori per la redazione del Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria, per le politiche di gestione del territorio e di protezione dell'ambiente che lo stesso produce, unitamente ai caratteri socio-economici dell'impatto che l'innovazione del Piano regionale deve conseguire secondo le più recenti indicazioni dell'Unione Europea".

"Dal punto di vista della pianificazione integrata in tema ambientale e territoriale, inoltre, un Piano così riferibile alla scala nazionale, regionale, delle province e dei comuni, ci consente di rafforzare le azioni e le politiche che la stessa Commissione ha già intrapreso con la proposizione di leggi e di conoscenza delle emergenze, con riferimento alla gestione dei suoli e loro sicurezza e salvaguardia,per esempio, sul dissesto idrogeologico e con i contratti di fiume, così come alla necessità di far coesistere il tema della bonifica di aree compromesse, come quelle occupate dalla presenza di amianto, con la necessità di individuare strategie e riferimenti relativi allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, come previsto dalle leggi vigenti. Al fine di garantire la conseguente sicurezza sociale ed ambientale per i territori interessati".

"La stessa Commissione, in termini di pianificazione integrata – prosegue Nicola Irto - ha nelle sue intenzioni quella di continuare a produrre un lavoro di osservazione ed aggiornamento, nonché proposizione di leggi e successivi regolamenti da istruire sui temi della sostenibilità del governo del territorio, puntando alla tracciabilità, tra differenti norme per dispositivi cogenti e volontari, con strumenti e protocolli di applicazione efficace sui territori. E' anche intenzione istruire tale innovazione puntando sulla trasparenza e condivisione di processi di collaborazione tra istituzioni ed enti operanti in materia, settori di esperienza, così come aumentare la partecipazione delle comunità che devono osservare e gestire le migliori pratiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in condizione di normale vivibilità dei loro territori".

Interventi prioritari per la protezione ambientale dei siti inquinati.

"Il Piano dei Rifiuti della regione Calabria, può rappresentare – continua Nicola Irto - oltre che una norma di indirizzo per la gestione e la prevenzione dei rifiuti, secondo legge, anche uno strumento che indichi le priorità ed i caratteri degli interventi nelle aree interessate da inquinamenti e oggetto di bonifica e risanamento ambientale, con la valutazione dei costi. Quindi una valutazione in cui il Piano contribuisce all'attuazione degli obiettivi e delle disposizioni di cui alla parte IV del dlgs n.152/2006 (codice dell'ambiente - NORME IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI BONIFICA DEI SITI INQUINATI), promuovendo i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, che favoriscono e potenziano la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero e prevedendo, ove possibile, la priorità per quei rifiuti non recuperabili generati nell'ambito di attività di riciclaggio o di recupero,come per i rifiuti speciali e l'amianto, per esempio. Si possono prevedere interventi di protezione ambientale soprattutto nelle aree da "caratterizzare", aree su cui occorre intervenire con messa in sicurezza di emergenza e/o operativa o in quelle da bonificare, intervenendo sulla concentrazione della soglia di rischio nei suoli ed anche nelle acque sotterranee di falda, ed ancora, in quelle dove è possibile intervenire con azioni di ripristino, attraverso gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, anche costituenti complemento degli interventi di bonifica o messa in sicurezza permanente, che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d'uso conforme agli strumenti urbanistici".

"In generale il tema dei rifiuti speciali e le discariche a norma di sicurezza ambientale dei territori, riferibili alla Regione, dovrebbero essere un obiettivo così integrato nella pianificazione del territorio - oltre il sito di Crotone - quindi crediamo necessitino un'osservazione particolare nell'aggiornamento del Piano di Gestione dei Rifiuti".

"Su tale indirizzo la Commissione è disponibile a collaborare alla definizione del Piano dei rifiuti:

- fornendo le indicazioni estratte direttamente dalle emergenze e dalle istruzioni riferite durante le audizioni in materia di siti inquinati e rischio nei suoli;

- approfondendo in materia di possibile sostegno economico-finanziario le opportunità derivanti dalla programmazione comunitaria 2014-2020, in termini di bonifica e riqualificazione di aree produttive dismesse ed impiego di tecnologie ambientali e di strategie energetiche con fonti rinnovabili, come trasformazione di processi di riciclo e come dispositivi utili a ripristinare e sostituire strutture inquinate".

Progetti della filiera dei rifiuti, della gestione e del riciclo delle risorse in un'ottica di 'zero waste' (zero rifiuti).

"Il Piano di Rifiuti della Regione Calabria non potrà non tenere conto degli obiettivi da raggiungere per la raccolta differenziata, e già stabilito con le "Linee guida per la rimodulazione del Piano Regionale di Gestione di Rifiuti della Regione Calabria", approvate con delibera di Giunta Regionale n° 49 dell'11/2/2013. Inoltre, la Direttiva Quadro sui Rifiuti 2008/98/CE recepita dall'ordinamento nazionale, stabilisce che, entro il 2020 "la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti quali, come minimo, metalli, plastica e vetro provenienti da nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, siano aumentati almeno complessivamente del 50%".

"Osserviamo – evidenzia Nicola Irto - che anche attraverso gli accordi con consorzi e società private e con Conai, secondo quanto esposto nell''aggiornamento del documento delle linee guida e con progettualità nella proposta Obiettivo Discariche 'zero', la Regione nel suo Piano si pone il problema dell'effettiva valorizzazione dei rifiuti, anche attraverso una nuova logica operativa e funzionale che emerge dall'idea dell'Ecodistretto. A tal proposito, è fondamentale comprenderne tutta la filiera e la gestione periferica che si innesca dai governi locali (comuni, Città metropolitana, provincia), che incide sull'efficacia della gestione integrata tra il Sistema Pubblico e gli operatori privati. Come, in tal senso, le strutture amministrative periferiche possano disporre di un sistema di gestione amministrativo e tecnico che non ne infici regolarità, funzionamenti e partecipazioni".

"Di contro sappiamo bene che i governi locali – afferma Irto - attraverso la gestione dei rifiuti, possono contribuire al sostegno delle politiche europee sul tema della protezione dell'ambiente e del consumo di suolo, congiuntamente ai cambiamenti climatici ed alla sostenibilità dei territori, adottando la strategia "rifiuti zero". Occorre andare oltre l'idea degli interventi sul ridimensionamento degli impianti e delle discariche, o della loro localizzazione strategica sul territorio, ricordando peraltro che il nostro Paese sta cercando di ridurre i motivi di sanzione per le infrazioni ad alcune direttive europee, come la direttiva Discariche (1999/31/CE recepita col D.lgs 36 del 13/01/2003), cioè per sversamento di rifiuti "tal quale" in discarica senza biostabilizzazione, oppure la direttiva c.d. "la società del riciclaggio" (2008/98/CE recepita col D.lgs 205 del 03/12/2010), che vieta che il "tal quale" vada all'incenerimento, senza aver attuato prima misure di recupero di materia (prevenzione, preparazione per il recupero e riciclo) e senza opportuni trattamenti pre-combustione".

"Ma ancora di più che questi riferimenti devono trovare compatibilità con l'altro obiettivo fissato dall'Europa ed dagli Stati Nazionali, per il 2020, con il raggiungimento del consumo di suolo "zero" e con la promozione di politiche energetiche dalla trasformazione dei rifiuti e degli scarti, anche ad uso energetico e non solo, per attivare altre produzioni dal loro riciclo".

"Occorre promuovere la politica che in Italia si sono dati oltre 215 comuni - in Calabria per primi i comuni di Amaroni (cz) e Cerzeto (cs) - e che attraverso la strategia "rifiuti zero" consente la protezione per la qualità di suoli e dell'aria. Politica che coinvolge i comuni ed i cittadini – dice Nicola Irto - in pratiche condivise e virtuose, efficaci per le amministrazioni tanto da intervenire per esempio sulla tariffazione puntuale: "introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere". Ma che punti anche ad un'innovazione della filiera produttiva dei rifiuti e del riciclo, a partire dalla differenziata e dalla raccolta "porta a porta" verso il recupero dei rifiuti: 'realizzazione di impianti di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili, che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua'. Ciò che, di fatto, solitamente, con l'aumento della dimensione e delle attività delle discariche e degli inceneritori compromette la qualità dei suoli dei nostri territori e che crea motivo di conflitto civile e di rifiuto da parte dei cittadini residenti. Le procedure di valutazione di impatto ambientale obbligatorie per nuovi insediamenti, peraltro sono molto più attente alla necessità che entro il 2020, come richiesto dall'Europa, si sprechi meno suolo e si ricicli e si differenzi di più.

Su tale indirizzo la Commissione è disponibile a collaborare alla definizione del Piano dei Rifiuti:

- Sottolineando la necessità di aggiornare le informazioni ed i dati della produzione effettiva dei rifiuti in Calabria e della gestione, riferendosi anche a quanto emerso dal Dossier prodotto da Ispra per il 2014 (Rapporto Rifiuti Urbani 2014_ Ispra), che aggiorna anche quanto riportato nel già citato documento "Linee guida per la rimodulazione del Piano Regionale di Gestione di Rifiuti della Regione Calabria" (n° 49 dell'11/2/2013); ciò al fine di osservare quanto stabilito dal Ministero competente, adottando il Programma di Prevenzione dei Rifiuti (Decreto Direttoriale 7 ott.2013), che fissa gli obiettivi di prevenzione al 2020, rispetto alla riduzione della produzione dei rifiuti in base al PIL delle Regioni (art.199, comma 3, lett.r), quindi di valutare e monitorare i progressi realizzati rispetto agli indicatori fissati. Ispra ha già predisposto la nuova raccolta dati per il rapporto 2015, che è disponibile online".

"A svolgere attività di informazione, di sensibilizzazione e di promozione di approfondimenti e ricerche al fine di diffondere gli strumenti economici e fiscali e di regolamentazione per le pubbliche amministrazioni e gli enti interessati, di trasparenza nei confronti della cittadinanza soprattutto in tema di recupero e riciclo e su alcune specifiche di prevenzione su particolari flussi di prodotti/rifiuti ritenuti prioritari, che possono costituire agenti di impatto per i sistemi ambientali e del paesaggio dei nostri territori (come per es. i rifiuti da imballaggio o i rifiuti da demolizioni e costruzioni). In tal senso la Commissione si impegna ad organizzare dei momenti pubblici di riflessione e confronto, per quanto riguarda per esempio la strategia "Zero Waste" e l'economia circolare dalla gestione dei rifiuti proposta dal documento Symbola di marzo 2015 o da disegni di legge in itinere, attraverso la Commissione di riferimento".