Naufragio con 350 morti al largo di Trapani: giovane scafista arrestato in Calabria

migrantibarconeAvrebbe pilotato il barcone con circa 500 migranti che si è ribaltato il 12 aprile scorso provocando la morte di 350 persone, anche donne e bambini, a 80 miglia dalle coste libiche. Il senegalese Da Mbao, 20 anni, è stato rintracciato dai poliziotti delle squadre mobili di Trapani e Reggio Calabria il 17 aprile in un centro calabrese. Gli investigatori non hanno avuto dubbi: un superstite testimone, che era stato portato al Cie di Trapani ha detto che uno dei due scafisti che si alternavano alla guida del barcone, era senza una gamba. La procura di Trapani ha ordinato il fermo eseguito in Calabria.

Mbao è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo scorso 12 aprile - dice la polizia - a circa 80 miglia dalle coste libiche l'imbarcazione di legno di circa 20 metri, partita dalla città libica di Zuara, che trasportava circa 500 migranti, nel tentativo di avvicinarsi a un mercantile si era ribaltata gettando in mare quasi tutti i migranti trasportati. I militari della nave "Bersagliere" salvarono 150 naufraghi che a bordo di altre navi militari hanno poi raggiunto il porto di Reggio Calabria. L'equipaggio di una nave della capitaneria di Porto di stanza a Lampedusa inviata nello specchio di mare per cercare dispersi recuperò 8 salme (cinque uomini e tre donne di cui una minore) che vennero trasportate a Trapani. I testimoni hanno raccontato di essere partiti verso l'Italia pagando ad un'organizzazione criminale in Libia somme di denaro oscillanti tra 500 ed i 1000 dinari a persona. I migranti erano stati trasferiti dalle spiagge di Zuara su gommoni nel barcone ormeggiato al largo e pronto a salpare per l'Italia.