'Ndrangheta in Emilia, ex presidente della provincia di Reggio Emilia: "Abbandonati dal Pd"

"Io l'ho detto davanti a tutti, alla direzione del Pd dell'Emilia-Romagna: se adesso mi emarginate lanciate un segnale alla 'ndrangheta che io cerco di contrastare. Ma mi hanno lasciata sola e adesso ci sono gli atti della magistratura, scriverò a Matteo Renzi e gli racconterò tutto". Dopo la maxi-inchiesta della Dda di Bologna sulla 'ndrangheta in Emilia, Sonia Masini, Pd, ex presidente della provincia di Reggio Emilia, si è sfogata in un'intervista su Repubblica, lanciando accuse al suo partito. "Il mio allarme - dice - cadde nel silenzio, nel Pd mi trattarono con sufficienza. L'allora segretario Stefano Bonaccini, oggi presidente della Regione, era infastidito del mio intervento ed ha cercato di interrompermi: non mi avete candidato alle europee e non mi avete candidato alle regionali, fate fuori una persona che ha contrastato la 'ndrangheta e questo è un messaggio. Adesso non mi invitano alle riunioni, nessuno mi ha telefonato per dirmi: forse avevi ragione tu". La Masini racconta che "quando ho revocato un appalto già assegnato ho dovuto combattere dentro il Pd. L'ho pagato sulla mia pelle e sono stata messa in difficoltà. Almeno avessero riflettuto sul perchè a Reggio, alle ultime regionali, ha votato solo il 35% degli elettori".