Regione, la Giunta ha deciso: Tari aumenterà del 70%. Ma Adiconsum insorge: “Saranno le fasce più deboli a pagare pesantemente”

rifiutisbarre18aprLa sezione reggina dell'Adiconsum, Associazione Difesa Consumatori ed Ambiente, "stigmatizza la decisione della giunta regionale di far lievitare per il 2015 la Tari, tassa sui rifiuti solidi urbani, del 70 per cento rispetto all'anno in corso. Tassa comunale peraltro già abbondantemente lievitata del 50 per cento negli ultimi due anni".

"Saranno le fasce più deboli a pagare pesantemente i vertiginosi aumenti dei tributi comunali – commenta il presidente provinciale dell'Adiconsum Saverio Vespia – perché la rimodulazione dell'imposta comunale sulla spazzatura, a seguito della delibera di giunta regionale (n.322 del 28.7.2014) si aggiunge alle notevoli maggiorazioni degli ultimi due anni dovute alle note vicende cittadine legate al commissariamento dell'amministrazione comunale. Il risultato – continua Vespia – e che una famiglia media reggina andrà a pagare l'anno prossimo per la Tari una bolletta di circa 850 euro rispetto a quella di quest'anno, già altissima, che si aggira sui 500 euro". Per il presidente provinciale dell'Adiconsum si tratta di un provvedimento inaccettabile che andrà a gravare sulla già precaria economia di tutte quelle famiglie reggine, e sono tante, che non riescono ad arrivare a fine mese. "Si tratta di un aumento giustificato dalla Regione a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi rispetto alla raccolta differenziata – evidenzia Vespia – ma si tratterà di un aumento sistematico dal momento che le soglie individuate dalla giunta regionale sulla raccolta differenziata per il raggiungimento della premialità appaiono praticamente irraggiungibili". Nel sottolineare la gravità della situazione, il presidente Vespia auspica una maggiore attenzione di tutte le forze politiche verso le tante inefficienze del sistema regionale riguardo lo smaltimento dei rifiuti come, ad esempio, i malfunzionamenti e la mancanza di controllo sulla gestione degli impianti. "Non è possibile che le gravi carenze di tutto il sistema regionale sui rifiuti – conclude Vespia - ricada poi sui Comuni e quindi sui cittadini, terminali di scelte infelici e costretti a pagare sulla propria pelle l'evidente incapacità di tutta la classe politica a gestire in maniera corretta un problema che in altri paesi d'Europa rappresenta una risorsa".