Vicenda giornalista Rossana Caccavo: EsperiaTv replica al prof. Schifino

Pubblichiamo integralmente la nota con cui l'emittente Esperia Tv replica al prof. Schifino sulla vicenda della giornalista Rossana Caccavo:

Egr. Prof. Schifino,

comprendo la voglia di manifestare solidarietà alla dott.ssa Caccavo. E' doveroso da parte mia, a tutela dell'emittente che rappresento e del gruppo imprenditoriale di cui fa parte, fornire a lei e a chi legge alcune precisazioni. La più importante è che nessuno ha voluto mettere a tacere una giornalista: questo è un tema che esula completamente dalle ragioni del contenzioso con la nostra ex collaboratrice. Semplicemente la nostra azienda, come tante altre, è stata costretta dalla generale situazione di crisi economica ad una revisione dell'aspetto organizzativo, e quindi ad un ridimensionamento del personale. Sostenere che la dott.ssa Caccavo sia stata messa a tacere è anche offensivo nei confronti dei validi giornalisti di Esperia tv, professionisti che non sono certo disponibili ad essere limitati nel loro diritto-dovere di informare compiutamente e correttamente i cittadini. Né Esperia ha mai tentato di porre alcun limite a questa libertà: la nostra emittente si distingue per la sua informazione libera e pulita, frutto dell'impegno di validissimi professionisti che amano il proprio lavoro, e sono impegnati sui territori per dare voce alla cittadinanza e per raccontare, senza limiti o censure, i problemi che si vivono ogni giorno sul territorio. E' evidente, tra l'altro, che il vero editore di un organo di stampa non è mai l'imprenditore, ma il lettore o il telespettatore: nessun progetto editoriale ha successo se non gli viene riconosciuta libertà, imparzialità ed autorevolezza. Il nostro unico obiettivo è quello di raccontare la voce di tutti. Il suo intervento – non certo la parte in cui legittimamente riconosce la bravura della sua ex collaboratrice - ha offeso l'intero Gruppo Marrelli, di cui fa parte Esperia TV. Un Gruppo articolato, che punta sul coinvolgimento di riconosciute professionalità, e guidato da una classe dirigente impegnata in diversi fronti e che tutti i giorni lavora con il solo obiettivo di lavorare senza risparmiare grandi sacrifici personali.E' assolutamente legittimo che lei si schieri dalla parte della dr.ssa Caccavo: del resto, al momento, la sentenza le dà ragione. Ma in fatto di correttezza, serietà e rispetto dei principi, non solo dei lavoratori, non ha certo alcunché da insegnarci. La sentenza, peraltro, non si occupa affatto di questi argomenti, né della professionalità della dott.ssa Caccavo: basta leggerne le motivazioni. Né si comprende il nesso tra le "offese" che questa terra subisce ed il licenziamento della collaboratrice. Cordialmente, Fabiola MarrelliEsperia TV