Al via le “Parlamentarie” Cinquestelle tra “Rousseau”, esterni e “saluto romano”

m5s bandieradi Mario Meliadò - Movimento Cinquestelle, "Parlamentarie" al via dalle 10 di stamane. Sì, al via: ma tra mille e mille problemi («Parlamentarie con intoppo» è fra i titoli più gettonati sul web in queste ore), siamo davvero al cyber-caos per questa forma di selezione dei candidati, sul territorio calabrese e in tutte le altre regioni.

LEGITTIMATI. Gli iscritti con almeno 6 mesi d'anzianità (che abbiano formalizzato l'iscrizione alla "nuova" associazione) sono i depositari del diritto all'elettorato attivo, potranno insomma votare per i candidati: possibili fino a tre preferenze per il proprio collegio per la Camera dei deputati e fino a tre preferenze per il proprio collegio per il Senato.

MODALITÀ. Si vota oggi e domani, dalle 10 alle 21 (ma è anche previsto che, in caso di esagerata «coda virtuale», possa essere accordata una proroga, estendendo le votazioni alla giornata di giovedì 18 tra le 10 e le 14); e come di consueto ormai i suffragi per queste rodate primarie si esprimeranno esclusivamente online (per la prima volta, il voto telematico s'avvarrà della "rinnovata" piattaforma Rousseau).
Circa 400 i candidati complessivi. Precisamente, sono 231 in tutto il territorio calabrese gli aspiranti al laticlavio (192 gli uomini, 39 le donne). Quanto a Montecitorio, non siamo ancòra in grado di fornirvi i dati precisi per il "collegio Nord" (territori provinciali di Cosenza, Crotone e parte di Catanzaro), 68 invece gli aspiranti a un seggio da deputato nel "collegio Sud" (province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e l'altro troncone del territorio catanzarese).

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CAOS. Non è la prima volta che si verificano criticità d'ordine tecnologico: stamattina alle 10, primo istante utile per collegarsi e vedere i nomi ufficiali dei candidati alle Parlamentarie per il proprio collegio plurinominale per Montecitorio e Palazzo Madama e poi esprimere le proprie preferenze, in realtà tanti tanti iscritti non son neanche riusciti ad accedere alla piattaforma Rousseau. E non per un minuto, ma con picchi fino a quattro ore di "marginalizzazione online", stando a notizie dirette attinte da diversi iscritti e candidati alle Parlamentarie stesse. Solo qualche utente inesperto? Ma no...
In queste ore "è successo di tutto", a migliaia e migliaia d'iscritti a Cinquestelle, e praticamente in tutte le regioni d'Italia. Anche il Sacro Blog (beppegrillo.it, per i pochi che non ne conoscessero l'Url...) trabocca di proteste indignate da parte degli attivisti impossibilitati al suffragio. In parecchi, da noi contattati direttamente, ci tengono anzi a specificare al cronista d'aver tentato l'accesso sia dal computer fisso sia tramite smartphone, sempre con risultati più o meno analoghi e tutti negativi: portale irraggiungibile, ovvero schermata iniziale che si apre timidamente ma non cede il passo ad alcun'altra visualizzazione, impossibilità di visionare gli elenchi dei candidati, impenetrabilità del "form" per espletare il proprio suffragio via web...
...Débacle telematica molto antipatica, va detto; specie considerando che stiamo parlando di un portale "rinnovato", che già negli anni s'erano rilevati inquietanti "down" della piattaforma precedente e solo pochi giorni fa al momento della formalizzazione delle candidature («Un successo di partecipazione», era stata la biascicata giustificazione da parte dell'aspirante premier Luigi Di Maio e di altri esponenti di punta del movimento).

PARADOSSI. Si tratta anche della prima, storica volta in cui sono ammesse candidature di esterni al Movimento. Certo, non debbono (....non dovrebbero?) avere avuto candidature precedenti in altri partiti politici (contrastanti le interpretazioni sull'ammissibilità delle candidature pregresse in caso di liste civiche, come vedremo più sotto).
Ma la cosa paradossale è che gli stessi soggetti "non pentastellati" ammessi alle Parlamentarie, in quanto non "tesserati" non possono accedere alla piattaforma Rousseau; e dunque non possono esercitare l'elettorato attivo (neppure per supportare se stessi, perciò...) e neanche "vedersi" nell'elenco degli aspiranti a una candidatura tra i quali ogni iscritto potrà esprimere il proprio suffragio.

PROFESSIONISTI. Non mancano davvero, i professionisti, nelle schiere degli aspiranti a una Grillocandidatura per Camera e Senato. Tra i nomi vediamo ad esempio il 44enne cosentino Carlo Curti, dirigente medico di Nefrologia alla sede di Paola dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza; altri medici in lizza sono il pediatra di Sant'Onofrio (provincia di Vibo Valentia) Gerardo D'Urzo e il neurochirurgo con ampia esperienza all'estero Antonino Musolino, del Basso Jonio reggino. Così come "corrono" Giuliana Giannice, "libera professionista" cosentina e - sempre per il Senato – un giornalista e blogger crotonese, Vito Barresi.
Ma l'affabulazione cara ai Casaleggio colpisce nel segno anche nel mondo accademico. Parecchi gli studiosi che hanno deciso di "scendere nell'agone": il docente ordinario di Diritto privato all'Università "Magna Graecia" di Catanzaro Fulvio Gigliotti, o il reggino Antonino Amoddeo (ricercatore al Diceam, ossia il Dipartimento d'Ingegneria civile, dell'energia, dell'ambiente e dei materiali, della "Mediterranea"), o ancora Luigi Rotondaro, studioso di Castrovillari, nel Cosentino.

STUDENTI (E DISOCCUPATI). Al di là dei singoli nomi, sia nel collegio Nord sia in quello Sud per Montecitorio parecchi sono i profili che s'assomigliano davvero tanto, con molti studenti e neolaureati e anche diversi soggetti disoccupati o alla ricerca di prima occupazione. Facile spiegarsi il perché: i ventenni quasi non ci sono (forse "scremati"?), la fascia d'età prevalente è quella tra i 26 e i 39 anni (visto che, ripetiamolo, dai 40 anni in su uomini e donne indifferentemente vengono automaticamente proiettati nell'elenco dei "papabili" per una candidatura per Palazzo Madama).

ESPERTI (E CASSATI). Si sa, Cinquestelle significa anche "nuove tecnologie". E insomma non è un caso che da parecchi giorni tra i nomi in lizza risultassero quelli di Giorgio Nordo e di Salvatore Salvaguardia.
Nordo, grande esperto di Ict in genere e di linguaggio open source in particolare (ma attivissimo pure nel segmento della formazione professionale), ha un passato prossimo importante in termini d'impegno civile, dispiegato sia nel corso di diverse, coreografiche proteste "corali" sotto Palazzo Campanella con tanti attivisti di segno differente ai tempi della giunta Scopelliti, sia con una caustica, assidua presenza sui social network e su Facebook in particolare. Nel settembre 2014 fu peraltro tra i candidati al Consiglio comunale per il movimento civico Ethos, che proponeva Peppe Musarella quale aspirante alla fascia tricolore. Non andò oltre le 60 preferenze (su 900 complessive di lista, pari allo 0,96%, non in grado di fruttare alcun seggio a Palazzo San Giorgio).
Salvaguardia, 35 anni a febbraio prossimo, levatore di start-up tecnologiche (ma anche partner imprenditoriale di "Mamma Menia" Cutrupi) è tra le "colonne" reggine di Cinquestelle e anche sotto il profilo dell'impegno personale diretto ha già dato: alle Regionali del 23 novembre 2014, in una tornata elettorale che costituì forse la più cocente delusione di sempre per Cinquestelle (a distanza di pochi mesi dall'aver sfiorato il 25% (era il 25 febbraio del 2013), il movimento capitanato da Beppe Grillo, che supportava Cono Cantelmi quale candidato Governatore, non conquistò neanche un seggio a Palazzo Campanella, fermandosi a un 4,9% assai deludente su scala-Calabria. Ma "Salvo" fu tra i candidati pentastellati per il collegio provinciale di Reggio Calabria più brillanti: secondo risultato per lui in termini di preferenze (dopo il polistenese Giuseppe "Fabio" Auddino), a quota 879, in un frangente in cui su scala provinciale i "five star" si piazzarono al 3,5 per cento.
La sorpresa, però, arriva sul filo di lana: dopo aver letto per giorni il nome di Salvaguardia e Nordo anche tra le "candidature sponsorizzate" o comunque ricorrenti ai social più frequentati, in realtà Salvatore Salvaguardia – inspiegabilmente – non risulta in elenco. E neppure Nordo (apparentemente sacrificato per via della candidatura precedente "contro" i pentastellati, sebbene "civica"): ma la bocciatura di un pentastellato "doc" come Salvaguardia lascia maggiori perplessità, ed è tutta da spiegare.

DONNE. Da Amantea viene la candidata a entrare in lizza per il Senato Teresa Sicoli, insegnante, blogger e sociologa laureata all'Università della Calabria. E per quanto riguarda Palazzo Madama sono molte decine le "prof" (naturalmente over 40, requisito necessario) che hanno deciso di candidarsi, come ad esempio la catanzarese insegnante di Lettere e «partigiana della scuola pubblica» Bianca Laura Granato. Da Pizzo Calabro – cruciale centro del Vibonese – arriva Germana Sorrentino, «dipendente pubblica». Ma non mancano attiviste storiche: tra queste certamente la reggina Gabriella Cutrupi, ben nota anche sul fronte coreutico per il suo Centro studio danza.

RICANDIDATI. Un po' tutti i parlamentari uscenti (che ovviamente abbiano mantenuto radici tra i pentastellati, a differenza dell'ormai senatore dipietrista Franco Molinari o dell'oggi deputato dèm Sebastiano Barbanti) "ci sono". E tutti a cimentarsi con preferenze e Parlamentarie.
Così per il senatore ed ex capogruppo al Senato Nicola Morra, genovese e cosentino "d'adozione". Così pure per i deputati Paolo Parentela (Catanzaro), Dalila Nesci (Tropea, nel Vibonese) e Federica Dieni (Campo Calabro, nel Reggino), curiosamente "stipati" tutti nel collegio Sud, dove dunque la rielezione di tutt'e tre alla Camera pare alquanto ardua, se non del tutto impossibile, al netto di ogni eventuale competitor interno.
Poi ci sono i ricandidati "di secondo grado", cioè non gli uscenti ma coloro i quali avevano avuto candidature non baciate dal successo magari in Enti territoriali: tra questi, ad esempio, il primo assoluto per Cinquestelle nel collegio reggino alle Regionali 2014, ossia il "prof" di Polistena Giuseppe "Fabio" Auddino, come pure il terzo per suffragi nel medesimo contesto, il medico villese Vincenzo Caminiti.

(EX?) FASCISTI. Tra i candidati al Senato (discrimine non frutto del caso o della scelta, ma di un criterio anagrafico preciso: sopra i 40 anni, chiunque voglia candidarsi era automaticamente inserito nelle Parlamentarie per il collegio unico senatoriale) avevamo appuntato da tempo il nome del 56enne avvocato Franco Polimeno. Al di là dell'antica gloria da distributore di prodezze "alla Zico" e da coreografico distributore di caramelle sui campi di calcetto, stiamo peraltro parlando dello stesso Francesco Polimeno "detto Frank" che nel 2011 s'era cimentato alle Provinciali scendendo in campo col centrodestra per la lista "Pace" (collegio 8 di Locri, dove strappò 29 preferenze pari allo 0,29%, e collegio 17 "Reggio V", in cui invece con 399 suffragi conquistò un ottimo 3,49%, ben superiore al 2,1% dell'intera lista del Patto cristiano esteso, che infatti non ottenne alcun seggio, pur contribuendo alla successiva vittoria di Peppe Raffa, al ballottaggio contro il presidente uscente Pino Morabito).
E anche di un antico sostenitore della Destra storica, che in tante occasioni pubbliche (e innumerevoli thread sui social) non ha peraltro mai lesinato "saluti romani" (giusto qualche citazione a tema? «Inseriremo nel programma politico di restituzione del maltolto al popolo italiano l'uso dell'olio di ricino e i lavori forzati contro i traditori della Nazione», ovvero «Il più grande pensatore» in riferimento all' "ideologo" del fascismo Ezra Pound, ma soprattutto un eloquente «A noi!», nel commentare l'uscita del film "Sono tornato" con Massimo Popolizio, in cui si tenta d'immaginare cosa farebbe e direbbe oggi Benito Mussolini). Ma ci riferiamo pure a uno dei primissimi, attenti osservatori dei preziosi scavi archeologici in piazza Garibaldi.
Ebbene, anche per "Frank" niente da fare: non risulta tra i candidati.

RINUNCE (E SORPRESE). Tra i "niet" più eclatanti a un rinnovato impegno diretto, certamente quello di Cono Cantelmi: solo nel novembre 2014 (tre anni e due mesi fa, a conti fatti) l'ingegnere era il candidato pentastellato a governare la Calabria. Fatto sta che dopo una prova elettorale non particolarmente esaltante, di lui si sono perse le tracce. Invece Vincenzo Giordano, che due mesi prima era stato il "cavallo" di Cinquestelle per scalare Palazzo San Giorgio, pochi mesi dopo l'esperienza (che si concluse senza la conquista neppure di un consigliere comunale), scelse d'approdare alle eco-sponde politiche dei Verdi.
Ma il nome mancante più clamoroso, per ora almeno, è quello di Gianluigi Scaffidi, brillante sindacalista di lungo corso in materia sanitaria, già esperto dell'allora presidente della Regione Peppe Scopelliti per il Piano di rientro, più di recente consulente in materia di Sanità per la deputata uscente Dalila Nesci. Mentre sorprendono altre "novità": diversi nomi sarebbero inseriti tra le candidature, ma in assenza di qualsivoglia richiesta in questa direzione.
Un motivo in più per farci riflettere su un dato: questo e altri nominativi non sono forse "definitivamente" assenti dalla competizione. Infatti sfuggono alle "Parlamentarie", per essere demandati a titolo esclusivo alla scelta (e alla discrezionalità) di Luigi Di Maio & C., i nomi delle "punte di diamante" che correranno nei collegi uninominali. Attendere per riscontrare.