Il calabrese Luigi Sbarra confermato segretario generale della Fai Cisl

sbarraluigi600Luigi Sbarra confermato segretario generale della Fai Cisl. Il Consiglio generale nazionale della Federazione agro-industriale-ambientale lo ha eletto insieme ai componenti Segreteria Raffaella Buonaguro, Attilio Cornelli, Silvano Giangiacomi e Mohamed Saady. Nei prossimi giorni saranno rese note le deleghe e gli incarichi.

L'assise è iniziata il 24 maggio, dopo una fase congressuale che ha visto svolgersi quasi 1.500 assemblee di posto di lavoro, di Lega, di federazione territoriale, di strutture regionalizzate, in rappresentanza di oltre 200 mila iscritti alla Categoria. La tre giorni di lavori e dibattito si è conclusa conclusa con l'intervento della segretaria generale Cisl Annamaria Furlan.

Presente una numerosa delegazione della Segreteria Confederale Cisl, Segretari Generali e componenti di segreteria di Ust, Usi e Usr, Segreterie di Federazione, dirigenti di enti e associazioni di emanazione Cisl. Hanno partecipato, tra gli altri, la Segretaria Generale Flai Ivana Galli e il Segretario Generale Uila Stefano Mantegazza; il Presidente Confcooperative Maurizio Gardini; il Presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti; il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo; Claudia Merlino della Confederazione italiana agricoltori; una folta rappresentanza di Effat e Uita, del sindacato internazionale e dei gruppi aziendali agroalimentari.

Nel suo intervento il leader Fai ha ringraziato delegati e partecipanti, indicando la strada di un sindacalismo "ancorato saldamente ai valori, alla cultura solidaristica e partecipativa della Cisl". Ricordando la figura di Piersanti Mattarella in occasione della ricorrenza della sua nascita, Sbarra ha sottolineato come "la sua lezione delle 'carte in regola' sia ancora oggi attuale ed essenziale per invocare politiche territoriali, nazionali e comunitarie che rispondano alla priorità della coesione".

Pieno sostegno della Fai al percorso di Annamaria Furlan, "che ha rilanciato l'azione e il ruolo dei sindacalismo confederale in Italia e rinnovato il sindacato nel segno della trasparenza, del rigore, della certezza delle regole". Un cammino "che deve continuare".

Sbarra ha rilevato come "a dieci anni dall'inizio della Grande Recessione sia ancora impossibile parlare di ripresa". La via è quella di un "Contratto per l'Italia e l'Europa che si incardina su quattro assi: fisco, previdenza e investimenti e riscatto del Mezzogiorno". In particolare, sul versante pensioni, "vanno ridefinite regole che non penalizzino i lavoratori dell'agricoltura, gli stagionali alimentaristi, gli addetti alla pesca, che devono essere integrati nei meccanismi dell'Ape Social". La Fai chiede inoltre di "correggere una normativa che non riconosce la natura gravosa, usurante, faticosa di alcuni comparti". Bisogna poi "garantire l'accesso a migliaia di lavoratori stagionali agricoli nelle salvaguardie di Governo a tutela degli esodati".

L'agroalimentare, ha sottolineato Sbarra, "deve tornare al centro delle prospettive di sviluppo nazionali: lo impone l'esigenza di far ripartire i consumi e l'obiettivo di portare l'export di comparto a 50 miliardi di euro entro il 2020. Un traguardo che potrebbe portare oltre 100 mila nuovi posti di lavoro in Italia. Servono misure "tese a rafforzare un sistema alimentare che, da un lato, vede poche grandi imprese affermate a livello mondiale e, dall'altro, vive dell'eccellenza di tante piccole e medie realtà". E occorrono anche "maggiori garanzie per l'occupazione a bassa qualificazione". Di fronte alle grandi sfide dell'agricoltura del domani occorre entrare con l'ottimismo della competenza senza dimenticare che il caporalato, è "ancora ferita mortale nel nostro Paese". La partita decisiva ora si sposta "sul ruolo e le funzioni della Cabina di Regia. Sul tavolo, anche la recente abolizione dei voucher: "Bene l'abolizione in agricoltura, ma in altri settori il buono lavoro andava riportato a una disciplina che ne limitasse l'impiego al lavoro discontinuo e saltuario".

In riferimento ai comparti ambientali, Sbarra ha ricordato come il "Piano Casa Italia debba far leva anche sui comparti forestali e della bonifica con iniziative che esaltino il ruolo dei lavoratori". Gli interventi di ricostruzione, ha aggiunto, "costano più di un miliardo l'anno, molto più di una buona politica di manutenzione". Il settore forestale va "sostenuto secondo un modello di prevenzione, protezione e produttività, seguendo le esigenze dei singoli territori ma con una strategia complessiva organica e nazionale". A tal proposito, "va salutata con soddisfazione la prossima legge di riordino, in cui inserire anche "la questione di un contratto nazionale negato da cinque anni per la mancanza di una controparte pubblica".

Nell'ultimo biennio la Fai Cisl "ha conquistato rinnovi contrattuali di grande valore e prospettiva che hanno coinvolto una platea "di oltre un milione di persone, con avanzamenti su partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d'impresa, aggiornamento degli assetti contrattuali, potenziamento dei rapporti paritetici, welfare". I rinnovi "garantiranno entro il 2020 lo sblocco di oltre 4 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i frutti della contrattazione decentrata". Per quanto riguarda le~dinamiche associative, "la Fai è cresciuta e si è consolidata". Nel biennio 2015-2017 la Federazione "ha registrato l'ingresso di circa 15 mila nuovi associati, un incremento vicino al 7 per cento".

Dove c'è la Fai, ha concluso Sbarra, "c'è un presidio di tutela, di fiducia, di sviluppo e di speranza~per un domani migliore. Un domani che vogliamo continuare a costruire insieme, dentro una Cisl sempre più forte, per una Federazione consapevole dei propri valori e della propria identità e sempre più protagonista della crescita economica, sociale e umana dei suoi associati, di tutti i lavoratori, dell'Italia intera".

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Luigi Sbarra, 57 anni, sposato, due figli, è nato a Pazzano, in provincia di Reggio Calabria. Inizia la formazione sindacale nel 1984 a Taranto, nel Centro Studi Cisl. L'anno successivo viene eletto segretario generale della Fisba Cisl di Locri, la Federazione dei braccianti agricoli del sindacato di via Po. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl della stessa cittadina per poi diventare segretario generale di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000. In quell'anno viene eletto al vertice del sindacato regionale, ruolo che ricopre per nove anni, fino al 2009, quando diventa Segretario confederale. È Segretario generale della Fai Cisl da aprile 2016.