Annullata la confisca dei beni dell'ex consigliere regionale Domenico Crea

creadomenico500Annullata dalla Suprema Corte di Cassazione la confisca dei beni disposta dal Tribunale di Prevenzione e parzialmente confermata in appello nei confronti di Domenico Crea, l'ex consigliere regionale dell'UDC, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e da alcuni anni in libertà per avvenuta espiazione di pena.

In accoglimento del ricorso presentato dai difensori di fiducia, avvocati Domenico Alvaro e Sandro Furfaro, i giudici di legittimità, pur confermando, per effetto della condanna in sede penale, la sorveglianza speciale di P.S. applicata in primo grado, hanno ritenuto inadeguata la motivazione dei giudici reggini sul punto relativo alla confisca dei beni patrimoniali del Crea, integralmente confiscati dal Tribunale e poi parzialmente dissequestrati dalla Corte di Appello, che, aderendo alle eccezioni del collegio difensivo composto dagli avv. Domenico Alvaro e Sandro Furfaro e, per i terzi interessati, dagli avvocati Andrea Alvaro e Domenico Barillà, aveva disposto il dissequestro dei conti correnti bancari, mentre aveva confermato il sequestro e la confisca della villa destinata ad abitazione della famiglia Crea, ad Annà di Melito Porto Salvo, realizzata negli anni ottanta quando ancora il proposto non si occupava di politica ed aveva iniziato l'attività di medico.

--banner--

La confisca era stata impugnata dai difensori del Crea, i quali avevano documentato le fonti di reddito utilizzate per la costruzione e, richiamando un recente indirizzo giurisprudenziale delle Sezione Unite della Suprema Corte di Cassazione, avevano sottolineato la mancanza di pericolosità sociale al tempo di realizzazione dell'immobile, risalente ad epoca antecedente all'attività politica del Crea. Tesi accolte dai giudici di legittimità che hanno per questo annullato la confisca patrimoniale.