‘Ndrangheta, Davi: “Bene indagine Procura su minacce, vado avanti”

"Apprendo oggi dal quotidiano La Gazzetta del Sud, che la Procura di Reggio indaga sulle minacce di morte che ho ricevuto nelle scorse settimane, dopo la mia lettera indirizzata al nipote di un boss della 'Ndrangheta. Se la notizia fosse confermata, la considererei estremamente positiva, in quanto questo tipo di accertamenti devono, a mio avviso, essere fatti nell'ottica di salvaguardare le condizioni dei giornalisti che operano in Calabria". È il commento di Klaus Davi alla notizia delle indagini da parte delle Procura di Reggio per far luce sulle intimidazioni ai suoi danni, all'indomani di una lettera aperta, che il noto massmediologo ha pubblicato sulla sua pagina Facebook,https://www.facebook.com/klaus.davi.9/posts/180883755658799 , e indirizzata al nipote di Giovanni Tegano, sanguinario boss della 'ndrangheta.

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"La 'Ndrangheta non punta solamente a imporre il suo ordine attraverso la violenza. È molto più subdola e psicologica: la sua, è anche una guerra di comunicazione e gli strumenti a cui ricorre per imporre i propri spazi, sono appunto le minacce e il ventilato terrore. Per questo - prosegue Klaus Davi - ritengo che preservare la libertà di stampa e di espressione dei giornalisti e dei blogger in Calabria, sia un lavoro assolutamente prioritario. Purtroppo, da questo punto di vista, ho constatato che le istituzioni e la politica romana sono spesso completamente assenti. Anche la Rai, azienda con la quale collaboro da oltre vent'anni, su questo tema potrebbe fare molto di più. Ho fatto presente la situazione a numerose autorità e ministri, che mi hanno espresso solidarietà, tra cui Dario Franceschini, Giovanni Legnini, Stefano Esposito, Cosimo Ferri e molti altri. L'auspicio è che cambi qualcosa e che, dalle parole, si passi ora ai fatti" - ha concluso Davi.